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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Giugno 2004
 
   
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  ALLA CONFERENZA MINISTERIALE DELL'OCSE GLI INDUSTRIALI RICORDANO AI MINISTRI LE PRIORITÀ DELLE PMI  
   
  Istambul, 8 giugno 2004 - Nel corso di un simposio svoltosi il 3 giugno, alla vigilia della Conferenza ministeriale dell'Ocse sulle Pmi a Istanbul, gli industriali hanno messo a punto il loro messaggio ai governi di tutto il mondo. Peter Fritz, copresidente del simposio industriale dell'Ocse (Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica), aveva garantito agli ascoltatori che le raccomandazioni sarebbero state differenti da quelle enunciate nel corso di altre conferenze: 'Queste raccomandazioni hanno una caratteristica estremamente importante. Vogliamo ottenere risultati pratici e a lungo termine. Ad esempio, miriamo all'approvazione delle proposte di progetto', ha detto. Alcuni messaggi sono stati ribaditi con una tale frequenza da rendere più che certo che arriveranno fino ai ministri: il ruolo del governo come facilitatore, la necessità di raggruppamenti e cooperazione, e l'importanza di garantire l'accesso alle nuove tecnologie, in particolare alle Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni), in modo che tutti i potenziali imprenditori siano in grado di trarre beneficio dalla globalizzazione. 'Abbiamo bisogno di una base che elimini l'incertezza e di far fronte ai rischi', ha detto Michael Klein, vicepresidente dello Sviluppo del settore privato presso la Banca mondiale e dell'Ifc (International Finance Corporation), e tra i principali oratori. 'Ma abbiamo anche bisogno di routine, cioè di un modo stabile di fare le cose, e di un meccanismo di selezione per trovare la maniera giusta di farle'. Klein ha anche enfatizzato la necessità di scoprire il giusto punto di equilibrio tra cooperazione e concorrenza. Pur essendo uno strenuo sostenitore delle Pmi, Klein ha aggiunto che 'non ha senso elogiare le aziende perché sono piccole, bisogna elogiarle perché sono di qualità'. Fritz ha posto l'accento su altre esigenze. Tra i punti su cui bisogna ancora lavorare ha citato 'cosa sono gl'investimenti immateriali?', 'come misurare la conoscenza?' e 'come garantire la sicurezza delle comunicazioni?' Severi Kainälä, membro del comitato su imprenditorialità e Pmi dell'Unice (Unione delle Confederazioni delle Industrie della Comunità Europea) aveva un'altra lista di raccomandazioni per le autorità nazionali. I governi non dovrebbero solo limitarsi ad aumentare gl'investimenti per la ricerca e l'innovazione, dovrebbero anche introdurre incentivi, favorire meccanismi per proteggere i diritti di proprietà intellettuale e definire strategie nazionali d'innovazione, ha aggiunto. Kainälä ha anche invitato i governi a spingere le università verso la ricerca orientata all'innovazione, definendo le attività necessarie, adattando opportunamente i programmi d'istruzione e incoraggiando i raggruppamenti. Non ci si è tuttavia limitati ad invitare i governi a migliorare la competitività delle Pmi. La causa più comune di fallimento, ha spiegato Stan Jeffery, Ceo del Ballarat University Technology Park in Australia, è il disaccordo tra i fondatori di una Pmi. Le nuove piccole aziende sono sovente il risultato di un partenariato tra un ingegnere e un industriale. Considerate le spesso divergenti esperienze e speranze in questi settori, ha aggiunto, 'ruoli e rapporti di partenariato dovrebbero essere subito chiaramente definiti'. Uno dei risultati concreti che i partecipanti sperano di ottenere è il sostegno alla proposta di dare vita a Remtech, una rete internazionale delle reti, in un primo tempo destinata all'industria della componentistica per auto. Secondo Ali Coskun, ministro turco per l'Industria e il commercio, Australia, Brasile, Italia e Turchia hanno già espresso il desiderio di prendervi parte, e altri paesi si sono detti interessati. Jan Nahum, ex presidente dell'unità Sviluppo internazionale della Fiat di Torino, ha descritto l'iniziativa, che ha preso spunto da una rete turca, Target, pensata per incentivare nuove tecnologie in grado di garantire la competitività turca nel settore della componentistica per auto. L'idea, ha spiegato, era di posizionarsi tra i leader mondiali nel settore sviluppando una nuova tecnologia. Remtech raggrupperà tutte le attuali Pmi che, pur possedendo un ricco know-how, non contribuiscono per il momento al mercato, e coprirà l'intera catena di valore aggiunto, dalla progettazione alla distribuzione, in modo da evitare la duplicazione nella creazione tecnologica. I singoli paesi già dispongono di reti per le Pmi, ha detto Nahum. L'idea di base di Remtech è fare in modo che si colleghino con reti di settori differenti, o di paesi differenti, o di entrambi. Come punto di partenza è stata scelta la componentistica per auto perché include un'ampia gamma di discipline, ma la proposta prevede un modello flessibile facilmente trasferibile alle aree che i paesi potrebbero considerare più importanti. 'Queste reti vanno amministrate', ha detto Nahum, che ha perciò proposto di creare un ufficio di gestione che operi come segretariato. 'Le reti non possono essere abbandonate a se stesse. Bisogna seguirle nella loro infanzia, fino a quando non abbiano creato un numero di legami sufficienti a garantirne la sopravvivenza con mezzi propri'. Le parti interessate sperano in una dichiarazione d'intenti, che dovrebbe poi essere seguita dall'identificazione dei partner principali e dalla preparazione di un piano di realizzazione. Infolink: http://www.Oecd-istanbul.sme2004.org/  
     
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