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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Marzo 2005
 
   
  Pagina1  
  DONNE LOMBARDE: DALLA FAMIGLIA ALL’IMPRESA COL LORO BAGAGLIO PREDILIGONO SERVIZI PERSONALI E SOCIALI, DOVE SUPERANO GLI UOMINI. QUASI UN’IMPRESA SU CINQUE IN LOMBARDIA È FEMMINILE, +1% IN UN ANNO  
   
  Milano, 21 marzo 2005 - Sono 320.384, il 28,1% del totale regionale nel 2003 e detengono il 25,6% delle cariche. Sono le imprenditrici “in gonnella”, considerate tra le titolari di ditte individuali, le socie o aventi carica amministrativa in una società di persone o in una cooperativa, e tra le detentrici di una quota/azione in una società di capitale o con carica amministrativa. Fino a quarant’anni prevalentemente attive in società non di capitale. In tutto 130.907 attività lombarde, il 17,7% delle oltre 739 mila complessive, sono da considerare imprese femminili, definite tali quando la maggioranza di quote o cariche appartiene a donne. Il 67,4% è rappresentato da ditte individuali. Il settore più “femminile”? Senza dubbio quello dei servizi personali e sociali, con oltre ventimila attività, l’unico in cui le donne superano in valore assoluto gli uomini che si fermano a quota quindicimila e settecento. Seguono gli alberghi e ristoranti, l’agricoltura e il commercio. A Sondrio la presenza maggiore (intorno al 25% sul totale provinciale), mentre Milano è in fondo alla classifica con il 16,4%. Ma il capoluogo meneghino, insieme a Lecco, primeggia per ritmi di crescita negli ultimi anni, con un dato che sfiora il +2%, laddove il totale regionale si attesta a un punto percentuale. Caratterizzate da una maggiore volatilità rispetto a quelle maschili, con alti tassi di natalità così come di mortalità, le imprese femminili nascono prevalentemente da compagini imprenditoriali completamente nuove (accade nel 66,9% dei casi contro il 58,8% per gli uomini) e trovano le maggiori difficoltà nei primi anni di vita. L’assistenza allo start up è quindi il punto cruciale per il loro sviluppo. Emerge dal Rapporto “Imprenditrici e imprese femminili in Lombardia” elaborato da Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, presentato oggi al convegno “Donne, benvenute nel mondo dell’imprenditoria!”. “Nella nascita di nuove imprese – ha commentato Renato Borghi, Presidente Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano – sappiamo come, molto più spesso che per gli uomini, la motivazione delle donne sia la ricerca di un’occupazione. Solitamente i progetti intrapresi, in primo luogo nella definizione della business idea e, in secondo luogo, nel bagaglio di conoscenze e competenze necessarie per ricoprire con successo il ruolo imprenditoriale, rispecchiano le abilità che le donne hanno sviluppato nella gestione dei propri ruoli tradizionali, sia familiare sia sociale, facendone una ricchezza da utilizzare per la loro affermazione nell’ambito produttivo”. Imprese femminili e maschili e tassi di sviluppo per province lombarde al 31/12/2003
valori assoluti % di colonna % sul totale attiive Tassi di sviluppo nel 2003
Femminili Maschili Femminili Maschili Femminili Maschili femminili maschili
Bergamo 13.724 55.409 10,5 11,1 17,6 71,2 0,90% 1,80%
Brescia 18.549 67.960 14,2 13,6 18,7 68,5 1,30% 2,60%
Como 6.741 27.861 5,1 5,6 16,7 68,9 0,30% 1,70%
Cremona 4.843 18.618 3,7 3,7 18,4 70,6 -0,10% 1,30%
Lecco 3.869 15.149 3,0 3,0 17,5 68,4 1,80% 1,80%
Lodi 2.454 10.173 1,9 2,0 17,3 71,8 0,40% 2,00%
Mantova 6.883 27.461 5,3 5,5 18,3 72,9 0,60% 1,80%
Milano 50.295 201.080 38,4 40,2 16,4 65,6 1,80% 2,80%
Pavia 8.992 28.941 6,9 5,8 21,8 70,1 0,20% 1,10%
Sondrio 3.799 9.618 2,9 1,9 25,2 63,8 -2,20% 0,80%
Varese 10.758 38.374 8,2 7,7 18,4 65,6 0,00% 1,90%
Lombardia 130.907 500.644 100 100 17,7 67,7 1,00% 2,20%
Elaborazione area ricerca Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su dati Infocamere. Il totale della presenza delle imprese non è sempre 100 perché non sono contemplate le società partecipate e quelle non definite. Il rapporto sulle imprese femminili. Nel 2003 in Lombardia sono oltre 739mila le imprese attive, di cui il 17,7% femminili, pari a 130.907. Per un totale di 320.384 imprenditrici (il 28,1% su 1 milione e 143 mila) e 386.591 cariche, pari al 25,6% sul milione e mezzo totale. La presenza femminile è più rilevante nelle società di persone (34,9% sul totale regionale uomini+donne) e di capitale (27,6%), meno incisiva nelle ditte individuali (21,6%) e cooperative (18,6%). Complessivamente nel biennio 2002-2003 il numero degli imprenditori è aumentato del 2%, ma se tra gli uomini il dato fa segnare +2,3%, tra le donne si ferma al +1,1%. Per fasce di età è particolarmente elevata la percentuale di imprenditrici che sono titolari o socie di società non di capitale. Al crescere dell’età, invece, tende ad aumentare la presenza femminile nelle società di capitale. Dal lato delle imprese si registra una maggiore presenza femminile a Sondrio (più di un’impresa su quattro, 25,2%), ma anche Pavia (21,8%), Brescia (18,7%), Varese (18,4%), Cremona (18,4%) e Mantova (18,3%) si attestano ad un livello superiore alla quota regionale del 17,7%. Milano in questa classifica si piazza all’ultimo posto (16,4%), poco dietro a Como (16,7%), Lodi (17,3%) e Lecco (17,5%). Ma per ritmi di crescita il capoluogo meneghino supera tutti (+1,8%) e, insieme a Brescia (+1,3%) e Lecco (+1,8%), fa segnare un tasso di sviluppo maggiore della media regionale (+1%). Crescono più lentamente Bergamo (+0,9%), Mantova (+0,6%), Lodi (+0,4%), Como (+0,3%) e Pavia (+0,2%). Passi indietro li fanno Sondrio (-2,2%) e Cremona (-0,1%). Stabile Varese. Nelle imprese femminili risulta più elevata sia la natalità (tasso 9%, nate 2003/attive al 31.12.2002 x 100) che la mortalità (tasso 8%, cessate nel 2003/attive al 31.12.2002 x 100), rispetto al dato maschile (8,1% e 5,9%) e a quello totale regionale (8,1% e 6,4%). Più spesso le nuove imprese femminili non hanno alcun legame con le imprese preesistenti: il 66,9% delle nate è infatti creato da compagini imprenditoriali completamente nuove contro il dato medio complessivo lombardo del 55,1% e il 58,8% di quello maschile. Il peso delle nuove imprenditrici è rilevante soprattutto nei servizi personali e sociali, nel commercio e nel primario; in maggioranza si tratta di ditte individuali e società di persone. La mortalità delle imprese femminili è rilevante soprattutto nei primi 2 anni di vita, dove il rischio di cessazione è più elevato (mediamente il 16-17% delle imprese muore in questo periodo), per poi decrescere considerevolmente fino al 6%. Colpite soprattutto le ditte individuali, la grande maggioranza delle realtà costituite da neo imprenditori, mentre nelle imprese più strutturate i rischi sono più percettibili dopo il terzo anno di vita. La specializzazione per settori. Le imprenditrici si specializzano principalmente nel settore non artigiano: il 73% sul totale delle imprese femminili e il 20% del totale uomini+donne. L’artigianato si ferma a 27% e 13,5%. Più specificatamente il settore a maggiore “femminilizzazione” è senza dubbio quello dei servizi personali e sociali, l’unico in cui la presenza femminile supera in valori assoluti quella maschile (20.187 contro 15.708, il 49,7% a fronte di un 38,7% sul totale uomini+donne). Sempre considerando gli ambiti dove la presenza femminile è più incisiva rispetto alla media regionale del 17,7%, troviamo gli alberghi e ristoranti (10.146, pari al 28,9% del settore), il primario (12.496 e 21,4%) e il commercio (39.931 e 21,1%). In fondo alla classifica l’edilizia (2.818 e 2,5%). Nel dettaglio altre attività a forte connotazione “rosa” sono: il tessile e abbigliamento (5.880 e 39,1%) e il cuoio e pelle (568, 23,6%) nella manifattura, il commercio al dettaglio (30.637, 34%), le attività ausiliarie del trasporto (1.016, 19,8%) e i servizi professionali nel terziario alle imprese (9.348, 19,9%).
N° imprese % sul totale per genere % sul totale
femminili maschili femminili maschili femminili/ totali* maschili/ totali*
Primario 12.496 43.107 9,5% 8,6% 21,4% 74,0%
Manifatturiero 17.594 82.543 13,4% 16,5% 14,4% 67,6%
Costruzioni 2.818 104.506 2,2% 20,9% 2,5% 91,6%
Commercio 39.931 127.447 30,5% 25,5% 21,1% 67,3%
Alberghi e Ristoranti 10.146 17.797 7,8% 3,6% 28,9% 50,7%
Trasporti 2.451 27.162 1,9% 5,4% 7,6% 83,9%
Servizi alle imprese 24.374 78.431 18,6% 15,7% 17,4% 56,0%
Servizi personali e sociali 20.187 15.708 15,4% 3,1% 49,7% 38,7%
Totale settori definiti 129.997 496.701 99,3% 99,2% 17,8% 67,9%
n.D. 910 3.943 0,7% 0,8% 12,3% 53,2%
Totale 130.907 500.644 100,0% 100,0% 17,7% 67,7%
Elaborazione area ricerca Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su dati Infocamere Il totale della presenza delle imprese non è sempre 100 perché non sono contemplate le società partecipate e quelle non definite.
 
     
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