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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Marzo 2005
 
   
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  DAL DR. GIOVANNI VITALI ROSATI PEDIATRA DI FAMIGLIA A FIRENZE ALCUNI SPUNTI DI RIFLESSIONE SULL'IMPORTANZA DELLA VACCINAZIONE DI MASSA  
   
  Milano, 23 marzo 2005 - Se la varicella è sottovalutata una buona parte di responsabilità, è bene ammetterlo, spetta a noi pediatri: probabilmente le nostre convinzioni, non del tutto oggettive, sono condizionate ancora dalla concezione, ormai superata, secondo cui la varicella, come si legge sui vecchi trattati, è una delle "comuni" malattie esantematiche dell'infanzia In altre parole essa era considerata una tappa obbligatoria per tutti i bambini: questo poteva avere un senso quando il medico non poteva fare altro che rassicurare i genitori e prescrivere una terapia sintomatica, mentre oggi è quanto mai sciocco affrontare i rischi delle malattie quando sono disponibili efficaci strumenti per prevenirle. Il morbillo, per esempio, ora fa parte di piano nazionale di eradicazione, e sul piano socioculturale la varicella sta seguendo la stessa strada. Essa è in effetti molto diffusa e, come affermavano i medici di un tempo, si diffonde con l'aria così facilmente e rapidamente al punto che può trasmettersi con estrema facilità da una stanza all'altra di un reparto ospedaliero: basti pensare che la sua contagiosità è pari a circa 10 volte quella della Sars (polmonite atipica). Un altro aspetto da addebitare al pediatra è che spesso la varicella, per quanto soggetta a denuncia obbligatoria, non viene notificata: studi recenti dimostrano che almeno il 50% dei casi non vengono segnalati, mentre gli attuali sistemi sentinella (per esempio Spes) offrono informazioni più precise circa l'incidenza: ogni anno in Italia si verificano circa 540.000 casi, tanti quanti i nuovi nati e pari a uno al minuto, 1440 al giorno e 42.000 al mese. I ricoveri quotidiani per varicella sono 7-11. Le complicanze si manifestano nel 4% dei soggetti colpiti, e nello 0,6% sono gravi. Applicando questa percentuale ai grandi numeri si ottengono cifre importanti, che sono in linea con i dati americani prima dell'introduzione della vaccinazione di massa. Negli Stati Uniti, infatti, si calcolavano 4 milioni di casi di varicella all'anno, con 11 mila ricoveri e 100 morti. In Italia nel 2002 ci sono stati 1690 ricoveri e 8 morti. Nonostante tutto, però, è verosimile che anche i genitori di bambini colpiti da complicanze gravi tendano a sottostimare la varicella in quanto convinti che il loro caso sia stato del tutto eccezionale e particolarmente sfortunato. Anche una varicella banale, che comporta una settimana di assenza da scuola, inoltre, comporta costi rilevanti, ai quali si sommano anche quelli degli antivirali, il cui impiego è notevolmente aumentato, benché talvolta inappropriato. Anche negli adulti la varicella è percepita male: eppure dopo i 10 anni d'età, a fronte di una minore incidenza di complicanze, essa ha un decorso molto più pesante e fastidioso. E' comunque importante sottolineare che nell'adulto essa  
     
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