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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Marzo 2005
 
   
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  LA COMMISSIONE EUROPEA PROSEGUE LE SUE AZIONI CONTRO GLI ACCORDI "CIELI APERTI" ILLEGALI NEL SETTORE AEREO FIRMATI ACCORDI CHE CONTENGONO CLAUSOLE DENOMINATE "DI NAZIONALITÀ" CHE RISERVANO I BENEFICI DEGLI ACCORDI STESSI AI SOLI VETTORI NAZIONALI  
   
  Bruxelles, 17 marzo 2005 - A seguito delle misure adottate in luglio e dicembre 2004 per indurre gli Stati membri ad osservare le sentenze "cieli aperti" della Corte di giustizia (Ip/04/967 e Ip/04/1478), la Commissione europea, nella propria veste di custode dei trattati, ha deciso oggi di inviare lettere di costituzione in mora e pareri motivati a undici Stati membri che hanno concluso accordi di servizi di trasporto aereo con gli Stati Uniti. Tutti gli Stati membri che hanno sottoscritto accordi bilaterali con gli Stati Uniti (vale a dire, 20 Stati su 25) sono attualmente oggetto di procedure d'infrazione. Tali accordi nel settore aereo contengono clausole denominate "di nazionalità" che riservano i benefici degli accordi stessi ai soli vettori nazionali degli Stati firmatari, in flagrante violazione del diritto europeo. Allo stesso tempo la Commissione sta preparando il rilancio dei negoziati con gli Stati Uniti per la conclusione di un accordo globale. La Commissione ha deciso di inviare pareri motivati a quattro Stati membri (Francia, Grecia, Italia e Portogallo) per gli accordi internazionali di servizi di trasporto aereo tra gli Stati membri e gli Stati Uniti. Ha altresì deciso di inviare lettere di costituzione in mora a sette Stati membri: Spagna, Irlanda, Ungheria, Polonia, Repubblica ceca, Repubblica slovacca e Malta. A seguito del pacchetto del luglio 2004, ad oggi, tutti gli Stati membri che hanno concluso accordi con gli Stati Uniti (vale a dire, 20 Stati su 25) sono pertanto oggetto di procedure d'infrazione[1]. La Commissione ha inoltre deciso di inviare due pareri motivati all'Austria in merito agli accordi che legano tale paese alla Siria, a Cuba, alla Cina e all'Egitto. Tali accordi contravvengono al diritto europeo a motivo delle clausole di nazionalità in essi contenute e che sono contrarie alle disposizioni del trattato in materia di libertà di stabilimento. Nel caso di Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Irlanda e Austria, inoltre, tali accordi sono stati conclusi in violazione della competenza esclusiva dell'Unione. Per gli altri Stati membri interessati (Ungheria, Polonia, Repubblica ceca, Repubblica slovacca e Malta), gli accordi sono stati conclusi prima della loro adesione all'Unione europea e, pertanto, senza violare la competenza esclusiva di quest'ultima. Il 5 novembre 2002, la Corte di giustizia aveva condannato otto Stati membri che avevano concluso accordi di servizi aerei con gli Stati Uniti per la violazione del diritto europeo. La Corte aveva così messo in evidenza l'illegalità delle clausole di nazionalità e aveva sottolineato che gli Stati in questione avevano ignorato la competenza esclusiva che spetta all'Unione di trattare determinati aspetti della politica comunitaria nel settore dell'aviazione con i paesi terzi, quali le bande orarie e i sistemi telematici di prenotazione. Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione responsabile della politica dei trasporti, si recherà a Washington il 21 e 22 marzo prossimi. La sua visita è finalizzata all'elaborazione di una strategia comune con gli Stati Uniti al fine di rilanciare i negoziati per la creazione di uno spazio aereo comune.  
     
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