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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Marzo 2005
 
   
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  LA SPAGNA SCEGLIE PER IL SUO DOCUMENTO DI POSIZIONE SUL 7PQ IL MOMENTO MIGLIORE PER OTTENERE IL MASSIMO EFFETTO  
   
  Bruxelles, 10 marzo 2005 - Con un totale di 13 Stati membri che si sono già espressi in risposta alle proposte della Commissione sulla futura politica di ricerca dell'Unione europea, la Spagna è l'ultimo paese ad aggiungere il suo contributo al dibattito. Per saperne di più sul processo di definizione di tale posizione, e scoprire che cosa il governo spagnolo intende fare affinché essa sia presa pienamente in considerazione, il Notiziario Cordis ha intervistato Luis Delgado, il coordinatore spagnolo del programma quadro e la persona responsabile della stesura definitiva del documento di posizione spagnolo sul Settimo programma quadro (7Pq). In linea di principio, ha affermato Luis Delgado, la Spagna condivide gli obiettivi generali della Commissione per il 7Pq, quali il rafforzamento dello spazio europeo della ricerca e la creazione di un vero e proprio mercato interno della conoscenza. Secondo quanto emerge dal documento di posizione, "riteniamo che i principi fondamentali sui quali i precedenti Pq erano fondati, e che hanno consentito di ottenere risultati così soddisfacenti, debbano essere mantenuti". Luis Delgado aggiunge tuttavia: "Va precisato che le nostre opinioni divergono in parte per quanto riguarda l'attuazione pratica, sulla base delle nostre esperienze del 6Pq. I partecipanti spagnoli hanno incontrato qualche difficoltà con i nuovi strumenti, ad esempio. I presupposti logici di tali nuovi strumenti, vale a dire creare una massa critica e favorire una maggiore integrazione, sono ineccepibili, tuttavia l'eccellenza e il valore aggiunto europeo non dipendono solo dalle dimensioni dei progetti". Il documento di posizione esprime questo punto di vista con estrema chiarezza: "Le dimensioni dei consorzi devono essere proporzionali agli obiettivi da raggiungere, per non rischiare di compromettere alcuno dei risultati finali. Dovremmo promuovere l'inclusione di gruppi che, pur essendo piccoli, hanno la possibilità di contribuire all'attività di ricerca europea". Il documento di posizione spagnolo contiene raccomandazioni su tutti i principali aspetti del futuro programma quadro. Ad esempio, sostiene la creazione di un Consiglio europeo della ricerca con un incremento dei finanziamenti per la ricerca di base, chiede misure specifiche per aumentare la partecipazione delle piccole e medie imprese (Pmi) e ritiene necessario un rafforzamento dei rapporti tra i progetti del 7Pq e le imprese che potrebbero utilizzarne i risultati. Data la diversità di coloro che in Spagna sono interessati al 7Pq, il Notiziario Cordis ha tuttavia chiesto a Luis Delgado se sia stato facile elaborare un documento di posizione che rifletta in modo completo le varie opinioni esistenti al riguardo. Egli ha spiegato che era già stata istituita una commissione per gli utilizzatori dei programmi quadro, fra cui rappresentanti di università, organizzazioni di ricerca pubbliche, associazioni industriali e centri di tecnologia. È stata quindi avviata una consultazione pubblica allo scopo di ottenere utili indicazioni da queste e da altre parti interessate e un gruppo di lavoro ha elaborato un progetto di posizione finale. "Sono emerse divergenze di opinioni tra, ad esempio, le associazioni industriali e le università, tuttavia siamo riusciti a giungere a un consenso, sebbene alcune questioni non siano state del tutto chiarite", ha spiegato Luis Delgado. Il risultato finale di questo processo di ricerca di un consenso è una posizione che è "piuttosto generica" ammette Luis Delgado. Il documento è tuttavia solo uno dei modi in cui la Spagna cercherà di esercitare la sua influenza sulla definizione del prossimo programma quadro, e per la sua presentazione è stato scelto il momento migliore per ottenere il massimo effetto. "La Commissione sta ultimando le sue proposte per il 7Pq, ed è proprio questo il momento per comunicare gli interessi degli Stati membri, i tre o quattro aspetti principali di cui vorremmo si tenesse conto". Un altro dei modi in cui la Spagna e altri Stati membri possono far sì che le loro opinioni si riflettano nel programma finale è cercare di raggiungere un consenso tra loro. "La maggior parte degli altri Stati membri ha già risposto alle proposte della Commissione. Conosciamo le rispettive posizioni, tanto per dire, e quindi sappiamo che in alcuni settori è possibile trovare almeno un accordo parziale". Sedi di discussione quali il Crest e il Consiglio "Competitività" svolgono un ruolo fondamentale nel processo di ricerca di un consenso internazionale, ha aggiunto Luis Delgado. Da parte sua, anziché aspirare a realizzare tutti gli obiettivi indicati nel suo documento di posizione, la Spagna si concentrerà "sull'invio di importanti segnali" alla Commissione per quanto riguarda tre o quattro questioni che più di altre vorrebbe venissero incluse nel 7Pq, ha rivelato Luis Delgado. Non sorprende che in molti casi tali questioni fondamentali siano legate alla posizione specifica della Spagna nei programmi quadro. Ad esempio, la Spagna vorrebbe che fosse prevista una disposizione generale che favorisca la partecipazione delle regioni periferiche al 7Pq, prime fra tutte le Isole Canarie. Il paese vorrebbe inoltre che il prossimo programma quadro si occupasse in modo più globale della ricerca marina, tenuto conto dell'importanza economica delle risorse marine per l'Unione europea nel complesso, e per la Spagna in particolare. Infine, Luis Delgado ha affermato che il suo paese auspica una maggiore cooperazione scientifica tra l'Unione europea e l'America latina nel 7Pq, compresa una sezione specifica per la cooperazione Ue-america latina nell'ambito del programma Inco. In definitiva, tuttavia, Luis Delgado e i suoi colleghi sono consapevoli che se la Spagna e gli altri Stati membri dell'Ue vogliono davvero realizzare il loro potenziale economico, i programmi quadro rappresentano solo una minima parte dell'equazione. "Alla fine, tutti gli Stati membri dovranno coordinare in modo più adeguato i loro programmi nazionali, in quanto oltre il 90 per cento dei fondi per la ricerca viene investito a livello nazionale", ha concluso. Http://www.cordis.lu/era/fp7_debate.htm  
     
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