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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Marzo 2005
 
   
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  LA COMMISSIONE EUROPEA È A FAVORE DI UN APPROCCIO DI RETE PER L'ISTITUTO EUROPEO DI TECNOLOGIA  
   
  Bruxelles, 23 marzo 2005 - La Commissione ha pubblicato in una nota informativa le prime riflessioni in merito alla creazione di un Istituto europeo di tecnologia (Eit), formulando una preferenza per una rete fra le istituzioni esistenti piuttosto che l'istituzione di un nuovo ente. La proposta riguardante l'Eit è una delle raccomandazioni contenute nella revisione intermedia della strategia di Lisbona da parte della Commissione. Tale proposta costituisce una risposta al ritardo dell'Europa rispetto alla concorrenza di Stati Uniti e Asia nella creazione e applicazione di nuove conoscenze. Nell'introduzione alla nota informativa il Commissario responsabile di Istruzione, formazione, cultura e multilinguismo Ján Figel' scrive: "Sono convinto che tentare di creare una nuova istituzione europea non sia la soluzione migliore. L'europa ha nelle università esistenti un potenziale sufficiente, ma questo potenziale va mobilizzato e condiviso. Per queste ragioni il documento allegato delinea un approccio di rete basato sulle 5 o 6 migliori università europee". I quattro obiettivi chiave previsti per l'Eit sono: offrire un'istruzione ai massimi livelli e attrarre gli studenti migliori; divenire un centro riconosciuto di ricercatori e ricerca ai massimi livelli; aumentare la qualità della ricerca e della gestione della ricerca in Europa; incrementare il trasferimento di conoscenza e l'innovazione. Per quanto concerne la sua struttura, la Commissione prevede un'istituzione di rete fondata sulle sei migliori università dell'Unione europea, pur nel pieno rispetto della loro autonomia. Di queste, cinque dovrebbero coordinare ognuna uno dei principali settori dell'attività dell'Eit - scienze naturali e biotecnologia, chimica e scienza dei materiali, e così via - mentre la sesta, probabilmente la più importante, sarebbe responsabile del funzionamento della rete dell'Eit. Per massimizzare l'impatto dell'Eit, la Commissione afferma: "Ognuna delle università costituirebbe a sua volta il nucleo di una rete di partner affiliati - in modo che il valore aggiunto dell'Eit si ripercuoterebbe in tutta Europa". L'eit utilizzerebbe le strutture delle università che lo costituiscono sostenendo il costo pieno, assumerebbe una parte degli studenti, svolgerebbe ricerca, rilascerebbe propri titoli di studio e manterrebbe la piena indipendenza scientifica e amministrativa. Per contro, il "nodo" centrale della rete presenterebbe tutte le funzioni di una vera università: perseguire il proprio lavoro interdisciplinare, cooperando con gli altri nodi a seconda delle esigenze; garantire comunicazioni e scambi efficienti fra i nodi; svolgere le funzioni centrali della rete e rappresentare l'Eit nel mondo. La Commissione prevede la selezione delle istituzioni che costituiranno l'Eit sulla base di manifestazioni d'interesse. La selezione avverrebbe sulla base dell'eccellenza accademica, delle strutture offerte e dell'esperienza nei settori pertinenti. Una giuria di alto livello composta da eminenti scienziati internazionali sottoporrebbe una raccomandazione alla Commissione, cui spetterebbe la decisione finale. Pur sostenendo che l'attuale fase sia prematura per proposte dettagliate circa i ruoli amministrativi, il documento dichiara nondimeno che "L'eit necessiterebbe chiaramente di un'autonomia reale per poter raggiungere gli obiettivi prefissati. [ ] Non può essere vincolato alle norme del servizio pubblico (europeo o nazionale), né rispondere agli attuali controlli nazionali sulle università". L'istituzione dovrà comunque rendere conto dell'uso dei contributi ai finanziatori della ricerca del settore privato, nonché alla Commissione per i finanziamenti comunitari che riceverà. La responsabilità strategica sarà nei confronti del Consiglio e del Parlamento sulla base di una rotazione di tre anni. Infine, sulla questione cruciale dei costi, la Commissione afferma che l'istituzione richiederà "un livello considerevole di finanziamenti" che andranno individuati fra le risorse dell'Ue, in proporzione ancora da definire, e abbinati a finanziamenti degli Stati membri e di privati derivati da accordi di finanziamenti concorrenziali", conclude il documento. Per informazioni sulla rinnovata agenda di Lisbona consultare: http://europa.Eu.int/growthandjobs/index_en.htm  
     
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