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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Febbraio 2005
 
   
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  ANTONVENETA: BONAITI, “PRIORITARIE LA CENTRALITA’ VENETA E LA CREAZIONE DI VALORE”  
   
  Padova – 23 febbraio 2005 - “Sul futuro di Banca Antonveneta le priorità devono essere la creazione di valore per l’istituto, i suoi azionisti e il territorio e l’effettiva autonomia e centralità veneta dell’istituto padovano. E’ fortemente auspicabile che le manovre in corso avvengano in modo trasparente e nel rispetto delle regole, evitando speculazioni su un gruppo bancario cresciuto, dalla fusione delle due popolari cittadine, fino ad essere l’ottavo in Italia”. Il presidente di Unindustria Padova, Luca Bonàiti, firmatario il 23 dicembre scorso dell’appello a favore della centralità veneta di Banca Antonveneta, interviene alla vigilia dell’assemblea dei piccoli azionisti, in programma domani mercoledì 23 febbraio. “Le recenti diversità di vedute tra il Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, e il Commissario europeo Charlie Mccreevy riguardo i limiti alla presenza di istituti stranieri in banche italiane segnalano un problema, a cui non è estranea la ridotta dimensione delle nostre banche, nonostante il lodevole sforzo di fusioni e aggregazioni negli ultimi anni, e la loro limitata capacità di supporto sui mercati mondiali”. “Ma la difesa delle frontiere - prosegue Bonàiti - comprensibile in passato, ha oggi minori giustificazioni perché crediamo nel patto fondante dell’Unione Europea. Il protezionismo può essere l’eccezione, non la regola”. “Nel merito di Antonveneta ritengo si debba perseguire un accordo trasparente, che assicuri in primo luogo l’imprescindibile governo veneto della banca stessa e rispecchi gli effettivi equilibri e pesi in campo, valorizzando inoltre l’apporto di un partner strategico sul piano internazionale e dei servizi alle imprese”. “Nonostante le oggettive difficoltà - conclude il presidente di Unindustria Padova - auspico una forte rappresentanza veneta nel capitale e ritengo vada tentata ogni strada per centrare questi risultati, anche attraverso il ruolo dei piccoli azionisti”.  
     
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