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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Marzo 2005
 
   
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  LO SCENARIO DEL DOPO-CONSOLIDAMENTO NEL SETTORE FINANZIARIO RICERCA SULLE AREE DI CRITICITÀ EVIDENZIATE DAL RAPPORTO DEL "WORKING PARTY"  
   
  Milano, 2 marzo 2005 - L'attuale processo di consolidamento delle istituzioni finanziarie rappresenta un processo di forte rilevanza nei paesi industrializzati. Per questa ragione i Ministri delle finanze e i Governatori delle banche centrali del Gruppo dei Dieci, hanno costituito un "Working Party" con la missione di indagare i possibili effetti del consolidamento nel settore finanziario. I Il "Working Party" si è. Articolato in sei Task Forces, per analizzare le modalità del processo, le cause che lo hanno determinato, i potenziali effetti sui rischi finanziari, i flussi creditizi, i sistemi di pagamento e di regolamento, lo stato dell'efficienza delle istituzioni finanziarie. 2 In ultima analisi, gli obiettivi dello studio sono stati quelli di individuare gli effetti potenziali del processo di concentrazione. Quindi di individuare aree-chiave nelle quali, per effetto del consolidamento, emerga l'esigenza di promuovere, o di sviluppare, politiche appropriate. Le aree-chiave sono il frutto di rilevazioni empiriche, molto rigorose, che conferiscono ai risultati dello studio una indubbia obiettività. Altro elemento da tenere presente è la puntualità delle analisi, dedicate ad ogni singolo paese, che ci permette di fotografare le relative specificità, senza trovarle diluite in prospettive generali, molte volte di difficile valutazione. Tuttavia, i risultati dello studio, a nostro avviso, non sono stati adeguatamente presi in considerazione dalla comunità degli addetti ai lavori (è un vero peccato, vista la consistenza dei materiali e dei dati empirici, prodotti dal "Working Party"). Questo, tra l'altro, non ha permesso di sviluppare adeguatamente le implicazioni di Policy cui ogni area-chiave meriterebbe di essere corredata. E' come se fosse mancata una riflessione qualitativa, atta a dare un senso esplicativo ai risultati quantitativi dello studio. Luci ed ombre del processo di consolidamento - Gli obiettivi primari, all'origine del processo di consolidamento, a detta degli operatori intervistati, sono stati, rispettivamente, la riduzione dei costi e l'incremento dei ricavi. Mentre i fattori che hanno favorito e "spinto" il processo sono stati, rispettivamente, le potenzialità offerte dalla tecnologia dell'informazione, la sostanziale deregolamentazione finanziaria con la relativa globalizzazione dei mercati, ma, soprattutto la maggior. Attenzione degli azionisti ai risultati economici delle aziende. Tuttavia la situazione si è configurata, per così dire, a luci ed ombre. Il "Summary Report", pubblicato dalla Banca d'Italia nel Gennaio 2001, ha evidenziato almeno sei grandi aree di tensione. 3 Si tratta di ambiti in cui i risultati del processo di consolidamento non sono stati pienamente soddisfacenti o, comunque, inferiori alle attese. I sei punti critici dal Working Party - In linea molto sintetica possiamo schematizzare in questo modo le aree in cui sono addensate le maggiori criticità. Queste aree, lo ricordiamo, sono state rilevate in ragione di un'indagine empirica. I La "tensione" sui ricavi - Gli obiettivi primari, all'origine del processo di consolidamento dell'industria finanziaria, sono la riduzione,dei costi e l'incremento dei ricavi. In linea generale, i risultati raggiunti, su questi versanti, non sono stati completamente soddisfacenti. Nel primo caso, ragionando in valore assoluto, si sono verificate indubbie riduzioni di costi, ma non in linea con i potenziali risparmi, raggiungibili con il processo di concentrazione; è come se gli aumenti di efficienza non risultassero allineati con gli standard che ci si aspetterebbe dallo stesso processo cli concentrazione. Nel secondo caso, dovrebbe essere l'aumento del potere di mercato a segnare l'aumento dei ricavi. Però, le interviste agli operatori hanno evidenziato come l'unica prospettiva di aumento dei ricavi sia imputabile solo all'aumento, del tutto scontato, della possibilità di diversificazione produttiva. Che ipotesi si possono fare? Mancanza di incisive politiche di razionalizzazione? Scarsa iniziativa da parte del Management? Difficoltà di integrazione culturale...? Ii La concentrazione e vantaggi per le piccole dimensioni - Le ricerche empiriche hanno evidenziato come, in linea generale, nel processo cli concentrazione, solo le banche piccole hanno potuto realizzare significativi incrementi cli efficienza attraverso un ampliamento, od una focalizzazione, della loro dimensione (economie di scala e cli scopo). In questo senso, fusioni ed acquisizioni sembrano essere accompagnate da un trasferimento di ricchezza dagli azionisti della banca acquirente a quelli della banca acquisita. Nello stesso tempo, in molti casi, la banca acquirente deve far fronte ad un percorso di complessificazione organizzativa che finisce per incidere sui risultati (è come se si verificassero, questa volta, delle diseconomie di scala). Che conclusioni si debbono trarre? Risulta sotto accusa il management, non in grado di mettere in atto strategie di semplificazione organizzativa che vadano oltre un semplice taglio dei costi? Iii Il management del rischio - Le strategie di consolidamento hanno reso cruciale il problema del controllo del rischio. Le componenti cruciali dovrebbero essere: (i) la stima adeguata dell'effettivo grado di rischio economico della clientela; (ii) la gestione del proprio rating interno di rischio; (iii) riuscire a fare della stima del valore a rischio (Vai.) una effettiva leva di management. Ma, in questo caso, con ogni probabilità il problema coinvolgerebbe un profondo cambiamento dei modi di esercitare la governante. Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale: è come se si andasse verso un tipo di governante, centrato sulla trasversalità e sull'innovazione. Iv Il peso degli azionisti nei confronti degli altri Stakeholder - La compressione dei margini di profitto ha determinato una progressiva pressione' degli azionisti circa il miglioramento (lei risultati reddituali. Quindi, sempre dal punto di vista degli azionisti, il processo di consolidamento è apparso il modo più efficace per raggiungere l'obiettivo. In questa situazione, il conseguente loro aumento di peso nei confronti del management, o comunque degli altri Stakeholder, ,potrebbe essere la causa delle attuali difficoltà sul terreno della governante? V Il processo di concentrazione e i rapporti col territorio - Studi circa l'effetto delle concentrazioni bancarie sui prestiti alle piccole imprese sono disponibili solo per due paesi (Italia e Stati Uniti). Le conclusioni risultano alquanto drastiche: le banche dopo la fusione o l'acquisizione riducono la percentuale di portafoglio investita in prestiti alle imprese di minore dimensione. Si tratta, indubbiamente, di una spia circa il pericolo di un allentamento del rapporto con il contesto economico locale. E' possibile, nell'attuale congiuntura di consolidamento, recuperare la cultura e la prospetti-va locale: incrementare le informazioni sui processi produttivi, sull'economia del territorio, sui mercati di sbocco, nazionali ed esteri? E' possibile patrimonializzare, a livello di corporate, la conoscenza locale e farne una leva potente di innovazione ed una fucina di produzione di nuove idee? La banca può aspirare a diventare l'elemento centrale della diffusione di conoscenze nelle realtà territoriali? Quali profondi cambiamenti, culturali e manageriali, occorrono per andare in questa direzione? Vi Cultura e integrazione - Tra i fattori che ostacolano il processo di consolidamento, le differenze culturali e la relativa mancanza di una efficace strategia cli integrazione, sono state indicate come le cause principali cli difficoltà. Da questo punto di vista, apparirebbe chiave essere in grado cli cambiare profondamente le culture organizzative, favorendo un percorso cli integrazione e cooperazione. Anche in questo caso, occorrono nuovi stili cli governante? Occorre una nuova cultura manageriale che sappia gestire efficacemente le diversità? Il modello della ricerca - Le sei aree-chiave rappresentano altrettanti ambiti, per così dire in tensione. Il "Working Party" li ha messi in evidenza a seguito di una ricerca empirica, fondamentalmente di tipo quantitativo. Ma, in ultima analisi, ciascun quesito richiederebbe la formulazione di altrettante ipotesi esplicative. In questo senso, la ricerca si propone di indagare essenzialmente il campo della governance e del management che sono i temi sottesi alle sei aree del "Working Party". In primo luogo, si tratta di fare una serie di interviste qualitative, rispettivamente, alle presidenze dei Cda e alle direzioni dei maggiori gruppi, risultato dei processi di consolidamento. In sintesi, si tratta di ottenere, dagli addetti ai lavori, un commento rispetto alle aree in tensione, già accennate. In secondo luogo, i risultati delle interviste dovranno essere vagliati e commentati da un Panel scientifico, con l'obiettivo di formulare ipotesi esplicative circa possibili scenari di governance e di management bancario. L'obiettivo, quindi, è quello di arrivare a formulare delle ipotesi esplicative sulla base di una ricerca qualitativa, essenzialmente basata su interviste. Il campo di indagine risulta limitato all'Italia, ed indirizzato principalmente, ma questo riflette anche il taglio del "Working Party", al mondo bancario.  
     
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