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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Marzo 2005
 
   
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  RIFORMA DELL'OCM ZUCCHERO  
   
  Sulla base di un'interrogazione orale presentata da Joseph Daul (Ppe/de, Fr) e Jean-claude Fruteau (Pse, Fr) a nome della commissione per l'agricoltura, l'Aula procederà a un dibattito sulla prossima riforma dell'Ocm zucchero, cui seguirà l'adozione di una risoluzione del Parlamento europeo. Scopo dell'interrogazione è di fornire alla nuova Commissione nuovi orientamenti, prima che questa adotti le sue proposte legislative. La commissione per l'agricoltura chiede quindi alla Commissione se sostiene la succitata comunicazione presentata dalla compagine che l'ha preceduta, nonché quando intende presentare la propria proposta di riforma dell'Organizzazione Comune di Mercato (Ocm) dello zucchero e quali potrebbero esserne le linee principali. Inoltre, è chiesto se la Commissione intende mantenere una produzione sostenibile di zucchero nell'Unione europea e «confermare gli impegni attuali di quest'ultima nei confronti dei paesi Acp e dell'India, nonché gli impegni assunti nel quadro dell'iniziativa Tutto eccetto le armi». L'interrogazione, d'altra parte, ricorda che la comunicazione della Commissione sulla riforma del settore dello zucchero, presentata il 14 luglio 2004, aveva «suscitato notevoli inquietudini fra i produttori di barbabietole e di canna da zucchero all'interno dell'Unione europea, ma anche nei paesi Acp ad essa legati dal Protocollo sullo zucchero». E' poi sottolineato che, a seguito della condanna dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) del suo regime di aiuti alle esportazioni di zucchero, l'Unione ha presentato appello. D'altra parte, il progetto di risoluzione all'esame della Plenaria sottolinea che l'ipotizzata riduzione dei prezzi istituzionali dovrebbe limitarsi allo stretto necessario, senza oltrepassare quanto dovuto in base alle necessità di adattamento alle norme Omc. I deputati poi respingono il regime di trasferimento delle quote tra Stati membri proposto dalla Commissione, ritenendo che esso non risponda agli obiettivi di competitività, occupazionali e di solidarietà comunitaria. Gli operatori più deboli, infatti, sarebbero esposti ai rischi di delocalizzazione dell'attività di produzione. Il sistema dei prezzi di riferimenti proposto dalla Commissione, inoltre, è giudicato non percorribile in quanto, secondo i deputati, non garantirebbe la stabilità del mercato. Essi suggeriscono quindi di mantenere l'attuale sistema dei prezzi come rete di sicurezza volto a prevenire il verificarsi di squilibri del mercato. La Commissione, alla luce degli elementi citati, è invitata ad elaborare uno studio d'impatto dettagliato che analizzi le ricadute socio-economiche della riforme per tutti gli attori della filiera. Infine, i deputati auspicano che la riforma non sia modificata fino al termine del 2012, per consentire agli operatori del settore di beneficiare della visibilità sufficiente per effettuare gli investimenti necessari a garantire una maggiore competitività.  
     
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