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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Marzo 2005
 
   
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  RISPARMIO, LE FAMIGLIE CERCANO RIFERIMENTI AUTOREVOLI PER INVESTIRE L'INDICAZIONE EMERGE DA UNA RICERCA REALIZZATA DA EURISKO PER CONTO DI ASSORETI. NUMEROSE LE FONTI UTILIZZATE PER INFORMARSI, MA PRIMA DI DECIDERE CI SI CONFRONTA CON , AMICI/PARENTI O CONOSCENTI.  
   
   Milano, 9 marzo - Usa numerose fonti informative, ma al momento di decidere come investire avverte la mancanza di riferimenti autorevoli e tende a confrontarsi con amici/parenti o conoscenti. E' scarsamente consapevole del grado di rischio e del rendimento atteso dei propri investimenti, vuole più consulenza dagli intermediari, chiede prodotti semplici, a prezzi più bassi. Non ha ancora trovato la soluzione per fronteggiare gli effetti sul proprio tenore di vita futuro della riforma previdenziale e, per ora, preferisce rinviare ogni decisione. Sa poco o nulla del decreto sul risparmio. E' questo, in sintesi, il quadro che emerge da una ricerca realizzata da Eurisko per conto di Assoreti, l'associazione delle imprese che collocano prodotti e servizi d'investimento attraverso i Promotori Finanziari. La ricerca inaugura un lavoro di approfondimento nell'analisi dei bisogni dei risparmiatori, con particolare attenzione per quelli informativi, che Assoreti intende compiere attraverso sondaggi periodici. Obiettivo: dotare gli intermediari di strumenti di conoscenza del mercato che rendano più efficace l'incontro tra domanda e offerta dei servizi d'investimento. La prima ricerca è stata condotta su 1.000 individui capifamiglia, di età compresa tra 30 e 60 anni, utilizzatori di diversi canali. Il campione è rappresentativo di 14,6 milioni di nuclei familiari, residenti in tutto il territorio nazionale. Le interviste sono state realizzate tra il 17 e il 24 febbraio. All'inizio del 2005 le famiglie italiane dimostrano una maggiore attenzione verso i temi del risparmio e dell'investimento, nonostante la debole comunicazione dell'offerta le spinga a percorrere strade conosciute (risparmio amministrato, titoli obbligazionari, titoli azionari difensivi). Si registra anche una ripresa delle relazioni con i front line (Promotori Finanziari, in primo luogo) e un parziale superamento degli elementi critici che hanno inciso sulla reputazione degli intermediari negli ultimi anni. Banca e uffici postali (50% degli intervistati), giornali specializzati o d'informazione generale (40%), amici/parenti o conoscenti (39%), programmi televisivi (30%) sono attualmente le principali fonti informative. Il problema non sembra essere la disponibilità delle informazioni, ma la capacità di trasformarle in decisioni ragionevoli e di collocarle in una prospettiva temporale (pianificazione). L'utilità delle molteplici fonti attivate risulta pertanto relativamente scarsa e si finisce per cercare il confronto con il proprio sistema relazionale (amici/parenti o conoscenti). Tra le fonti informative ritenute più utili, la stampa specializzata (49%) e i Promotori Finanziari (48%). In questo scenario, emerge un insieme composito di bisogni: maggiore semplicità e chiarezza dei prodotti (esigenza prevalente, citata dal 54% degli intervistati), disponibilità di prodotti base a costi inferiori (48%), ricerca di maggiore consulenza dagli intermediari (44%), strumenti più in linea con i propri bisogni (43%). Il debole supporto nell'orientamento delle scelte trova puntuale riscontro in alcuni dati: meno della metà degli intervistati (48%) è consapevole del grado di rischio degli strumenti che compongono attualmente il proprio portafoglio; solo il 44% ha un'idea del rendimento atteso; appena il 41% dichiara di conoscere la durata ottimale affinché il proprio investimento risulti efficace. Tra chi ha compiuto scelte d'investimento nell'ultimo anno i valori risultano però significativamente più alti: quasi due terzi degli intervistati conoscono grado di rischio e rendimento atteso dei propri investimenti. Tenendo conto di tutti gli aspetti che incidono sulla relazione tra intermediario e cliente (qualità del servizio, professionalità, informazioni, convenienza), i Promotori Finanziari e gli uffici postali risultano i canali più soddisfacenti, con il 43% di gradimento espresso dagli utilizzatori, seguiti dagli agenti assicurativi (38%) e dalle banche (32%). Il posizionamento dei Promotori Finanziari è verosimilmente da attribuire a una maggiore vicinanza al cliente, soprattutto nelle fasi critiche di mercato, che permette d'indirizzare le scelte d'investimento e di far apprezzare l'utilità delle informazioni fornite. La ricerca di Eurisko si è anche soffermata su due temi d'attualità che dovrebbero influire in modo più o meno diretto sulle famiglie: la riforma previdenziale (che implicherà una revisione dell'allocazione dei risparmi) e il decreto sul risparmio (che dovrebbe dare maggiori garanzie a chi investe in prodotti finanziari). Oltre la metà del campione (54%) sostiene di avere sentito parlare della riforma previdenziale, ma non sa esattamente di che cosa si tratta. Solo il 34% conosce la riforma e i suoi effetti. In ogni caso, la strategia per garantirsi l'attuale tenore di vita dopo il ritiro dall'attività lavorativa non è stata decisa: il 28% non si pone oggi il problema, il 21% del campione non sa cosa fare. Il 57% degli intervistati non ha sentito parlare del decreto risparmio; il 35% ne ha sentito parlare, ma non ne conosce i contenuti. Solo 1'8% afferma di conoscere il provvedimento all'esame del Parlamento.  
     
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