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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Marzo 2005
 
   
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  RADIO 1 RAI: COSTANTINO VITAGLIANO AL “CONFESSIONALE DEL COMUNICATTIVO” “PARLO IN TERZA PERSONA PERCHÉ MI PIACE” “C’È UNO SCIACALLAGGIO GENERALE SU CIÒ CHE È NOTIZIA. L’IMPORTANTE È FARLA, NON IMPORTA COME. E QUESTO È BRUTTO”  
   
  Roma, 14 marzo 2005 - Venerdì 11 marzo su Radio 1 Rai Costantino Vitagliano, più noto come Costa, è stato l’ospite del “Confessionale del Comunicattivo”, laboratorio dei linguaggi della comunicazione ideato e condotto da Igor Righetti. Ecco un estratto dell’intervista realizzata da Igor Righetti. Essere al centro dell’attenzione che sensazioni ti dà? Una bella sensazione. È tutto ciò che io ho sempre desiderato fin da piccolo. Altrimenti non sarei qua e non continuerei a propormi in giro. Il discorso è che ho sempre voluto fare un lavoro dove potevo apparire, volevo sfruttare ciò che era la mia immagine. Non mi sento per niente abbattuto quando mi dicono “sei soltanto bello”. Io per ora ho un qualcosa che è la mia faccia e che mi ha fatto arrivare ad avere quello che ho. Poi il resto cercherò di guadagnarmelo in altri modi. Che cos’è per te il pudore? Un rispetto di un qualcosa che non posso spiegare. Hai mai provato sensi di colpa? Certo. Per esempio? I sensi di colpa vengono quando mi attaccano talmente tanto che a un certo punto poi rispondo in modo brutto, equivoco. Dico delle cose perché sono alterato. Quali sono le tue passioni? Tantissime: lo sport, le donne, le macchine, gli amici. Soprattutto un amico. Chi? Daniele. È una persona che mi ha seguito bene o male da quando abbiamo iniziato a fare questo percorso insieme. Mi ha dato retta, aiutato e ci spalleggiamo sempre l’un l’altro. Che cosa pensi della tv spazzatura? Non c’è un pensiero. È televisione. Spazzatura o no è televisione. Altrimenti non la manderebbero in onda e non ci sarebbe chi la guarda. Hai appena terminato di girare il tuo primo film “Troppo belli”. Ti senti troppo bello? No, è un titolo con cui noi magari vogliamo accendere qualche polemica, penso. È una situazione in cui Daniele e io ci siamo trovati e devo ringraziare il cielo. Quando mi hanno proposto di fare un film ero contento, al settimo cielo. Come quando ho fatto le figurine o il calendario per “Max”. Tutti i lavori che sto facendo mi rendono felice e mi fanno capire quanto il Costantino, che tutti vanno a indicare col dito, in qualche modo, interessa a qualcuno. È anche un modo di dire soprattutto delle teen-ager “troppo bello” o “troppo bono”… Più che delle teen-ager io direi di tutto il mondo femminile. Perché comunque Costantino ha un pubblico che va dalla signorina di una certa età alla donna, alla mamma, alla zia che si ritrova a volergli bene. Non è più un fatto soltanto di bellezza esteriore perché mi arrivano migliaia di lettere e regali quotidianamente in cui comunque non c’è soltanto l’espressione “sei bello”. In un’intervista al “Corriere della sera magazine” della scorsa settimana il tuo agente, Lele Mora, ha dichiarato che da uomo-trash vuoi diventare attore, che sei molto umile, che non ti senti nessuno, che sei nato nel tubo catodico e nient’altro. Ti riconosci in questa descrizione? Mi riconosco molto sul fatto che non mi sento nessuno e non ho mai detto di esserlo. Ho girato un film, ho fatto una fiction ma, purtroppo, ho sempre detto che non era mio desiderio diventare un attore e continuo a dirlo nel senso che per me è stato bellissimo aver fatto un film, averlo interpretato con Alessandra e Daniele, avere la possibilità di essere in una sala cinematografica e con la Medusa è un sogno che si realizza. Però non è quello il mio sogno. Io ho sempre detto che a me piace la televisione per quello che comunque dà la possibilità di trasmettere. E mi piace, soprattutto, perché ha permesso a una persona come Costantino di venir fuori. Qual è il tuo sogno? Presentare. Ho sempre detto che a me piacerebbe tantissimo presentare. Una conduzione alla Maria De Filippi perché io adoro come presenta lei, ciò che fa lei. Cioè dà la possibilità agli altri di fare televisione. Come donna c’è già lei, ma un uomo manca. Cerco di prendere degli insegnamenti ogni volta che la sento e la vedo. Cerco di carpire qualcosa quando mi trovo nelle sue vicinanze. Sei lontano dalla conduzione alla Bonolis? Non avrei neanche intenzione di farla una conduzione del genere. Perché non ti piace? Non ti ci trovi? Non sto neanche a spiegarlo. Non mi interessa quel tipo di conduzione. È vero che vai a scuola, che fai lezioni di italiano per mettere a posto, tra l’altro, il tuo congiuntivo? Certo. Scuola di dizione. Fammi un esempio con una bella frase con un bel congiuntivo… Non te la faccio perché mi stai prendendo per il culo su una cosa che io odio e io non te la faccio apposta. Che cosa pensi del fenomeno mediatico Lecciso? Non è un mio pensiero. Non pensi? Non mi interessa definire un qualcosa non conoscendola. Ho conosciuto Al Bano e mi ha fatto molto piacere stringergli la mano. Quali qualità preferisci in un uomo e quali in una donna? In entrambe le persone preferisco la sincerità. Sia nell’uomo sia nella donna. Che cos’è che senti come volgare? Tante cose, una donna può essere volgare in qualsiasi modo. Dipende soltanto da un movimento, da un gesto o da come si veste. Ti colpisce più una parolaccia o un modo di fare? Non è né la parolaccia né il modo di fare. Una persona volgare la si nota lontano un miglio nel momento in cui pronuncia la prima sillaba. Non è tanto il vestito. Di che cosa hai paura? Di una cosa sola. Quella che è successa al mio amico Castagna. È una cosa che mi incute timore. Che cos’è per te la trasgressione? Non avere limiti? Tu ne hai? Certo. Per esempio, qual è un tuo grande limite? Guai a chi mi tocca la mamma. Questo però non è un limite negativo. Anzi… Mi accusano e mi puntano il dito dicendo che io farei di tutto per fare televisione o per apparire. Costantino non fa interviste, Costantino non porta la sua famiglia in televisione e non l’hai mai portata. Perché ha paura. Non tanto per sé. Ma ha paura di non sapersi trattenere di fronte a un qualcosa detto male a un suo caro che può essere appunto la mamma. Per me è qualcosa di davvero forte e guai soltanto se qualcuno dovesse pronunciarsi come lo fa nei miei confronti. Tu hai parlato di apparire. Che cosa c’è dietro l’apparenza? Tante cose che, purtroppo, non si possono notare attraverso uno schermo. Però io penso che la gente che mi parla, che dialoga con me attraverso la mia chat e le serate che faccio, se è ancora qui dopo un anno e mezzo a seguire Costantino, vuol dire che si è accorta che Costantino è di più di quello che fino a ora hanno mostrato. Quali sono le tue manie? Sono molto ordinato. Troppo forse. Un ordine maniacale? Non maniacale però sono ordinatissimo per le mie cose, i miei oggetti, i miei vestiti, le mie scarpe. Sono una persona a cui piace l’ordine e la pulizia. Forse alcune volte è un eccesso però sono fatto così. È da quando ho sedici anni che vivo da solo, mi sono sempre arrangiato. Ho notato che spesso parli in terza persona. Perché? Perché mi piace. Ogni cosa che io faccio voi l’andate a sottolineare col dito, come dicevo prima. Non c’è un motivo specifico per cui io parli in terza persona. Mi viene così. L’hai sempre fatto? L’ho sempre fatto. Da quando eri bambino? No, no. È divertente perché allo stesso tempo ti parlo di Costantino che fa una cosa, di Costantino che ne fa un’altra. Credi nel destino? Sì anche se molte volte te lo devi un po’ pilotare. Che cos’è che non sopporti in una persona? L’arroganza che magari alcune volte mi appartiene. La mia arroganza esce quando vengo attaccato. Se nessuno mi attacca io sono la persona più semplice del mondo. Non mi piace prendere gli schiaffi. Il successo ti ha cambiato? Non penso proprio. Sono una persona naturale, lo ero prima e spero di continuare a esserlo. Che cosa ti piacerebbe fare che ancora non hai fatto? Avere un programma mio. Qual è il tuo sogno erotico? Non ne ho sogni erotici. Non ne hai bisogno? Non è che non ne ho bisogno. Non ho mai negato di aver fatto lo spogliarellista. L’ho scritto anche sul mio libro. L’ho fatto per vari anni perché comunque mi dava la possibilità di guadagnare dei soldi, a fine mese riuscivo a pagare l’affitto di casa e la macchina. Avendo fatto lo spogliarellista ti posso assicurare che di cose erotiche ne sono successe. Quindi non ho questo sogno o desiderio erotico da esprimere. Hai rimorsi? No. Perché averne? Non ho ammazzato nessuno. Qual è il personaggio politico più simpatico? D’alema. A me trasmette simpatia. Perché? Per il suo modo di essere. Non tanto per quello che dice, per i suoi discorsi politici in merito ai quali non voglio entrare. Parlo come persona, come esteriorità, come aspetto fisico, non so. Per il baffetto? Proprio per il suo modo di porsi. Visto che ho avuto anche occasione di incrociarlo negli aerei. Non tanto perché io lo conosca. L’ho visto al di fuori di quello che è la politica, l’ho visto mentre parlava, per la sua tonalità di voce. Ti piace essere adulato? A chi non piace esserlo? Soprattutto dalle donne. Provi invidia per qualcuno? No, mai provata e non penso proprio di doverne provare. L’invidia è una brutta cosa ed è quella che io ricevo quotidianamente intorno a me. Parole o attacchi di invidiosi. C’è un detto che dice meglio essere invidiati che compatiti… Sicuramente ma il mio è un piacere. Bene o male l’importante è che ne parlino. Sei anche tu come un celebre cantante italiano un assertore che laddove non arrivano le parole la violenza è giustificata? No, a me non è mai piaciuta la violenza però di sicuro, allo stesso tempo, non sono una persona che sta ferma se viene attaccata. L’importante è non usarla con le donne la violenza, poi io penso che difendersi da determinati attacchi è diverso. Da giovane ero un teppistello, un ragazzo di strada. Oggi i ragazzi di strada, comunque, si ritrovano ad avere tante situazioni di cui io capisco il perché e le motivazioni, essendo stato uno di loro ed essendo ancora un ragazzo come tanti altri. Non ho niente di più e niente di meno degli altri. Anzi arrivo dalle case popolari, non mi vergogno di dirlo e l’ho sempre detto. E molte volte è difficile capire come, quando e perché lo fai. L’importante determinate volte è non farlo per cose cattive. Però se sei costretto devi difenderti. A sedici anni hai buttato dalla finestra un tuo professore… No comment. Qual è stata la tua esperienza più negativa? Mi sono fidato dei giornalisti i primi anni che ho cominciato a fare questa cosa. Ho visto che non bisogna fidarsi. Siamo una razzaccia… C’è uno sciacallaggio generale su ciò che è notizia. L’importante è farla, non importa come. E questo è brutto. Nel tuo libro “usa e getta” parli del tuo rapporto con la cocaina di cui sei stato schiavo per tre anni. Come hai fatto a smettere? Perché usa e getta il mio libro? Io so che molta gente lo tiene raccolto come tutte le cose che ho fatto. È così che ti voglio. Ho detto apposta “usa e getta” per avere una tua reazione… Non ho reagito, mi spiace solo essere reputato usa e getta. Di Costantino, ti assicuro, il pubblico non getta niente. È proprio questa la reazione che volevo da te. Anzi diciamo anche il titolo del tuo libro… “Costantino desnudo” e non è nient’altro che una piccola biografia riassuntiva di ciò che comunque in quel momento abbiamo voluto sviluppare, raccontando ciò che Costantino ha vissuto. E Costantino queste cose le ha fatte davvero. Per me è stato molto piacevole scrivere un qualcosa prima che gli altri dicessero “ha fatto questo o quello”. L’ho voluto raccontare io prima di tutto. Come hai fatto a smettere? Non è questione di come ho fatto a smettere. È questione di decidere che cosa si vuole. Una cosa si comincia, la si fa perché la fanno gli amici, perché quello è l’unico modo di divertirsi. Ti ripeto io vengo dalle case popolari e tutto ciò che è vita l’ho vissuta tutta. Ma vita nel vero senso della parola. Non è tutto oro ciò che luccica. Quindi quello che ho me lo sono guadagnato, ringraziando il cielo. Ti è avanzato un grazie. A chi lo diresti tra Maurizio Costanzo, Maria De Filippi e Lele Mora? Non c’è una persona. Io devo dire grazie a tutti loro. Tutti loro mi hanno dato e continuano a farlo quotidianamente. Grazie lo dico a loro e continuo a dirlo a tutta la gente che mi segue. Maria è stata grandissima, Maurizio lo è ogni giorno. Il signor Lele Mora ho sempre detto che per me è stato un padre. Quindi un papà non ha bisogno di troppi ringraziamenti. Lo fa perché ti vuole bene. Che cosa ti piacerebbe dire a chi ti critica? Niente, se volete continuate. E che cosa vorresti dire che non hai mai detto? Me le tengo per me queste cose… … Egoista… Non sono egoista sono molto semplice. Che cosa volete che vi dica? Che cosa volete sentirmi dire che non avete ancora sentito? Sono una persona che quando viene attaccata risponde. Mi dispiace solo che chi mi attacca, chi mi giudica non mi conosca. O per lo meno non abbia mai provato a conoscermi.  
     
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