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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Marzo 2005
 
   
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  AL CNEL IL CONFRONTO TRA GOVERNO, REGIONI E PARTI SOCIALI SUL PROGRAMMA UE PER IL 2005 LARIZZA: “AUMENTARE LE RISORSE DISPONIBILI PER LA UE”  
   
  Roma, 2 marzo 2005 - “Consideriamo vitale realizzare nei tempi previsti la politica di Lisbona. Se gli obiettivi saranno raggiunti, infatti, avremo grandi risultati sul versante della società della conoscenza, sul tasso di attività, sul modello sociale e sul partenariato, sull’avvio sistematico dei confronti triangolari tra istituzioni e parti sociali”. Con queste parole il presidente del Cnel, Pietro Larizza, ha aperto ieri mattina i lavori della nona sessione di confronto tra amministrazioni, autonomie territoriali e parti sociali sul programma di lavoro della Commissione europea per il 2005 e sulle priorità del semestre di presidenza lussemburghese della Ue, alla quale hanno partecipato il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, il ministro per la Funzione pubblica, Mario Baccini, oltre ai rappresentanti delle Regioni e delle parti sociali. Una iniziativa interistituzionale per favorire la valorizzazione del Sistema-italia nel processo di integrazione europea, promossa dal ministro per le Politiche comunitarie, in collaborazione con il Cnel, il ministero degli Affari Esteri e la Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome. “Una delle questioni cruciali - ha proseguito Larizza - resta quella di attribuire all’Unione europea un volume finanziario idoneo a rendere visibili gli effetti delle sue politiche. Una scelta di incrementare le risorse effettivamente disponibili consentirebbe, tra l’altro, di sostenere le maggiori spese derivanti sia dall’allargamento sia dalle nuove politiche comuni, senza ridurre in valore reale i flussi di risorse attualmente destinati alle politiche agricole e i fondi strutturali”. Per questo, il Cnel ritiene che, se dovessero prevalere le posizioni, come quelle espresse da Francia, Germania e altri Paesi, di opposizione a qualsiasi aumento delle risorse di bilancio al di sopra del tetto dell’1% del Pil comunitario, aumenterà il rischio di ulteriori, preoccupanti tensioni. “Occorre, invece, operare - ha sottolineato il presidente - per invertire la tendenza a pericolose contrapposizioni tra istituzioni europee e tra governi dell’Unione. Cominciamo a nutrire, infatti, motivate preoccupazioni sulla realizzazione degli obiettivi di Lisbona per il 2010 e già si avvertono in maniera inquietante teorie economiche, con presunzioni di universalità, sui vantaggi della privatizzazione dello stato sociale”. Larizza ha, infine, ricordato che, con la legge 11 approvata il 4 febbraio scorso, “il confronto tradizionale con il ministro per le Politiche comunitarie cambia nella qualità e nell’intensità dei rapporti”. “I progetti di atti comunitari, infatti, se riferiti a materie di particolare interesse economico e sociale, possono essere trasferiti al Cnel - ha spiegato il presidente - per valutazioni e contributi. Questa legge prefigura per il Cnel una integrazione di responsabilità, che non ha più le cadenze semestrali attuali, ma si dovrà sviluppare nell’arco dell’anno”. L’obiettivo, infatti, ha concluso, è quello di “realizzare la massima partecipazione delle forze sociali in termini di analisi e contributi nel processo decisionale su alcuni atti comunitari e dell’Unione”.  
     
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