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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Marzo 2005
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  LA TAZZINA DELL’ASSAGGIATORE: INTERVISTA A LUIGI ODELLO  
   
  Novità assoluta, la Tazzina dell’Assaggiatore, una creazione dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè, ha destato molto interesse del mondo dell’informazione, e non solo quella enogastronomica. Sentiamo di che cosa si tratta dalle parole di chi ne ha seguito il percorso dall’idea alla realizzazione: Luigi Odello, professore di Analisi sensoriale presso le Università di Verona, Udine e Cattolica di Piacenza, presidente del Centro Studi Assaggiatori e segretario generale dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè e dell’Istituto Internazionale Espresso Italiano. Professor Odello, come è nata questa idea? Era una tazzina di cui si sentiva la mancanza. In dodici anni di corsi svolti dall’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè e quindici anni di ricerche del Centro Studi Assaggiatori avevamo delineato alcune regole di come doveva essere fatta la tazzina per esaltare al meglio le caratteristiche dell’espresso: forma, colore, materiale, capacità. Sono caratteristiche fissate anche nel manuale di base dei nostri corsi di patente di Assaggiatore, “Espresso Italiano Tasting”. Le tazzine esistenti spesso hanno alcune di queste caratteristiche, ma mai tutte insieme. Ecco perché l’abbiamo ideata e poi realizzata con la collaborazione di Ipa Porcellane. Quindi è una tazzina dedicata ai corsi di degustazione? Certamente è l’ideale per i corsi perché è studiata per esaltare le caratteristiche dell’espresso, ma perché chi ama un buon espresso dovrebbe privarsene? Chiunque voglia adottarla, acquistarla, usarla è libero di farlo. E’ un regalo dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè al mondo del caffè: è la ragione per cui sul manico reca sempre in rilievo il logo dell’Istituto. Ma l’espresso è davvero diverso nella Tazzina dell’Assaggiatore? Sì, è veramente diverso. Un buon espresso inizia infatti con una bella crema: e solo un fondo ellittico come quello della Tazzina dell’Assaggiatore fa sì che mentre il caffè cola nella tazzina si forma una crema consistente e uniforme. Poi viene il profumo: solo una tazzina di giusto diametro permette alle sostanze aromatiche di non disperdersi, ma di arrivare diritte al naso. Infine il gusto: se il materiale della tazzina non permette di raggiungere e poi mantenere la giusta temperatura dell’espresso, l’equilibrio dei sapori viene alterato, e l’amaro prevale. Poi c’è da dire che la temperatura influenza anche l’intensità dell’aroma. Se la tazzina fa bene il suo lavoro alla fine di un espresso viene la voglia di prenderne un altro. Che cos’è questo segno che si vede all’interno? È il livello della quantità perfetta di espresso: 25 ml ottenuti in 25 secondi da 7 grammi di caffè. Così viene estratto solo il meglio dell’aroma e del corpo e non si rischia di avere un’amarezza e un’astringenza eccessive, nonché altre sostanze poco piacevoli. Ogni particolare in questa tazzina è studiato, anche il rapporto tra il volume del liquido e la capacità, 65 ml perfetti. Il buon vino ha bisogno del bicchiere giusto: lo stesso vale per il caffè? Certamente, la giusta proporzione tra caffè e capacità della tazzina permette all’espresso di esprimere al massimo i suoi aromi, proprio come i buoni vini nel bicchiere adatto. La Tazzina dell’Assaggiatore è veramente l’ideale per l’espresso, meglio ancora se è Espresso Italiano Certificato: ne facilita la preparazione, lo ospita, e ne esalta le caratteristiche organolettiche per dare al consumatore tutto il piacere di un grande prodotto del made in Italy. Www.assaggiatori.com  
     
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