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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Marzo 2005
 
   
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  LE INFRASTRUTTURE EUROPEE DI RICERCA PROMUOVONO LA SCIENZA DEI MATERIALI  
   
  Bruxelles, 9 marzo 2005 - Le infrastrutture di ricerca non solo hanno reso possibili alcune fra le più importanti scoperte scientifiche, ma svolgono anche una funzione essenziale richiamando i ricercatori più brillanti da tutto il mondo e stabilendo legami fra discipline scientifiche diverse. La Commissione europea, consapevole di questo fatto, finanzia progetti che sfruttino al meglio le attuali strutture di ricerca europee nonché la realizzazione di nuove infrastrutture. Le infrastrutture di ricerca vengono usate da ogni disciplina scientifica e possono spaziare da laser, sincrotroni e sorgenti di neutroni a biblioteche, basi dati e camere sterili. Il 3 marzo scorso la Commissione europea ha reso noti i dettagli circa la destinazione dei fondi per alcune infrastrutture, con una presentazione dei progetti che si occupano di scienza dei materiali. La presentazione si è svolta nel Regno Unito, presso il Rutherford Appleton Laboratory del Cclrc, che sostiene il lavoro di ricerca di oltre 10 000 scienziati e ingegneri, provenienti per lo più dalla comunità scientifica universitaria. I suoi impianti permettono di svolgere ricerche su nuovi materiali e nuove strutture, come elettroliti per batterie, pale per turbine, laser a raggi-x, astronomia spaziale, e la fisica delle particelle. Il progetto Nmi3, che indaga la diffusione dei neutroni e la spettroscopia di muoni, è coordinato da Isis, attiva presso il Rutherford Appleton Laboratory. Il suo principale scopo è la promozione dell'uso delle strutture di ricerca europee dedicate alla diffusione dei neutroni e alla spettroscopia di muoni. Tale compito sarà svolto dal consorzio, formato da 23 partner di 14 Stati, attraverso "attività di accesso", programmi di ricerca congiunta, e attività di collegamento in rete. Grazie a tali attività di accesso l'Nmi3 consente a scienziati europei di effettuare centinaia di esperimenti, attribuendo priorità a coloro che difficilmente potrebbero svolgere tali ricerche a causa della mancanza di strutture nei paesi di origine. Benché i principali progressi in questo campo siano spesso il frutto di singoli esperimenti, nondimeno la combinazione dei risultati di numerosi studi può condurre a scoperte in un gran numero di settori. Le ricerche condotte nel quadro dell'Nmi3 potrebbero condurre alla riduzione delle sollecitazioni cui sono sottoposte le pale delle turbine dei motori a propulsione, a nuove leghe per saldatura rispettose dell'ambiente, a una migliore tecnologia delle pile a combustibile, e a nuove conoscenze sull'uso dei materiali nella fabbricazione di oggetti portati alla luce dagli archeologi. Anche nel caso del progetto Laserlab-europe il coordinamento ha un ruolo fondamentale. La scienza dei materiali, la medicina, la biotecnologia, la micro e macroproduzione, la metrologia e le tecnologie dell'informazione e comunicazione (Tic), devono tutte moltissimo ai laser e alle tecnologie ottiche. Al consorzio partecipa la maggior parte dei principali laboratori nazionali in questo campo. Il lavoro di ricerca si concentrerà prevalentemente su due programmi di ricerca congiunta che indagano le problematiche relative al controllo di emissioni laser intense a brevi impulsi e il superamento degli ostacoli tecnologici allo sviluppo di laser a impulsi brevi ad alta energia. Un terzo progetto, noto come Ia-sfs (attività integrativa della scienza del sincrotrone e del laser a elettroni liberi), consente già a ricercatori di condurre esperimenti in strutture ai massimi livelli nei vari paesi. Finanzia anche programmi di ricerca congiunta, che comportino l'impiego di più di una struttura per uno stesso progetto e mettano a punto nuove tecniche. Pur nella loro diversità, tutte queste attività affrontano problemi legati alla biologia strutturale, ai processi chimici e fisici, alla scienza dei materiali, alle strutture magnetiche e alle comunità dei laser. Il sostegno alle infrastrutture di ricerca proseguirà nel Settimo programma quadro (7Pq). Il sostegno alle infrastrutture per la ricerca che abbiano una dimensione e una rilevanza europea è infatti fra le priorità contenute nella comunicazione della Commissione europea sulle prospettive finanziarie per il periodo 2007-2013. In linea con tale programma, "lo sviluppo di infrastrutture di ricerca aventi interesse europeo" compare fra i sei principali obiettivi della recente comunicazione della Commissione sulla futura politica europea di ricerca. Http://www.cordis.lu/infrastructures/  
     
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