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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Marzo 2005
 
   
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  DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DEI GIOVANI INDUSTRIALI ROSSELLA PO SUL "POLIZIOTTO AMICO" ALL'IPSIA CORNI  
   
  Modena, 7 marzo 2005 - Sulle pagine dei quotidiani locali stiamo assistendo ad un dibattito piuttosto acceso a proposito della presenza delle forze dell'ordine all'istituto professionale Corni. L'introduzione in via sperimentale del "poliziotto amico", per un'ora la settimana in un'unica scuola superiore modenese, ha visto schieramenti politici contrapposti confrontarsi con toni molto forti, fino agli aspri diverbi che hanno portato perfino alla sospensione della seduta di un Consiglio comunale. Credo che l'accento eccessivamente ideologico assunto su questa questione abbia fatto perdere di vista il problema vero: il disagio giovanile, che sta assumendo dimensioni sempre più ampie e che nelle scuole e nei luoghi d’aggregazione si percepisce a prima vista. La gravità della situazione è, quindi, sotto gli occhi di tutti. L'episodio dello spaccio di droga a scuola è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, generando serie preoccupazioni in chiunque abbia a cuore l'avvenire dei nostri giovani. A questo proposito non risulta particolarmente utile ragionare solo in termini di adesione e contrarietà alla presenza delle forze dell'ordine negli istituti scolastici. Occorre guardare al problema nella sua complessità avendo ben presente che i giovani rappresentano il nostro futuro. Sono un capitale su cui dobbiamo investire. Pertanto non dobbiamo permettere che una fascia, seppur minoritaria, dell’universo giovanile si perda nella delinquenza o nei circuiti del consumo di sostanze stupefacenti. Dobbiamo sollevare il velo dell'indifferenza e sollecitare a tutti i livelli azioni concrete mettendo in campo iniziative di prevenzione e, quando occorre, di repressione. Dobbiamo coinvolgere le istituzioni, la società civile, le scuole, le forze dell'ordine, i genitori, gli insegnanti, chiedendo loro di interpretare al meglio il loro ruolo, con l'obiettivo unanime di contrastare in tutti i modi possibili il fenomeno sempre più preoccupante ed esteso dell'assunzione e dello spaccio di stupefacenti. È un dovere di tutti non disperdere il patrimonio degli uomini di domani.  
     
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