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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Marzo 2005
 
   
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  GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA: LE SFIDE PER LO SVILUPPO  
   
   Bruxelles, 23 marzo 2005 - La Giornata mondiale dell’acqua è un’occasione per ricordarci che nel mondo più di 1,2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile e 2,6 miliardi di persone non dispongono nemmeno delle strutture igienico-sanitarie di base. Si tratta di una situazione inaccettabile: l’acqua ha infatti un’importanza fondamentale per lo sviluppo. La Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo 2005 segna l’inizio di un nuovo decennio internazionale di azione per l’acqua, promosso dalle Nazioni Unite. L’acqua è una risorsa limitata e preziosa, essenziale per la vita e per lo sviluppo umano. Se la gestione idrica, l’approvvigionamento di acqua potabile, le strutture igienico-sanitarie e la salute sono sfide con cui tutti i paesi si cimentano, i problemi sono però differenti: nei paesi in via di sviluppo la mancanza di acqua sufficientemente pulita e di servizi igienico-sanitari adeguati è una delle cause principali di malattia e di morte. Riconoscendo l’enorme importanza dell’acqua per lo sviluppo, gli obiettivi di sviluppo del millennio prevedono un traguardo specifico: dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che non hanno accesso all’acqua potabile e a strutture igienico-sanitarie di base a condizioni sostenibili. L’unione europea non è soltanto il maggiore donatore mondiale di aiuti allo sviluppo per l’acqua e le strutture igienico-sanitarie, ma è anche il maggiore fornitore mondiale di aiuti allo sviluppo in generale, circostanza che la pone in una posizione di particolare responsabilità. I rapporti delle Nazioni Unite sulla realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio parlano chiaro: dobbiamo fare di più e dobbiamo fare meglio. Uso il plurale perché mi riferisco sia ai paesi sviluppati che ai paesi in via di sviluppo. L’unione europea ha assunto come propri gli obiettivi di sviluppo del millennio: ogni anno l’Unione e i 25 Stati membri stanziano complessivamente circa 1,4 miliardi di euro per l’acqua e le strutture igienico-sanitarie nei paesi in via di sviluppo. Questo flusso di risorse sta producendo importanti risultati concreti. Nel 2002, al vertice mondiale di Johannesburg per lo sviluppo sostenibile, l’Unione europea ha lanciato l’iniziativa “Acqua”. L’iniziativa, basata sul partenariato, riunisce i principali attori nel campo dello sviluppo, dell’ambiente e della ricerca, coinvolgendo soggetti pubblici, Ong e operatori, sia europei che dei paesi in via di sviluppo: le discussioni in seno ai vari gruppi di interesse considerano la questione dell’acqua in maniera trasversale e mirano a promuovere formule di gestione più appropriate, ad accrescere la partecipazione dei soggetti interessati, ad incoraggiare la cooperazione a livello regionale e subregionale e a mobilitare nuove fonti di finanziamento. Per compiere un passo decisivo verso la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio, soprattutto in Africa, è necessario prendere in considerazione nuove forme di intervento concreto ed essere capaci di mobilitare maggiori risorse. L’iniziativa “Acqua” costituisce il quadro di riferimento per la realizzazione di partenariati strategici per l’acqua e le strutture igienico-sanitarie, destinati ad attrarre risorse supplementari dal settore pubblico e privato, a livello locale e internazionale. Ma l’Unione europea sta anche sperimentando un nuovo modo di prestare assistenza. Il Fondo per l’acqua Ue-acp, dotato di uno stanziamento di 500 milioni di euro e destinato ai paesi in via di sviluppo dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, è una risposta alla necessità di mobilitare nuove risorse finanziarie e di collaborare direttamente con coloro che subiscono in prima persona la carenza di acqua e l’assenza di strutture igienico-sanitarie. Il Fondo non è destinato a finanziare grandi infrastrutture idriche, ma a creare le condizioni necessarie ad attrarre altre fonti di finanziamento, diverse dagli aiuti pubblici allo sviluppo (Oda), e a indirizzare le risorse direttamente a livello locale. I risultati del primo invito a presentare proposte per il Fondo per l’acqua Ue-acp del 31 gennaio scorso sono eloquenti: abbiamo ricevuto più di 800 proposte da vari attori, statali e non statali, da organizzazioni non governative e della società civile. Si tratta di un impegno impressionante a favore del cambiamento. Sono convinto che la formulazione di idee innovative volte a mobilitare nuove fonti di finanziamento e a produrre risultati concreti sarà un fattore determinante per la realizzazione degli obiettivi di sviluppo del millennio. L’unione europea è impegnata ad agire su entrambi i fronti. A breve la Commissione presenterà le sue proposte per concretizzare ulteriormente tale impegno. Nel mese di aprile proporremo tre grandi iniziative: un’iniziativa per favorire una maggiore coerenza tra le nostre politiche e tra queste e le politiche degli Stati membri, un’iniziativa in materia di finanza e un’iniziativa per l’Africa, la regione che si trova in condizioni di maggiore arretratezza. Ritengo che queste proposte consentiranno all’Unione europea di assumere l’iniziativa politica nella cooperazione allo sviluppo. Stiamo lavorando perché il 2005 sia l’anno della svolta per lo sviluppo. Stefano Manservisi - Direttore generale della Dg Sviluppo  
     
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