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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Marzo 2005
 
   
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  GRUPPO SANPAOLO IMI: BILANCIO CONSOLIDATO PER IL 2004. UTILE NETTO: 1.393 MILIONI DI EURO (+43,3% RISPETTO AL 2003) . ROE : 12,2% ( 9% NEL 2003) . DIVIDENDO: 0,47 E PER AZIONE (+20,6%)  
   
  Torino, 23 marzo 2005 – Il Consiglio di Amministrazione ha approvato ieri i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi al 31 dicembre 2004, risultati che evidenziano una positiva evoluzione dei principali margini reddituali rispetto al 2003. Nel 2004 il Gruppo ha migliorato il margine di intermediazione (+1,6%) che si è portato a 7.592 milioni di euro, grazie soprattutto alla crescita delle commissioni nette (+6,7%) e degli utili di società valutate al patrimonio netto e dividendi su partecipazioni (+30%). Il risultato di gestione si è attestato a 2.890 milioni di euro (+6,9%) ed ha beneficiato, oltre che della crescita dei ricavi, anche delle significative azioni di contenimento dei costi operativi. L'utile ordinario si è attestato a 1.953 milioni di euro (+15,8%). La qualità del portafoglio crediti è rimasta elevata, grazie ai criteri rigorosi utilizzati nell'erogazione del credito e alle politiche di accantonamento prudenziali estese a tutte le reti bancarie, come testimonia il totale dei crediti problematici netti, in lieve riduzione su base annua (-0,2%) e dal rapporto sofferenze nette/impieghi netti che rimane su valori di eccellenza assoluta (1%). L'utile netto si è di conseguenza attestato a 1.393 milioni di euro, in crescita del 43,3% rispetto ai 972 milioni del precedente esercizio: il Roe ha raggiunto il 12,2% rispetto al 9% del 2003. I risultati raggiunti sono in linea con il percorso di crescita tracciato: viene confermata la validità delle azioni intraprese già a partire dal 2003, azioni volte al miglioramento dei margini reddituali, che hanno determinato un risultato netto superiore all'obiettivo di budget. Il nuovo Piano Industriale del Gruppo verrà ultimato nel corso del 2005 e sarà oggetto di tempestiva comunicazione al mercato. Il margine di intermediazione del Gruppo si è attestato a 7.592 milioni di euro, soprattutto grazie al positivo andamento dei ricavi commissionali. Il margine di interesse realizzato nel 2004 si è attestato a 3.569 milioni di euro. La flessione del 4% rispetto all'esercizio precedente si è verificata sostanzialmente a causa del peggioramento dello spread medio unitario, riconducibile alla contrazione dei tassi di mercato ed alla minore redditività dello sbilancio fondi, solo parzialmente compensata dall'apporto generato dai volumi intermediati. Le giacenze medie delle attività fruttifere del Gruppo sono aumentate dello 0,5% rispetto al 2003, grazie all'espansione del portafoglio titoli; le passività onerose sono invece rimaste stabili. Gli impieghi netti a clientela si sono attestati a fine dicembre 2004 a 119,9 miliardi di euro (-2%), anche in relazione alla cartolarizzazione di 1,8 miliardi di euro di crediti performing per operazioni in leasing. La flessione è il risultato di una dinamica contrapposta fra l'incremento dei crediti a medio lungo termine (+3,2%), che ha solo parzialmente controbilanciato la variazione dei finanziamenti a breve (-11,8%). Nel comparto degli impieghi a medio-lungo termine è proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (4 miliardi di euro i mutui fondiari erogati dalle reti bancarie domestiche, flusso in crescita del 4,9% rispetto al 2003) e dei crediti erogati al settore opere pubbliche ed infrastrutture (il totale dei mutui di Banca Opi si attesta a fine dicembre a 18,8 miliardi di euro). La raccolta diretta si è attestata a 135,2 miliardi di euro in crescita del 2,6% su base annua. A fine anno la quota del Gruppo sul mercato domestico è pari al 10% per gli impieghi e al 9,9% per la raccolta diretta. Le commissioni nette del Gruppo si sono attestate a 3.240 milioni di euro, in crescita del 6,7% rispetto allo scorso esercizio. I ricavi commissionali hanno soprattutto beneficiato della ripresa dei mercati finanziari e della positiva dinamica evidenziata dal settore delle polizze vita: l'evoluzione dei ricavi è stata trainata dall'area gestione, intermediazione e consulenza (+7,2%), grazie alle performance dell'area del risparmio gestito (+11,3%). Le commissioni derivanti dall' area gestione, intermediazione e consulenza hanno rappresentato il 60% circa del totale e sono state superiori di 128 milioni rispetto al 2003. Lo sviluppo è riconducibile sia al positivo effetto performance, sia alla scelta da parte della clientela di un mix di prodotti maggiormente orientato verso i fondi azionari e le polizze vita. Si segnalano anche gli ottimi risultati ottenuti dalle aree bancarie tradizionali, come l'area finanziamenti e garanzie (+18,5%) e depositi e conti correnti (+8,8%). Il flusso di commissioni del quarto trimestre è stato pari a 844 milioni di euro, il più elevato del 2004. Lo stock di raccolta indiretta si è attestato a 242,2 miliardi di euro, in crescita del 2,5% su base annua, grazie sia alla componente gestita, sia a quella amministrata. La dinamica evidenziata dal risparmio gestito (+0,5% da fine dicembre 2003) è stata determinata sia dalla raccolta netta conseguita dalle reti distributive nel ramo assicurativo, sia dalla rivalutazione degli stock degli assets in gestione, che hanno compensato i disinvestimenti dai fondi comuni e dalle gestioni patrimoniali mobiliari. Nell'arco dei dodici mesi si è assistito ad un riposizionamento all'interno del settore dei fondi comuni di investimento a favore dei fondi azionari e obbligazionari, con una quota che è salita rispettivamente dal 23,6% al 24,8% e dal 41,5% al 44,3%, mentre è calata l'incidenza dei fondi liquidità. Il Gruppo Sanpaolo Imi continua ad occupare a fine dicembre, nell'ambito della gestione dei fondi comuni di investimento, la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 20,1%. Le riserve tecniche vita hanno confermato la crescita già evidenziata nel corso del 2003 (+20,6% rispetto al 2003): i prodotti assicurativi del ramo vita hanno rappresentato una delle forme di investimento preferite dalla clientela, che ha manifestato un rinnovato interesse verso le polizze tradizionali, settore in cui, nel corso del 2004, si è arricchita l'offerta del Gruppo. La raccolta netta realizzata dalle reti distributive nel 2004 è stata pari a 5,5 miliardi di euro e ha portato le riserve tecniche vita a 40,4 miliardi di euro. A fine dicembre 2004 lo stock di risparmio gestito si è attestato a 144,5 miliardi di euro. Il risparmio amministrato si è attestato a 97,8 miliardi di euro (+5,6% su base annua). Complessivamente le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine dicembre 2004 a 377,4 miliardi di euro, in crescita del 2,6% rispetto al 2003. I profitti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni si sono attestati a 432 milioni di euro rispetto ai 447 milioni di euro del 2003 (-3,4%). Gli utili di società valutate al patrimonio netto e i dividendi su partecipazioni raggiungono a fine anno i 351 milioni di euro (+30%): la crescita ha beneficiato soprattutto dell'incremento degli utili delle compagnie assicurative, la cui operatività è in significativa espansione. Ricordiamo che nel corso del 2004 il Gruppo ha razionalizzato la sua presenza nel settore assicurativo, raggruppando tutte le società del settore in Assicurazioni Internazionali di Previdenza (A.i.p.). Il risultato di gestione è stato pari a 2.890 milioni di euro, in crescita del 6,9% rispetto al 2003, grazie anche ad un'attenta politica di contenimento dei costi. Le spese amministrative sono risultate pari a 4.565 milioni di euro, in diminuzione dell'1% rispetto al 2003. Le spese per il personale (2.803 milioni di euro) sono diminuite dell'1,3% grazie alle azioni di contenimento e ottimizzazione dell'organico realizzate sia attraverso l'attivazione del "Fondo di Solidarietà"[1], sia dalle azioni di razionalizzazione delle strutture di corporate center e dall'integrazione delle reti distributive delle banche commerciali. Tali azioni si sono tradotte in una riduzione dei dipendenti del Gruppo (-2,8% in termini medi), che ha portato ad una diminuzione di costo tale da compensare la dinamica ordinaria delle retribuzioni, comprensiva degli aumenti indotti dal rinnovo del Ccnl, che ha determinato, per il 2004, un incremento dell'1,9%, oltre al pagamento dell'indennità di vacanza contrattuale dallo scorso aprile. Le altre spese amministrative si sono attestate a 1.510 milioni di euro (-0,1%), con una dinamica inferiore al tasso di inflazione annua (+2,2%): le spese informatiche, che rappresentano circa il 28% del totale, sono diminuite del 2,6%, beneficiando dei processi di integrazione dei sistemi It delle banche commerciali realizzati dal Gruppo. Il cost/income ratio del 2004 è sceso al 63,5%, con un miglioramento di 1,8 punti percentuali rispetto al 2003. L'utile ordinario ha raggiunto i 1.953 milioni di euro (+15,8%), soprattutto grazie all'elevata qualità degli assets che hanno complessivamente richiesto minori accantonamenti e rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie. Le rettifiche di valore su avviamenti, differenze di fusione e di consolidamento sono risultati pari a 199 milioni di euro (+25,9% rispetto al 2003): l'incremento deriva essenzialmente dalla rettifica di valore di 40 milioni di euro sull'avviamento relativo alla partecipazione in Cassa dei Risparmi di Forlì. Gli accantonamenti e le rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie si sono attestati a 738 milioni di euro, a fronte degli 859 milioni del 2003 (-14,1%). Il flusso netto comprende 231 milioni di euro per accantonamenti al fondo rischi e oneri e 525 milioni di euro per accantonamenti e rettifiche per rischi creditizi (-27,5% rispetto ai 724 milioni del 2003), che nello scorso esercizio includeva l'accantonamento del 90% dell'esposizione nei confronti del Gruppo Parmalat (273 milioni di euro) e l'accantonamento finalizzato alla svalutazione integrale dell'esposizione per cassa verso il Gruppo Cirio (10 milioni di euro). Le rettifiche su crediti del 2004 includono anche l'adeguamento della copertura sul prestito convertendo Fiat (14 milioni di euro). Il flusso netto comprende, inoltre, 18 milioni di euro di riprese di valore nette su immobilizzazioni finanziarie (rispetto ai 60 milioni di riprese nette del 2003): la ripresa di valore della partecipazione in Sch di 122 milioni di euro ha parzialmente bilanciato l'accantonamento effettuato a fronte dell'impegno all'acquisto di una quota di Cassa dei Risparmi di Forlì e le rettifiche effettuate su Hutchison 3G Italia (61 milioni di euro) e su Fiat (5 milioni). Nel 2004 l'ammontare della riserva sui crediti in bonis del Gruppo si è attestata a 1.174 milioni di euro, pari all'1% del portafoglio crediti in bonis (0,9% nel 2003): la riserva include 167 milioni per la copertura dell'opzione correlata al prestito convertendo Fiat. Rispetto al 2003 le sofferenze nette sono diminuite dello 0,9% (1.161 milioni di euro rispetto ai 1.171 del 2003), mentre i crediti incagliati, ristrutturati ed in corso di ristrutturazione (1.361 milioni di euro rispetto ai 1.348 del 2003) sono aumentati dell'1%: le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 74,9% ed al 30,9%. La qualità dell'attivo, nonostante uno scenario di riferimento difficile, rimane elevata e gli indici di rischiosità del credito del Gruppo si attestano come sempre su buoni livelli: il rapporto fra crediti netti in sofferenza/crediti netti verso clientela così come quello fra i crediti incagliati ed in corso di ristrutturazione/crediti netti verso clientela sono pari rispettivamente all'1% e all'1,1%. Ricordiamo che il Gruppo già a partire dal 2003, al fine di prepararsi all'adozione delle nuove metologie di risk management previste dall'entrata in vigore degli accordi di Basilea ("Basilea 2"), ha predisposto il "Progetto Basilea 2". Nel corso del 2004 il Gruppo ha effettuato a tale proposito rilevanti investimenti per affinare le metodologie di misurazione dei rischi e per adeguare le procedure organizzative e i supporti tecnologici. L'utile lordo si è attestato a 2.101 milioni di euro (+26,9%), grazie alla crescita dei proventi straordinari netti, pari a 148 milioni di euro a fronte dei 32 milioni di oneri straordinari netti sostenuti nel 2003: il flusso comprende la plusvalenza di 55 milioni di euro derivante dalla cessione della residua quota del 30% di Finconsumo Banca a Sch e 61 milioni legati alle plusvalenze correlate alla razionalizzazioni degli immobili del Gruppo. Il tax rate è risultato pari al 31,3%, inferiore a quello registrato nel 2003, soprattutto per effetto delle disposizioni introdotte dal nuovo regime impositivo relativo alla tassazione degli oneri e dei proventi relativi agli investimenti partecipativi in vigore dal 2004 e, inoltre, per la diminuzione di un punto percentuale dell'aliquota di imposta sui redditi delle società e ai benefici derivanti dall'attivazione di un unico consolidato fiscale nazionale ai sensi degli articoli 117 e seguenti del Testo Unico delle Imposte sui Redditi. L'utile netto si è quindi attestato a 1.393 milioni di euro, in crescita del 43,3% rispetto al 2003. Alla determinazione dell'utile netto ha fortemente contribuito il risultato netto registrato dalle compagnie assicurative del Gruppo: il valore intrinseco consolidato del business si attesta a fine anno, al netto degli interessi di terzi, a 2.433 milioni di euro, che rappresenta un incremento di 283 milioni di euro rispetto al valore equivalente a fine 2003 (ricalcolato pro-forma per effetto della riorganizzazione delle attività del Gruppo). Il valore aggiunto dell'anno del settore ammonta a 497 milioni di euro e comprende la variazione del valore intrinseco, i dividendi netti distribuiti durante l'anno e l'utile netto associato al business vita generato in società del Gruppo diverse da A.i.p. A fine 2004 i coefficienti di solvibilità del Gruppo si attestano al 7,4% per quanto riguarda il Core tier 1 ratio, all'8,1% per il Tier 1 ratio e al 12% per il Total risk ratio. A fine 2004 il Gruppo disponeva di una rete di 3.205 filiali, con una quota sportelli sul territorio nazionale pari al 10,4%, 131 filiali e uffici di rappresentanza esteri, più di 42.000 dipendenti e circa 4300 promotori finanziari. Il bilancio d'impresa evidenzia nel 2004 un utile netto di 1.036 milioni di euro (+37% rispetto al 2003). All'assemblea degli azionisti, convocata nelle date del 28 e del 29 aprile prossimi, rispettivamente in prima e seconda convocazione, sarà proposta la distribuzione di un dividendo unitario di E 0,47. Per la cedola sono previsti stacco e pagamento rispettivamente il 23 ed il 26 maggio prossimi. Il dividendo assicura un incremento per gli Azionisti del 20,6% rispetto al 2003 con un rendimento del 4,78% sulla base del valore medio della quotazione del titolo Sanpaolo Imi nel 2004. I risultati sono riportati in dettaglio negli schemi di conto economico e stato patrimoniale allegati al comunicato stampa. Il Bilancio consolidato sarà oggetto, come di norma, a revisione contabile a cura della Pricewaterhousecoopers Spa. La transizione ai principi contabili internazionali. Per affrontare l'introduzione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs, il Gruppo Sanpaolo Imi ha avviato, a partire dal dicembre 2002, uno specifico progetto con l'obiettivo di pianificare e realizzare gli interventi necessari per la transizione al nuovo quadro regolamentare. Nell'ambito di tale progetto nel corso del 2004 è stato ultimato lo studio dei nuovi principi contabili internazionali e delle problematiche connesse all'introduzione nel Gruppo e ciò ha portato alla realizzazione di una prima versione Ias compliant del "Manuale dei Principi Contabili di Gruppo", che rappresenterà l'univoco punto di riferimento della Capogruppo e di tutte la società controllate per la predisposizione di bilanci secondo omogenei criteri di Gruppo. Sono stati inoltre sviluppati complessi interventi realizzativi sulle procedure informatiche, in parte ancora in corso di completamento, nonché definiti i connessi processi organizzativi di natura contabile e amministrativa. L'attività è stata, inoltre, affiancata da un'intensa fase formativa, volta a diffondere la conoscenza del nuovo quadro normativo nella Capogruppo e nelle società controllate. Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha espresso l'indicazione di avvalersi della facoltà concessa dal legislatore di adottare i nuovi principi internazionali anche per la redazione del bilancio d'impresa 2005, indicando, per motivi di uniformità rendicontativa nel Gruppo e di coerenza con i conti consolidati, analogo indirizzo alle società controllate. Relativamente alle rendicontazioni infrannuali la transizione agli Ias/ifrs è prevista in occasione della Relazione Semestrale. In tale occasione verranno anche resi noti gli esiti delle verifiche contabili condotte dai revisori del Gruppo sui dati risultanti dal processo di transizione. Il Gruppo ha già effettuato una prima stima dell'impatto dei principi contabili internazionali sulla sua configurazione economico-patrimoniale. In particolare, l'impatto della transizione sul patrimonio netto consolidato è stimato in positivo per circa 250/300 milioni di euro. In primo luogo le stime effettuate sul portafoglio crediti, di fatto già in linea con i principi Ias/ifrs, hanno evidenziato l'adeguatezza delle valutazioni dei crediti problematici per le quali il Gruppo ha adottato già a partire dal 1998, anno della quotazione alla Sec, il criterio del net present value, oggi richiesto dagli Ias/ifrs. Si stima inoltre che l'applicazione dei nuovi principi comporterà l'incremento del patrimonio consolidato di transizione per circa 250 milioni di euro, in conseguenza del ripristino di valore sulla componente terreni del portafoglio immobiliare del Gruppo, ciò a prescindere da possibili rivalutazioni di tale portafoglio al momento non considerate. Altri potenziali impatti sono stimati nel complesso non particolarmente rilevanti sulla dimensione patrimoniale consolidata. Sotto il profilo economico, una rilettura in ottica Ias/ifrs del risultato consolidato 2004, tenuto conto del ricorso alle esenzioni previste dalla normativa di transizione ed in special modo della non "riapertura" delle operazioni di aggregazione di imprese (Ifrs 3) e dell'adozione a decorrere dal 1° gennaio 2005 degli Ias/ifrs in materia di strumenti finanziari (Ias 32 e 39) nonché di contratti assicurativi (Ifrs 4), evidenzia un incremento dell'utile netto stimato in oltre 100 milioni di euro. Tale risultato è ascrivibile sostanzialmente al venir meno degli ammortamenti degli avviamenti, essendo stimati gli altri effetti di ammontare singolarmente non rilevante e complessivamente compensati. Ulteriori dettagli sul processo in oggetto sono riportati nella Relazione di Bilancio al capitolo "Le altre informazioni – La transizione ai principi contabili internazionali Ias/ifrs". Il Consiglio di Amministrazione di Sanpaolo Imi ha inoltre effettuato la periodica verifica relativa all'indipendenza degli Amministratori della Società, alla luce delle norme contenute nel Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, confermando quali "indipendenti", fra gli Amministratori non esecutivi (privi di deleghe): Maurizio Barracco; Giuseppe Fontana; Emilio Ottolenghi; Orazio Rossi; Gian Guido Sacchi Morsiani; Enrico Salza; Mario Sarcinelli; Alberto Tazzetti.  
     
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