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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Marzo 2005
 
   
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  INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI: LE ANTICIPAZIONI DEL RAPPORTO ASSINFORM INVESTIMENTI ICT AL RALLENTATORE: ITALIA IN NETTO RITARDO LA CRESCITA È STATA DELL'1,5 PER CENTO, CONTRO UN INCREMENTO DEL 5,9% A LIVELLO MONDIALE E DEL 3,4% A LIVELLO EUROPEO  
   
  Milano, 9 marzo 2005 - Assinform (Associazione Nazionale Produttori Contenuti Tecnologie e Servizi per l'Informazione e la Comunicazione) ha divulgato i dati sull'andamento del mercato italiano dell'informatica e delle telecomunicazioni (Ict - Information & Communication Technology ) nel 2004, prime anticipazioni del Rapporto Assinform 2005. Le rilevazioni evidenziano il perdurare di una situazione di sostanziale ristagno e il conseguente accumularsi di ritardi in investimenti che condizionano l'efficienza e la competitività del nostro Sistema-paese. Nel 2004, il mercato aggregato dell'informatica e delle telecomunicazioni ha infatti espresso in Italia un volume d'affari pari a 61.180 milioni di Euro, con un incremento dell'1,5 % rispetto al 2003, contro il 5,9% rilevato a livello mondiale e contro il 3,4% a livello europeo. "Gli investimenti in informatica e telecomunicazioni creano condizioni essenziali per lo sviluppo del Pil e della competitività. Molte analisi, anche recenti, lo confermano. Non si può accontentarsi del fatto che il settore mostra qualche cenno di miglioramento, quando gli investimenti Ict dei paesi con cui competiamo crescono a tassi almeno doppi o tripli rispetto ai nostri - ha commentato il Presidente di Assinform, Pierfilippo Roggero - Siamo rimasti quasi i soli, anche in Europa, ad avere un mercato Ict che cresce poco e senza privilegiare le componenti di investimento più significative". Nel 2004, le telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) hanno generato un volume d'affari complessivo di 41.860 milioni di Euro, in aumento del 2,4 % sul 2003, essenzialmente sulla spinta dei servizi di telefonia mobile. La domanda di informatica è risultata pari a 19.320 milioni di Euro, in calo dello 0,4 %, meno dell'anno prima (-3,2%), ma con un'ancora minore partecipazione delle tante piccole e medie imprese sulle quali si fonda il nostro sistema produttivo. "Dobbiamo creare le condizioni che incoraggino le piccole e medie imprese ad investire di più in informatica. Nell'interesse di tutti. L'informatica è la leva con cui esse possono procedere sul fronte che è loro più congeniale, quello dell'innovazione di processo e della capacità di fare sistema - ha aggiunto Roggero - E' la sfida che abbiamo davanti per traghettare il nostro sistema produttivo dall'attuale fase di competizione, soprattutto da parte dei paesi asiatici, ad una fase futura in cui, se nel frattempo ci saremo dati da fare, potremo far valere le nostre eccellenze. Ci vuole l'impegno di tutti, e proprio per questo Assinform formulerà proposte a breve, ponendole all'attenzione delle istituzioni, del sistema imprenditoriale e del sistema del credito". "Nel 2004 il mercato italiano dell'Ict si è mosso con lentezza e affanno, all'insegna dell'attesa e dell'incertezza. - ha commentato Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato di Netconsulting, la società di ricerca che collabora con Assinform al monitoraggio del mercato Ict - I segnali positivi non sono mancati nelle telecomunicazioni, con la forte crescita dei servizi a banda larga e una dinamica meno difficile negli apparati. Ma nell'informatica si può solo parlare di conferma di una crisi iniziata nel 2002 e che ha visto protagoniste proprio le piccole imprese. L'auspicio è che il nuovo modello di fruizione dell'Ict che va emergendo - che assegna un ruolo trainante ai servizi su banda larga e alla convergenza tra tecnologie e contenuti - si combini con condizioni ambientali che favoriscano tale investimento nelle imprese utenti". Note Di Dettaglio Sull'andamento Del Mercato Italiano Dell'ict Telecomunicazioni: +2,4% Nel corso del 2004, il mercato italiano delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) ha generato un volume d'affari complessivo di 41.860 milioni di Euro, ed è risultato in leggera ripresa (+2,4%) sul 2003 (quando era cresciuto solo dell'1,8%). "La crescita è nettamente inferiore alla media europea, che nel 2004 è risultata del 4 %. Di buono c'è che le dinamiche dei vari comparti sono risultate più equilibrate, con una spinta attenuata ma sempre importante dai servizi, cresciuti del 3 % complessivamente e del 5,2% su rete mobile, e con un significativo arresto della caduta degli investimenti in apparati. - ha commentato Giancarlo Capitani - Questo va a conferma di uno scenario ove la domanda prevalente è quella di massa e ove si cominciano a vedere i primi effetti di spinta del mobile di nuova generazione e delle connessioni a banda larga". "Cellulare" e servizi trainano ancora Il business su rete mobile si è confermato motore del mercato. L'intera domanda mobile (apparati+servizi+terminali) è infatti risultata nel 2004 pari a 22.063 milioni di Euro, in crescita del 4,9% (+6,7% nel 2003), contro i 19.797 milioni della fissa, che però dopo anni di calo è rimasta finalmente stabile (-0,2% nel 2004, a fronte del - 3% del 2003). Il riallineamento delle dinamiche è visibile anche dal confronto fra i dati rilevati per i servizi, pari complessivamente a 32.850 milioni di Euro (+3%, contro il +5,1% dell'anno prima); e quelli per gli apparati (sistemi e terminali), pari a 9010 milioni (+0,3%, contro il -8,4% dell'anno prima). Queste stesse dinamiche confermano comunque il ruolo traente dei servizi, che a loro volta mostrano dinamiche meno divergenti fra mobili e fissi. 62,7 milioni di linee mobili, 42,7 milioni di utenti Nel 2004, i servizi su rete mobile hanno raggiunto i 16.650 milioni di Euro, con una crescita del 5,2% (contro l'11,1% l'anno prima). Le linee sono ancora cresciute (+10,5%) superando i 62,7 milioni (91% con formula prepagata) per 42,7 milioni di utenti effettivi (+2,6%), pari a quasi il 75% della popolazione censita. La spesa annua per utente è risultata di 389,9 Euro e in crescita del 2,6% sulla spinta dei servizi non voce (Sms, Mms e altri Vas), che nel complesso assommano a 2.570 milioni (+20,4%). I servizi su rete fissa tengono grazie a Internet I servizi su rete fissa hanno raggiunto i 16.200 milioni di Euro, in crescita dello 0,7% grazie alle connessioni Internet Quest'ultima componente è addirittura cresciuta del 24,6% (1975 milioni) e trova riscontro in una crescita degli accessi a banda larga del 97,8% (dai 2,25 milioni del 2003 ai 4,45 del 2004). Le altre componenti dei servizi su rete fissa sono invece risultate statiche o in regresso: fonia -1,9% (10060 milioni), trasmissione dati - 4,9% (1450 milioni), Vas + 0,2% (2715 milioni). Apparati: la domanda si stabilizza La tenuta della domanda complessiva di apparati per telecomunicazioni fisse e mobili (9010 milioni, +0,3%, contro il -8,4% dell'anno prima) è l'effetto di una moderata ripresa degli investimenti in sistemi e terminali (4370 milioni, +2,2%) e dell'arresto della caduta verticale di quelli in infrastrutture. Infatti, la domanda di sistemi è terminali, sostenuta anche dalla vendita di oltre 16 milioni fra cellulari e terminali mobili, ha compensato una dinamica di componenti infrastrutturali (4640 milioni, -1,5%) ancora faticosa, ma non come l'anno prima (-15,7%) quando ancora erano visibili gli effetti dell'esaurimento di un ciclo storico di investimento. Informatica: -0,4 per cento Nel 2004, il mercato dell'informatica è risultato pari a 19.320 milioni di Euro, in calo dello 0,4% rispetto al 2003. Il dato ha una valenza contrastante: da un lato prelude alla chiusura di un ciclo negativo iniziato nel 2002 (-2,2%) e proseguito nel 2003 (-3,2%); e dall'altro mostra l'aggravarsi di un gap di investimento rispetto all'insieme dei paesi europei (+2,4%) e asiatici, (+5,8%) e ovviamente agli Usa (+4,6%). "Alla debolezza della domanda concorrono diversi fattori. - ha commentato Capitani - Fra questi sono soprattutto la caduta dei prezzi dei sistemi, e la perdurante scarsa propensione ad investire in It delle piccole imprese. Questi due fattori hanno vanificato la spinta di una robusta domanda in volumi di sistemi per il rinnovamento del parco; di una buona dinamica degli investimenti in sicurezza, soluzioni mobili e integrazione dei sistemi presso la grande utenza; e della ripresa della domanda delle famiglie, sull'onda di Internet e di una nuova generazione di applicazioni consumer" Avanti le famiglie, indietro le piccole imprese. Andando a vedere il comportamento dei principali attori del mercato, si ha subito conferma che solo la domanda delle famiglie ha mostrato effervescenza. Infatti, nel 2004, essa è risultata pari a 830,8 milioni di Euro, in crescita del 4,4% (contro il -3,5% dell'anno prima), mentre quella delle piccole imprese si è attestata a 3516 milioni, in calo del -3,3% (dopo -4,5% dell'anno prima), e quella delle medie è rimasta statica a 4521 milioni (dopo il calo del 3,0% dell'anno prima), così come quella delle grandi imprese, pari 10.471 (dopo il calo del -2,8% del 2003). Anche l'andamento rilevato nei comparti in cui convenzionalmente si suddivide il mercato dell'informatica (hardware, servizi d'assistenza, software e servizi) conferma la situazione di stallo. Nel 2004, le vendite di hardware, pari a 5.125 milioni di Euro, sono tornate a crescere, ma solo dell'1% (dopo un calo del -5,6% nel 2003 e del -13,5 % nel 2002); quelle dei servizi di assistenza tecnica, pari a 915 milioni sono risultate ancora in calo (-3,2%); mentre quelle di software e servizi, pari a 13.280 milioni sono regredite (-0,7%) per il secondo anno consecutivo. Hardware: crescono i volumi, calano i prezzi A contenere la ripresa del mercato dell'hardware ha contribuito soprattutto il calo dei prezzi (downpricing), che ha letteralmente annullato gli effetti del forte recupero in volumi dei Pc (personal computer) e dei server. E infatti, nel 2004, le vendite di Pc (3.620.000 unità) sono cresciute del 16,7% in volumi, ma solo del 2,5% in valore, mentre per i server midrange (22650 unità) la crescita in volumi del 10,9% si è addirittura tradotta in un calo dei ricavi del 5%. Le workstation (5650 unità) sono ancora risultate in calo sia in volumi (-8,9%) che in valore (-28,7%). A parte la tenuta dei grandi sistemi, è poi da segnalare l'ulteriore calo delle vendite di stampanti (2.380.000 unità), in volumi (-3,3%) e in valore (-8,8%), nonostante la dinamica molto positiva del segmento multifunzione (in crescita del 94,1%). Per quanto riguarda i Pc ((3.620.000 unità), la spinta è venuta sia della imprese che dalle famiglie. Le prime hanno contribuito con 2.758.000 unità (+15,2%), le seconde con 862.000 (+22,1%). E sempre nell'ambito dei Pc, è significativa la performance 2004 dei portatili (1.465.000 unità, +34,5%), che ha fatto si che su 10 Pc venduti 4 fossero portatili (2,8 nel 2002). Offerti a prezzi sempre più accessibili, sottraggono di anno in anno quote ai desktop. Software e servizi: sempre al palo Nel 2004 è mancata ancora la spinta del software e dei servizi. L'insieme dei due comparti ha espresso un business di 13.280 milioni di Euro, in calo dello 0,7% sull'anno prima, che già aveva mostrato un regresso del 2,2% dopo vent'anni di crescita ininterrotta. A livello aggregato, l'unica nota positiva viene dal rallentamento della caduta, per effetto della dinamica meno riflessiva della componente dei servizi (sviluppo applicativo, systems integration, servizi di elaborazione, consulenza, formazione e così via) che ha pesato di più del rallentamento della componente software (software di sistema, middleware e applicativo). I servizi sono risultati pari a 9.258 milioni di Euro, in calo dell'1,2% e non più del 4 %, mentre software e servizi hanno totalizzato 4022 milioni (+0,4%, contro il +2,2 % l'anno prima). Nei servizi sono risultati in crescita l'outsourcing (2425 milioni, +1%), la systems integration (1020 milioni, +1,5%) e la consulenza (978 milioni, +0,8%), mentre il resto è risultato statico o in regresso. Questi andamenti, uniti a quelli del comparto del software - ove solo la componente del middleware mostra una performance positiva, con un business di 890 milioni, in crescita del 3,7% - conferma una situazione di cautela negli investimenti nelle medie e grandi organizzazioni, con un procedere selettivo di progetti orientati alla razionalizzazione, alla sicurezza, al mobile computing, alla business intelligence e l'ammodernamento dei sistemi gestionali (Erp).  
     
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