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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Marzo 2005
 
   
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  IL TONDO DI BOTTICELLI DEI MUSEI DI PALAZZO FARNESE A PIACENZA: NOVITA’ DAL RESTAURO PRIMO APPUNTAMENTO DEL CICLO DI CONFERENZE GRANDI RESTAURI TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE  
   
  Milano, 23 marzo 2005 - Si apre, dopo il successo riscosso negli anni passati, il quinto ciclo di conferenze Grandi restauri tra tradizione e innovazione, organizzato dal Museo Poldi Pezzoli. Obiettivo dell’iniziativa è di stimolare un confronto tra restauratori, studiosi e storici dell’arte che hanno diretto i più importanti interventi conservativi su opere del nostro patrimonio artistico; un’occasione di aggiornamento e uno scambio di informazioni indispensabile per permettere il progresso della ricerca scientifica applicata al restauro. Sei gli appuntamenti in programma, che si propongono anche uno scopo divulgativo e si rivolgono a tutti coloro che seguono con attenzione le sorti del nostro patrimonio artistico. Il primo incontro, con ingresso gratuito, si terrà mercoledì 6 aprile alle ore 18.00 nel salone dell’affresco del Museo Poldi Pezzoli in via Manzoni 12. Titolo della conferenza: Il tondo di Botticelli dei Musei di Palazzo Farnese a Piacenza: novità dal restauro. Preziosa tempera su tavola eseguita su un supporto in forma circolare, La Madonna che adora il Bambino e San Giovannino, rappresenta una fra le opere rinascimentali più significative presenti nelle collezioni pubbliche dell’Italia settentrionale. La tavola di Piacenza costituisce una delle prove più importanti di Botticelli (1446-1510) in questa particolare tipologia del tondo per la devozione privata, che ebbe molta fortuna nella Firenze del secondo Quattrocento. Colori delicati caratterizzano la pellicola pittorica che appare danneggiata dalle drastiche puliture del passato. La cornice intagliata e dorata è stata concepita insieme al dipinto al quale si integra perfettamente. Davide Gasparotto, della Soprintendenza ai beni artistici e storici di Parma e Piacenza, illustra le fasi dell’intervento di restauro del 2004, grazie al quale sono stati riparati i principali dissesti strutturali, tra cui l’alterazione della pellicola pittorica. La pulitura e il recupero del dipinto hanno restituito una migliore lettura estetica dell’opera. Accurate analisi scientifiche hanno consentito inoltre una conoscenza più approfondita delle diverse fasi esecutive del tondo e hanno svelato che l’artista modificò più volte alcune parti del dipinto, in modo particolare la postura del Bambino. Il restauro, inoltre, ha evidenziato la presenza di tre disegni: due nel cielo, raffiguranti il primo un quadrato con delle ciliegie e il secondo un profilo umano; mentre il terzo, sotto l’incarnato del Bambino, è una sorta di maschera barbuta. Si tratta di schizzi che il pittore toscano ha tracciato sulla preparazione a gesso, con funzioni che però non sono note. L’incontro è realizzato in collaborazione e con il sostegno di Banca Intesa, da sempre particolarmente attenta e sensibile ai temi della conservazione e del restauro delle opere d’arte del nostro Paese.  
     
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