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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Febbraio 2005
 
   
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  ALLA RICERCA DI ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DEI FONDI DI FONDI HEDGE  
   
  Italiani Milano, 28 febbraio 2005 – Secondo Tosetti Value Spa società specializzata nell'analisi dei prodotti finanziari, in Italia sono attive oggi 27 Sgr italiane che distribuiscono 115 fondi di fondi hedge. Alcuni di essi iniziano ad avere un track record superiore a 3 anni e tuttavia manca ancora un metodo per valutare correttamente l'operato dei gestori italiani. I fondi di fondi hedge non sono tutti uguali, ossia possono avere universi d'investimento molto diversi tra di loro. Così come esistono diverse categorie per gli investimenti azionari e obbligazionari (es: Azionari Europa, Obbligazionari paesi emergenti) che permettono di comparare prodotti omogenei tra di loro, così dovrebbe essere per il mondo hedge. I fondi hedge puri in realtà hanno una loro categoria d'appartenenza che corrisponde alla strategia d'investimento prevalente: esistono i fondi Long/short, i Convertible Arbitrage e così via. Ma in Italia il mercato offre solo 8 fondi puri, rendendo sterile ogni tentativo di suddivisione. Diverso è il discorso per i fondi di fondi hedge dove mancano al momento dei parametri di riferimento. Un tentativo è stato fatto con estremo coraggio dalla rivista specializzata Mondo Hedge, la quale da subito ha capito tale esigenza e ha suddiviso l'universo dei fondi di fondi hedge italiani in categorie che si basano sulla volatilità attesa dei rendimenti: si distinguono le categorie Low, Medium e High Volatility, alle quali si sono aggiunte una categoria specialistica Equity e una mista per quei fondi che non hanno solo fondi hedge in portafoglio. Le categorie che si basano sulla volatilità attesa hanno mostrato dei limiti quando terminata l'attesa, i dati hanno evidenziato una realtà diversa. Chi era stato inserito nella categoria Low Volatility ha avuto in alcuni casi livelli di volatilità superiori ai fondi inseriti nella High Volatility e viceversa. Inoltre alla base dei calcoli ci sono quote che vengono calcolate mensilmente e il loro valore non è sempre affidabile in quanto gli investimenti sottostanti i fondi puri sono spesso di difficile valutazione (soprattutto in alcune strategie come la Distressed Securities, specializzata nell'investimento in società cadute in default). La distribuzione anormale dei rendimenti fa si che i metodi tradizionali di misurazione non siano in grado di catturare in maniera completa la gamma dei rischi presi per generare una serie di rendimenti. Tuttavia quella di Mondo Hedge rimane oggi l'unica classificazione disponibile, meritevole comunque di aver voluto dare trasparenza fin dal principio ad un settore innovativo e molto complesso. Riteniamo utile, non solo per gli investitori ma anche per gli operatori del settore, identificare delle categorie omogenee che suddividano i fondi di fondi per tipologia di investimento. Ad esempio, categorie che si distinguano per l'utilizzo delle differenti strategie sottostanti i fondi puri. Se un fondo di fondi investe prevalentemente in strategie Long/short dovrebbe essere inserito in una categoria diversa da chi investe per lo più in strategie di arbitraggio. Ci sono fondi più o meno direzionali all'andamento dei mercati azionari, e fondi più o meno flessibili nel modificare l'allocazione strategica dei portafogli. Una nuova classificazione basata sulla scelta delle strategie d'investimento dei fondi puri sottostanti, permetterebbe di creare gruppi più omogenei e di comparare più correttamente fondi di fondi appartenenti alla stessa categoria. Permetterebbe di giudicare (questa una novità) ogni categoria rispetto all'andamento delle strategie sottostanti, utilizzando gli indici di strategia già presenti sul mercato. Un esempio aiuterà a capire meglio. Per il mercato azionario esiste la categoria Europa che include i fondi che investono in aziende la cui attività principale si svolge sul territorio europeo. Esistono degli indici che riflettono l'andamento di tali aziende europee come l'Msci Europe. Esiste inoltre un indice che riflette l'andamento dei fondi inclusi nella categoria Europa, il Fideuram azioni Europa. In tal modo abbiamo la possibilità, tramite la categoria "Europa", di comparare tra di loro fondi che includono lo stesso livello di rischio (aziende europee); mediante il benchmark Msci Europe, abbiamo la possibilità di verificare l'efficienza di tali fondi rispetto all'andamento del mercato sottostante; e grazie all'indice Fideuram azioni Europa di comparare i fondi con la media della propria categoria. Per i fondi hedge puri, come già accennato, esistono categorie omogenee relative alle differenti strategie adottate; come benchmark vengono utilizzati gli indici di strategia, che rappresentano una media dei rendimenti di fondi che investono in quella determinata strategia, e che sono concettualmente simili (ma non tecnicamente) agli indici Fideuram per i fondi comuni; forniti da importanti datavendors, tra i quali Tremont, Hfr, Tass, essi presentano però alcuni elementi di distorsione. Un inconveniente importante è che questi database non rappresentano un universo definito, e indici della stessa strategia possono differire di molti punti percentuali a seconda del datavendor che li fornisce. Attualmente per il mercato dei fondi di fondi hedge non esistono gruppi omogenei relativamente al rischio implicito. Alcuni addetti ai lavori sostengono che l'impresa sia quasi impossibile. Troppe sono le variabili di rischio che possono differire tra due fondi di fondi hedge, ci vorrebbero benchmark a più dimensioni, che tengano conto, ad esempio, anche della leva finanziaria. Rimane un punto fermo: gli investitori hanno bisogno di elementi concreti per valutare correttamente i risultati dei gestori.  
     
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