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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Marzo 2005
 
   
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  IL REGNO UNITO S'IMPEGNA A RIESAMINARE LE NORME SULLE NANOTECNOLOGIE  
   
  Bruxelles, 2 marzo 2005 - Il governo britannico ha risposto a un rapporto sulle 'opportunità e incertezze' che circondano le nanotecnologie promettendo norme più leggere e ulteriori ricerche su come colmare i divari tecnologici. La risposta del governo assicura una valutazione degli attuali meccanismi normativi per controllare il rilascio di nanoparticelle e nanotubi nell'ambiente, e per garantire la validità delle salvaguardie per la salute pubblica. Il governo lavorerà inoltre con i partner dell'Ue per misurare la necessità di specifiche linee guida europee sulla valutazione dei rischi associati ai farmaci e ai dispositivi medici. Quale ulteriore passo per dissipare le preoccupazioni pubbliche di cui si era fatta eco la relazione 2004 della Royal Society e della Royal Academy of Engineering, il governo ha deciso di studiare la migliore procedura per sottoporre alla valutazione di sicurezza di un comitato scientifico consultivo tutta la produzione di nanoparticelle destinate ad essere usate come ingredienti. 'Il Dti [ministero del Commercio e dell'industria] e gli altri ministeri interessati discuteranno con i partner europei i meccanismi più efficaci per informare i pertinenti comitati scientifici consultivi e per dare seguito ai loro pareri, in modo da garantire la sicurezza della produzione di nanoparticelle libere nei cosmetici e negli altri prodotti di consumo', recita il documento governativo, che s'impegna anche a modificare i requisiti di etichettatura. Per eliminare i divari di conoscenza, il governo britannico intende creare un programma di ricerca che si occupi in particolare della tossicità e dei percorsi di esposizione alle nanoparticelle, e predisporre la strumentazione necessaria per monitorarne la presenza nei posti di lavoro e nell'ambiente. Il Defra (ministero dell'Ambiente, alimentazione e affari rurali) guiderà quindi un gruppo di coordinamento della ricerca - cui parteciperanno rappresentanti di altri ministeri governativi, dei consigli di ricerca e delle agenzie normative - incaricato di creare collegamenti internazionali per favorire il dialogo, usare e agevolare lo scambio d'informazioni. La risposta del governo è stata accolta con favore dalla Royal Society, che ha però ricordato come la mancanza di nuovi finanziamenti sia causa di preoccupazione: 'Il governo sta affrontando seriamente le implicazioni normative delle nanotecnologie e si è impegnato a rispondere alle nostre preoccupazioni sul fatto che, ad esempio, fino a quando non ne sapremo di più sugli effetti della produzione di nanoparticelle, il loro rilascio nell'ambiente dovrebbe essere ridotto al minimo e le persone in contatto con questi materiali, come nei laboratori universitari, dovrebbero essere opportunamente protette', ha dichiarato il professor Ann Dowling, responsabile del gruppo di lavoro che ha preparato la relazione delle istituzioni accademiche. 'Siamo però delusi dalla mancanza di nuovi fondi per le ricerche che saranno necessarie per mettere a punto le norme appropriate', ha aggiunto. 'Lo sviluppo di molte nanotecnologie è ancora agl'inizi, e vi sono ancora lacune nelle nostre conoscenze sulle opportunità che offrono e i rischi potenziali che presentano'. Per il documento del governo britannico: http://www.Ost.gov.uk/policy/issues/index.htm#nanotechnology  
     
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