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Notiziario Marketpress di Venerdì 25 Febbraio 2005
 
   
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  TRA GLADIATORI E BIGHE IN CORSA, L’IMPERO ROMANO D’ORIENTE RIVIVE A JERASH, IL PALCOSCENICO NEL DESERTO DI GIORDANIA DA MAGGIO  
   
  Dalle pagine della Yourcenar, le Memorie di Adriano diventano protagoniste del presente giordano: dalla primavera del 2005 l’antica città romana di Jerash si trasforma in uno storico circuito per epocali corse delle bighe e performance per macchine da guerra in stile tradizionale. Un salto indietro nel tempo, duemila anni a ritroso in un passato che ancora oggi dà spettacolo. Passato e presente, Oriente e Occidente… sono coordinate che perdono valore in Giordania, parametri relativi, privi di senso in un Paese sospeso nel tempo, con una storia che confonde est e ovest, cultura romana e tradizione islamica. Jerash è la sintesi di questa combinazione, mix tra il patrimonio archeologico della dominazione latina e gli scenari desertici tipicamente arabi, le stesse distese di sabbia che hanno conservato la città di Gerasa intatta per millenni. L’Arco di Trionfo dedicato all’Imperatore Adriano, il Cardo Maximum, il tempio di Zeus e di Artemide… sono solo alcuni dei resti venuti alla luce dopo il 1925, un patrimonio inestimabile che costituisce appena il 10% del tesoro ancora nascosto sotto la linea delle dune. Un piccolo angolo di antichità che dalla prossima primavera torna a rifiorire di memorabili fasti, in occasione di performance degne del miglior gladiatore. Redivivi Ben-Hur gareggeranno all’interno dell’Ippodromo della Pompei d’Oriente in eccitanti corse organizzate da RACE (The Roman  Army and Chariot Experience).L’arena, che con i suoi 245 metri di lunghezza e 52 di larghezza può ospitare fino a 1500 spettatori, è stata finemente restaurata e restituita alla meraviglia del suo stile ellenico. Proprio qui, seduti sulla pietra un tempo occupata dai romani, gli spettatori assisteranno a partire dall’inizio di maggio alla stessa mirabolante rappresentazione. Ecco che musiche tipiche preparano la battaglia, la ‘pugna’, i legionari sfilano e mostrano i loro paramenti colorati, maneggiando il gladio, tipico pugnale latino e la ‘pila’ (lancia). Il centurione grida ‘Siete pronti per la guerra?’ e l’eco dei legionari risponde in un boato a una sola voce: è il principio dello scontro, la forza nemica appare nella zona sud dell’ippodromo subito colpita dagli strali della fazione romana e sconfitta in un conflitto all’ultimo respiro. Il comandante dei vincitori guida in trionfo i suoi soldati divisi in schiere compatte, mentre lui procede su un carro trainato da quattro cavalli, accompagnato da una schiava che, secondo la tradizione, gli ricorda la fine imminente della vita con le parole ‘Memento mori’. Non appena la parata conclude il suo percorso, un polverone annuncia l’inizio della corsa delle bighe compiuta da quattro squadre blu, bianche, verdi e rosse, impegnate in un itinerario a sette giri. Che vinca il migliore e che il pacifico de bello giordano abbia inizio!  
     
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