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Notiziario Marketpress di Venerdì 01 Aprile 2005
 
   
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  ALTO ADIGE / PERVALLE, I BAGNI SULFUREI DEGLI ANTICHI ROMANI, UNO DEI PIù EFFICACI RIMEDI DELL’UOMO IN UN AMBIENTE DA SOGNO: A SORAFURCIA, IN VALDAORA (BZ), SALUTE E STORIA SI DANNO LA MANO  
   
  Le proprietà terapeutiche delle sue acque sulfuree erano ben note agli antichi romani. Lo testimoniano i resti ben visibili di una piscina termale e quelli di numerose offerte votive dedicate agli dei protettori della salute e alle ninfe delle acque, come ringraziamento per “guarigione ottenuta”. Le acque di Pervalle, a Sorafurcia, uno dei gioielli del comprensorio dolomitico di Valdaora (BZ), nel cuore delle bella Val Pusteria, erano e sono più che mai apprezzate nella cura dei disturbi di tipo reumatico e sciatico, trovando applicazione anche in caso di gotta, malattie della pelle e delle vie respiratorie, disturbi femminili. Il mistero del potere di quell’acqua non fu mai sciolto dai nostri antenati, ma i risultati ne autorizzarono l’uso per secoli, come testimonia la pala d’altare del 1720, che orna la cappella dell’edificio. Posti a 1.311 metri d’altitudine, i bagni sulfurei Pervalle, ai piedi delle dolomiti valdaoresi, sono stati riattivati nel 2002 (nel 1980 la famiglia Pörnbacher vi affiancò un moderno albergo) con l’aggiunta di un nuovo stabilimento termale (tel. 0474.592084). Oltre ai benefici effetti delle cure sulfuree, cinti dalla splendida cornice dolomitica, gli ospiti di Pervalle avranno modo di godere di un territorio ricco di attrattive storiche, legate alle proprietà delle acque e alle antiche attività lavorative. Come i bagni di Pervalle, infatti, anche i “Bad Scharti” (Bagni Scharti), situati tra Valdaora e Riscone, contavano su una fama consolidata e una nutrita frequentazione, soprattutto tra il 1900 e il 1960, da parte degli abitanti di Valdaora e di Brunico. Le acque termali trovavano applicazione nei disturbi gastrici e nelle malattie della pelle. Oggi lo stabilimento ha cessato ognni attività, trasformandosi in una residenza privata. Fino al 1962 in Valdaora si cuoceva la calce. I resti dei sette forni di cottura, posti lungo il percorso del torrente Furcia, sono ancora oggi visitabili, muti testimoni della fatica di vivere: per riempire il forno occorreva una settimana con il lavoro di 8-9 persone e 4 cavalli da traino per trasportare le bianche, finissime pietre dal rio Furcia e dal rio Langtal. La cottura della calce durava sette giorni e impiegava dai 100 ai 140 metri cubi di legname. La calce di Sorafurcia era assai apprezzata per la sua alta qualità. Storie di montagna. Storie di Valdaora. Le opportunità per godere di un magico soggiorno nel comprensorio sono tante. L’offerta spazia dall’Hotel a 4 stelle al Garni (piccoli alberghi a conduzione familiare), fino alla possibilità di pernottare nei Masi (gli agriturismi). I prezzi partono, in alta stagione, dai 140 euro a persona in mezza pensione e dai 20 euro al giorno per l’appartamento negli agriturismi. www.olang.info    
     
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