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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2005
 
   
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  ARREDO PER L'UFFICIO: 2004 POSITIVO MA LE TENSIONI SUI PREZZI PENALIZZANO LA RICERCA NEL SETTORE PAOLO BORSANI, PRESIDENTE DI ASSUFFICIO: "LA CRESCITA DEI COSTI DI PRODUZIONE NON DEVE COSTRINGERCI A STRATEGIE SOLO DIFENSIVE"  
   
  Milano, 4 marzo 2005 - Segnali di crisi anche in una situazione di mercato in prudente ripresa. Sembra un paradosso ed è invece la situazione che vivono le imprese dell'arredamento per ufficio, rappresentate da Assufficio, l'Associazione di Federlegno-arredo che le rappresenta a livello nazionale. I dati del Centro Studi Cosmit/federlegno-arredo confermano una situazione positiva per il settore arredamento per il 2004 e in modo particolare per l'arredamento per ufficio. Nell'ultimo trimestre del 2004, a fronte di una crescita del totale mobili del 3,8% della produzione e del 4% del fatturato, i produttori di arredo per ufficio registrano una crescita del 5,6% e del 6,1% rispettivamente (dati indagine congiunturale). La positività sembra coinvolgere in modo più o meno evidente tutte le produzioni dell'arredamento per ufficio, dai mobili, alle sedie, alle pareti. "Le variazioni positive – spiega Paolo Borsani, presidente di Assufficio - sono senza dubbio legate al buon andamento delle vendite, ma sono anche condizionate dalla crescita dei prezzi alla produzione che si sono riflessi inevitabilmente sui listini, seppure ancora in misura moderata rispetto all'aumento effettivo dei costi. Il nostro comparto ha ovviamente risentito dell'aumento dei prezzi delle materie prime legnose così come di quello delle materie prime ferrose anche se per il momento in una situazione di mercato come questa non è stato ancora possibile trasferire totalmente l'aumento dei costi produttivi sui listini." "Senza un adeguamento dei listini corrispondente al forte aumento dei prezzi delle materie prime - continua Borsani - si finisce per avere margini sempre più ridotti e ad obbligare le imprese a produrre con una forte attenzione al costo e a prestazioni più semplificate del prodotto. Si rischia di cedere alla tentazione di fare tattica di breve periodo invece che progettare strategie competitive per il medio-lungo periodo. La riduzione dei margini finisce per sacrificare gli investimenti in innovazione e ricerca, danneggiando quindi la competitività di medio-lungo periodo delle imprese." In sostanza il timore per gli imprenditori dell'ufficio, è che le imprese, strette tra la necessità di non perdere quote di mercato e la crescita abnorme dei costi produttivi per effetto del rincaro delle materie prime, finiscano per sacrificare la ricerca in tecnologia e design, l'unica vera leva competitiva che può differenziare l'arredamento per ufficio made-in-Italy. "Le aziende, per affrontare il futuro, - continua il presidente di Assufficio - devono puntare sull'innovazione del prodotto e del sistema di distribuzione: per vincere la battaglia della competitività con la qualità e non col prezzo. Ridurre i margini finisce per danneggiare la nostra capacità competitiva. Occorre quindi che la filiera, dai produttori ai distributori fino ai clienti finali, siano consapevoli della situazione e mantengano un atteggiamento responsabile. Non si tratta di negare i principi del libero mercato, ma di guardare alle ragioni oggettive che hanno portato ad un ritocco sui listini di vendita. Invece spesso prevale la disinformazione, a favore di prodotti di bassa qualità." In effetti i prezzi materie prime ferrose hanno generato un inesorabile adattamento dei prezzi di listino: le cassettiere metalliche (+10%) gli armadi spogliatoio (+12%), gli armadi per archivio metallici (+19%) le scaffalature metalliche (+28%) e i classificatori metallici (+17%) sono tra le tipologie di prodotto che hanno subito i rincari più significativi. Non meno significativa la crescita del prezzo dei pannelli truciolari che nel 2004 ha avuto un aumento del prezzo di vendita intorno al 50% rispetto al 2003. Tale incremento ha impattato gravemente sui costi di produzione di tutte le principali linee di prodotto (arredi operativi e direzionali, contenitori d'archiviazione e pareti divisorie ed attrezzate) con diversa gravità in funzione del contenuto di materiale. Inoltre da un'analisi effettuata presso i produttori di arredi operativi a base legno, emergono tassi di crescita consistenti dei costi totali di alcuni prodotti tra i più utilizzati: scrivanie operative (+14%), cassettiere (+7%), armadi/contenitori (+11%). "Le linee di arredo più penalizzate da questo rialzo improvviso del pannello truciolare – chiarisce Paolo Borsani - sono state quelle di arredo operativo e di gamma più bassa, nei quali l'incidenza delle materie prime è molto maggiore della mano d'opera e dove, per effetto della competizione sui prezzi, si era già vista una forte riduzione del valore aggiunto. E' evidente che solo le aziende in grado di sostenere i costi di ricerca e quindi dei margini operativi adeguati potranno competere sul mercato nei prossimi anni. E' altrettanto vero però che in un mercato impreparato a recepire questi aumenti, si rischia di costringere gli imprenditori a scelte ribassiste a tutto discapito della qualità del made-in-Italy."  
     
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