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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Marzo 2005
 
   
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  DOMUS DI MARZO SUL NUMERO DI MARZO DI DOMUS PROSEGUE LA RIFLESSIONE SUL “CASO VESUVIO”, GIÀ AVVIATA NEL 2004  
   
  Milano, 14 marzo 2005 - Domus ha lanciato il caso Vesuvio nel numero di ottobre 2004 della rivista e prosegue ora la riflessione con un ampio servizio nel numero di marzo (in edicola nei prossimi giorni), curato da Salvatore Porcaro, che approfondisce l’indagine sulle politiche di esodo e di emergenza. “E ’nostra intenzione continuare a seguire il tema. Su questo numero diamo conto delle diverse riflessioni sul problema dell’evacuazione delle aree a rischio ai piedi del vulcano e nei prossimi mesi ospiteremo le testimonianze dirette delle persone che attualmente lì abitano e lavorano” commenta Stefano Boeri. Nel servizio domus riporta i risultati di una serie di incontri ai quali hanno preso parte politici, artisti e ricercatori di differenti discipline che, negli ultimi anni, hanno elaborato studi e ricognizioni sull’area vesuviana. Tra di loro: Paolo Gasparini, Ugo Leone, Luisa Bossa, Francesco Escalona, Carlo Gasparrini, Giovanni La Varra, Vincenzo Trione, Alex Maclean, Antonio Biasucci, Mimmo Jodice, Vincenzo Castella, Paolo De Stefano, Gabriele Basilico, Francesco Jodice, Peppe Maisto, Claudio Sabatino. L’incipit dell’articolo ne spiega efficacemente le intenzioni: “Nelle sue viscere, il Vesuvio non si è mai spento. Al contrario: nei prossimi decenni ci si aspetta un’eruzione dirompente che investirà una vera e propria città di 540.000 persone, in gran parte abusiva e in continua crescita sulle pendici del vulcano. Si prospetta un esodo di massa? O una situazione di perenne emergenza? È davvero possibile spostare una città? domus comincia a raccogliere alcune prime risposte” 2/ Intervista a Cecil Balmond Cecil Balmond, membro dello studio Ove Arup & Partners, ingegnere strutturista di origine cingalese, è un testimone e sopravvissuto dello tsunami. Ha raccontato a domus come il suo studio intende partecipare alla ricostruzione. Il suo punto di vista è che, sebbene sia certamente utile precipitarsi sul posto per portare soccorso, è necessario che tale soccorso abbia un obiettivo, una strategia chiara. Benché l’Indonesia sia stata la più colpita in termini di scala assoluta e di cifre Balmond ha scelto lo Sri Lanka come area dove destinare il contributo della Arup perché questo Paese, compatto e con 20 milioni di abitanti, è stato il più danneggiato: ha avuto la più alta percentuale di vittime in rapporto alla popolazione, e l’industria della pesca è stata interamente spazzata via. L’intervento dello studio Arup prevede il varo di un’iniziativa coordinata con altri soggetti, per aggredire il problema su differenti livelli, partendo dal contributo ad alcune istituzioni assistenziali prescelte per progetti finalizzati a costruire case e barche da pesca. Lo studio è inoltre impegnato nella ricostruzione di un villaggio con un piccolo piano regolatore di cinquanta abitazioni nella zona del disastro ferroviario, sulla costa meridionale. Inoltre, intende impegnarsi nell’elaborazione di un progetto per un’università che è stata danneggiata dallo tsunami. L’idea è di progettare un ateneo di rango mondiale, accessibile e ben inserito nelle reti internazionali, che sia un modello per altre piccole università asiatiche. Infine, Balmond ha dichiarato a domus che a un livello strategico ancora superiore, il suo studio intende contribuire all’elaborazione di altri piani regolatori per gli insediamenti costieri, evitando la reazione automatica di rimpiazzare quel che c’era già prima del maremoto. 3/ Il Cd-rom ‘Domus Annata’ 2004 Allegato al numero di marzo è il Cd-rom ‘domus annata’ nel quale sono raccolti tutti i fascicoli della rivista pubblicati nel 2004 in formato pdf. La pagine di ogni numero possono essere sfogliate, lette e stampate. Inoltre è possibile compiere ricerche di parole sui singoli fascicoli e sull’intera annata. Per la prima volta il pacchetto rivista domus + Cd-rom viene venduto in edicola al prezzo speciale di 10 Euro.  
     
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