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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Marzo 2005
 
   
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  ASTALDI : CDA APPROVA PROPOSTA DI INTERVENTO IN IMPREGILO PER 250 MILIONI DI EURO PATTO PARASOCIALE ASTALDI-GEMINA PER LA GOVERNANCE DI IMPREGILO  
   
  Roma, 1 marzo 2005 - Il Cda di Astaldi ha approvato una proposta di intervento in Impregilo finalizzata al risanamento finanziario e all’incremento patrimoniale della società, con conseguente creazione di un’unica realtà imprenditoriale tra le due principali aziende italiane del settore fortemente competitiva sui mercati. La proposta di intervento prevede un impegno complessivo di Astaldi nel capitale ordinario di Impregilo per un importo di 250 milioni di euro, nell’ambito di un complessivo aumento di capitale di Impregilo di 600 milioni di euro articolato in due fasi, la prima delle quali avrà ad oggetto un aumento per euro 100 milioni riservato ad Astaldi, con le approvazioni di cui all’art. 2441 c.C.. Astaldi reperirà tali risorse mediante un aumento di capitale ordinario per 115 milioni di euro e per i residui 135 milioni di euro con finanziamenti. A tale riguardo Mcccapitalia Gruppo Bancario ha espresso la propria disponibilità a promuovere i relativi consorzi di garanzia. La proposta prevede altresì che tra Astaldi e Gemina venga sottoscritto un patto parasociale al fine di disciplinare il governo e l’indirizzo strategico di Impregilo, in linea con il complessivo disegno industriale e per stabilizzarne gli assetti proprietari. Le linee essenziali del patto parasociale proposto contengono anche le regole di governance di Impregilo, con la designazione del presidente della società da parte di Gemina e la designazione di vice presidente e amministratore delegato da parte di Astaldi. All’esito del complessivo aumento di capitale che sarà attuato in Impregilo, Astaldi diverrà azionista di riferimento e deterrà in quest’ultima una partecipazione rilevante, in relazione alla quale sottoporrà alla Consob apposita richiesta in merito all’applicabilità dell’esenzione da Opa previsto dall’art. 49, comma 1, lettera b del Regolamento N° 11971/99 il quale dispone che l’obbligo di offerta non sussiste qualora “l’acquisto è compiuto tramite sottoscrizione di un aumento di capitale in presenza di un piano di ristrutturazione del debito di una società quotata in crisi, comunicato a Consob e al mercato”. Ciò al fine di accertare che tale operazione, in relazione alle peculiari modalità e finalità con cui verrà realizzata, non integri un obbligo di Opa ai sensi degli artt. 102 e seguenti del D. Lgs. 58/98. La proposta è infatti subordinata al verificarsi della citata condizione di esoner nonché alla compatibilità dell’operazione con la normativa Antitrust ai sensi della L. 287/90. La proposta è subordinata, infine, all’esito positivo di una due diligence.  
     
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