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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Aprile 2005
 
   
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  VOICE-OVER-IP, DOVE STA LA VERA RIVOLUZIONE IL VOIP FORUM 2005 DI WIRELESS DEL 21 APRILE ESPLORA IL PASSAGGIO DEFINITIVO ALL’ERA DELLE RETI CHE SI ADATTANO IN MODO INTELLIGENTE AL TIPO DI CONTENUTO CHE TRASPORTANO  
   
   Milano, 5 aprile 2005 - Le vere rivoluzioni sono quelle che partono in sordina, e poi un giorno fai mente locale e tutto è cambiato. Per le tecnologie e le applicazioni Voice-over-ip un processo rivoluzionario di questo tipo è iniziato. Il prossimo Voip Forum di Wireless (21 aprile, Centro Congrassi Crowne-plaza, San Donato Milanese) farà il punto su un mercato che si trova a un punto di svolta dopo alcuni anni di sperimentazioni e di utilizzo per lo più “amatoriale” o nell’ambito di situazioni aziendali e molto specifiche. Segno ne sono i fatti nuovi che si stanno accumulando. Primo fatto: alcuni fornitori di connettività digitale ormai forniscono alle aziende utenti sistemi telefonici basati su tecnologia Voip; secondo fatto, il fenomeno Skype è ormai diffusissimo, non solo a livello residenziale ma in situazioni aziendali come reti di professionisti disperse sul territorio e piccole e medie aziende integrate in supply chain semipermanenti; terzo, il Voip si sta trasformando da prodotto a servizio, come nel caso della chiavetta Usb con traffico prepagato che permette di effettuare sia chiamate gratuite via Internet che chiamate a telefoni tradizionali tramite gateway; quarto, diversi Paesi, anche europei, stanno creando prefissi telefonici dedicati alla telefonia Ip, per l’Inghilterra per esempio vale lo 056. Tutto questo, e altro ancora, viene normalmente visto come potenziale di riduzione dei costi nelle chiamate voce, debutto di nuovi attori in concorrenza con i carrier tradizionali, occasioni per questi ultimi per uscire dalla suicida lotta al ribasso sui prezzi di una tecnologia matura come la telefonia fissa “classica”. Ma la vera rivoluzione sottesa al Voip è di altra natura, tecnologica a livello alto, quasi filosofica. Si tratta del passaggio definitivo, con l’arrivo della prima, archetipica, applicazione delle reti di telecomunicazioni, la voce, all’era delle reti che si adattano in modo intelligente al tipo di contenuto o di traffico che viaggia su di esse. Non è affatto vero infatti che il Voip sia far passare la voce su una rete Ip uguale a quelle su cui corre, per esempio, la posta elettronica. A differenza di altri tipi di traffico, infatti, la fonia deve essere trasmessa in modalità isocrona, ossia non solo in tempo reale ma in modo che il pacchetto che contiene la prima parola arrivi prima di quello che contiene la seconda e così via. Nelle reti telefoniche a commutazione di circuito la cosa viene ottenuta semplicemente assegnando a ogni conversazione il proprio circuito, che può degradare come qualità e prestazioni ma rimane rigorosamente isocrono. Le reti Ip sono reti a pacchetto, in cui è la stazione ricevente che ricostruisce il messaggio originario ricostruendolo sulla base del numero d’ordine dei pacchetti arrivati, indipendentemente dall’ordine con cui questi arrivano. Per ottenere l’isocronicità è necessario utilizzare protocolli di rete particolari (ce ne sono diversi in uso, non ancora uno standard universale). Non solo, la stessa topologia e tecnologia della rete sono influenzate dalla prevedibile presenza di un traffico voce. Nelle reti cablate l’effetto è minimo e può anche essere trascurato, mentre sulle reti wireless, prossima area di espansione del Voip, la questione è cruciale. Le applicazioni voce stanno per esempio facendo risorgere uno standard Wlan, l’802.11a, che era stato messo in ombra prima dall’802.11b, a raggio più lungo, e poi dall’802.11g, insieme esteso e veloce. L’802.11a ha dalla sua parte la velocità (54 Mbit al secondo), che permette di trasportare agevolmente traffico voce, che per via degli strati di protocolli necessari e dei codici di correzione errori previsti dal Wi-fi può arrivare ad occupare anche a 200 kbit/secondo. Soprattutto l’802.11a funziona a frequenze diverse dal Wi-fi tradizionale e più diffuso (5 Ghz) e quindi consente di realizzare reti Wlan miste su cui convive traffico voce e traffico dati senza “cannibalizzazioni” di banda. Inoltre, il breve raggio d’azione consente installazioni particolarmente “dense”, per esempio in situazioni aziendali. Ormai gli access point Wi-fi di nuova generazione sono in grado di gestire contemporaneamente reti –a, -b e –g, per cui l’infrastruttura fisica della rete può essere unica per tutti i traffici. Ma non una rete a tutti i livelli uguale per tutti i tipi di traffico; piuttosto una rete che si adatta in modo intelligente, grazie alla coesistenza di diversi protocolli sulla stessa base Ip. Vi sembra una rivoluzione da poco? Attenti al risveglio…. Www.wirelessforum.it  
     
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