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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Aprile 2005
 
   
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  BANCA CARIGE BILANCIO 2004: UTILE NETTO DI OLTRE 107 MILIONI, IN CRESCITA DELL’1,3% SUL 2003  
   
  Genova, 7 aprile 2005 – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Carige Spa, presieduto dal Dott. Giovanni Berneschi, ha approvato il 25 marzo il progetto di bilancio 2004, illustrato dal Direttore Generale Alfredo Sanguinetto: l’utile netto della Banca Carige sale a 107,5 milioni, evidenziando un incremento dell’1,3% rispetto al 2003, con un rendimento del patrimonio medio investito (Roae) del 6,7%. A livello di Gruppo, l’utile netto consolidato è pari a 100,9 milioni, in crescita del 19,1% rispetto agli 84,7 milioni del 2003. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’Assemblea ordinaria degli Azionisti, convocata, in prima convocazione, per il 28 aprile 2005, ed in seconda convocazione per il 29 aprile 2005, la distribuzione di un dividendo di 0,0723 euro per azione ordinaria (valore allineato al 2003) e di 0,0923 euro per azione di risparmio. Il monte dividendi complessivamente è pari a 83,6 milioni; viene proposta come data di stacco del dividendo il 2 maggio 2005, con pagamento a partire dal 5 maggio 2005. Il conseguimento di tali risultati rappresenta un traguardo positivo per Carige, tenuto conto che l’esercizio è stato caratterizzato da una congiuntura sfavorevole, condizionata dal perdurare della debolezza del ciclo economico e dal fallimento di Festival Crociere, i cui effetti sono stati completamente riassorbiti nel corso dell’esercizio. Il 2004 ha visto proseguire la strategia di espansione del Gruppo annunciata ad aprile in sede di presentazione del Piano strategico per il triennio 2005-2007: il perimetro di consolidamento del Gruppo Carige si è ulteriormente ampliato attraverso l’inserimento della Cassa di Risparmio di Carrara e della Banca Cesare Ponti (acquisita nel mese di dicembre). La strategia Il Piano strategico 2005-2007 del Gruppo Banca Carige conferma la mission di affermarsi quale conglomerato bancario, finanziario, previdenziale e assicurativo a livello nazionale, radicato nei singoli mercati locali, capace di differenziarsi nella qualità del servizio offerto al cliente anche attraverso la multicanalità integrata e la qualità delle risorse e delle strutture. Coerentemente a questa mission e per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, che ipotizzano un utile netto intorno a 180 milioni ed un Roe di circa il 10% a fine triennio, sono stati individuati alcuni indirizzi strategici che si concretizzano nell’incremento delle masse intermediate per dipendente, della redditività delle aree di business e del contributo reddituale delle partecipazioni, nel miglioramento dell'efficienza e nel contenimento del rischio. I risultati del 2004, più oltre dettagliati, costituiscono una solida base per la realizzazione di quanto prefissato nel Piano Strategico. I risultati 2004. Analizzando il bilancio di Banca Carige Spa con un maggior dettaglio si possono evidenziare i seguenti fenomeni: il margine d’interesse ammonta a 322,1 milioni, sostanzialmente stabile (-0,8%) sul 2003. Il limitato decremento è da ascrivere alla diminuzione dello spread tra tassi attivi e passivi, che ha più che compensato la crescita delle quantità intermediate; i ricavi netti da servizi ammontano a 451,5 milioni, in crescita del 15,8%. A tale incremento hanno contribuito 61,1 milioni di ricavi derivanti dall'operazione di cartolarizzazione di mutui in bonis per 864,5 milioni effettuata nell'anno; complessivamente, il margine di intermediazione si è attestato a 773,5 milioni (+8,3%); i costi operativi ammontano a 511,8 milioni, in aumento del 4,5% rispetto al 2003. L'aumento più significativo riguarda le altre spese amministrative (11,9%), mentre le spese di personale crescono solo dello 0,7% e le rettifiche di valore su immobilizzazioni del 3,6%. All’interno delle rettifiche di valore sono compresi 10,5 milioni di ammortamenti del goodwill relativo ai 124 sportelli acquisiti dalla Banca negli anni passati. Il cost income ratio, considerando i crediti per operazioni in leasing con il metodo finanziario, scende al 61,6% (64% nel 2003); il risultato di gestione si dimensiona in 261,8 milioni, in aumento del 16,6% sull’anno precedente; le rettifiche e gli accantonamenti, che incorporano l’ultima quota di 12,5 milioni del tranching relativo all'operazione di securitization su crediti non performing effettuata alla fine del 2000, ammontano a 138 milioni, in crescita del 73,8% rispetto al 2003. Sull'esercizio 2004 ha pesato il fallimento della Festival Crociere, che ha determinato rettifiche per 82,5 milioni; - tenuto conto di 15 milioni di contribuzione straordinaria (23 milioni nel 2003) e di 31,2 milioni di imposte (67 milioni nel 2003), l’utile netto ammonta a 107,5 milioni, in aumento dell’1,3% rispetto al 2003. Il Roe (Return On Equity, pari al rapporto tra utile e patrimonio a fine esercizio) si attesta al 6,6%, stabile rispetto al 2003 ed il Roae (Return On Average Equity, pari al rapporto tra utile e patrimonio medio dell'esercizio) al 6,7%. Circa gli aggregati patrimoniali, la raccolta complessiva da clientela (Afi -Attività Finanziarie Intermediate) a fine 2004 si dimensiona in 24.899,4 milioni, registrando uno sviluppo del 9,2% nell’anno. In particolare, la raccolta diretta evidenzia un aumento del 12,3%, raggiungendo gli 11.258,8 milioni (45,2% delle Afi) rispetto ai 10.025,4 milioni del 2003; la raccolta indiretta (o Altre Attività Finanziarie – Aaf), pari a 13.640,6 milioni (54,8% delle Afi), registra uno sviluppo del 6,8% rispetto ai 12.767,1 milioni dello scorso anno. I crediti alla clientela raggiungono i 9.468,1 milioni, risultando in crescita annua del 2,4%. Sterilizzando l’operazione di securitization di mutui ipotecari in bonis realizzata a fine giugno 2004 di 864,5 milioni, la crescita risulterebbe pari al 10,6%. A livello di risultati consolidati, tutti i principali aggregati del Gruppo evidenziano performance positive. Circa il conto economico, l’utile netto cresce del 19,1% salendo a 100,9 milioni (la crescita risulta pari al 19,1% anche se si considerano i dati 2003 pro forma, elaborati a parità di perimetro). Il margine di intermediazione cresce del 17,5% a 894 milioni (+10,5% il risultato pro forma). I costi operativi, che incorporano 22,2 milioni di euro relativi all’ammortamento del goodwill sulle acquisizioni effettuate dal Gruppo negli ultimi anni, crescono meno che proporzionalmente rispetto allo sviluppo del business e ciò genera una crescita del risultato di gestione del 35,3% (+27,5% pro forma) a 280 milioni. Gli accantonamenti e le rettifiche anche a livello di Gruppo risentono del fallimento Festival Crociere e ammontano a 146 milioni, in crescita del 70,8% rispetto al 2003 (+65,8% pro forma). Ciò porta ad un utile delle attività ordinarie pari a 134 milioni (+10,5% sul 2003; +2% il dato pro forma); l’utile straordinario ammonta a 17 milioni (-50,8%; -51,4% pro forma), mentre le imposte riducono la loro incidenza dal 47,7% del 2003 al 31,2% del 2004. L’utile netto consolidato (100,9 milioni) è superiore a quello comunicato lo scorso mese di febbraio (86,9 milioni), grazie alla maggior redditività che è emersa da alcune partecipazioni strategiche consolidate al patrimonio netto. Il cost income ratio è sceso dal 69,1% del 2003 (69,4% pro forma) al 65,1% del 2004. Sul fronte patrimoniale la raccolta complessiva ammonta a 30.365 milioni, in crescita del 18,2% sul 2003 (+2,7% a parità di perimetro) e gli impieghi a clientela ammontano a 11.580 milioni, in crescita del 13% (+3,4% a parità di perimetro). Il Tier 1 a livello consolidato è pari a fine 2004 a 7,4%. La rete delle filiali della Banca Carige è rimasta invariata a 393 sportelli, mentre a livello di Gruppo il processo di crescita per via esterna ha portato il numero complessivo di punti vendita a 495 (456 nel 2003). Le agenzie assicurative distribuite su tutto il territorio nazionale raggiungono le 405 unità. A fine anno il personale della Banca Carige è risultato di 3.719 unità (3.759 a fine 2003) e, per quanto riguarda il Gruppo, si è registrata una crescita a 4.787 (4.354 nel 2003). L’adozione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs Con riferimento alla Comunicazione Consob n. Dme/5015175 del 10 marzo 2005 in merito allo stato di attuazione dei sistemi e delle procedure contabili per l’applicazione dei principi contabili Ias/ifrs, si comunica che Banca Carige ha avviato, già a partire dalla prima metà del 2003, un progetto interfunzionale finalizzato ad implementare il passaggio a tali nuovi principi. Tale progetto, collocato all’interno di un più ampio processo di revisione organizzativa, investe tutte le società del Gruppo, comprese le società di assicurazione ed è indirizzato e guidato da un team di manager responsabili delle aree Bilancio di Gruppo, Ict, Organizzazione, Pianificazione e Controllo. Dopo una fase iniziale di ricognizione volta ad individuare i principali scostamenti informativi e valutativi e, quindi, le aree di maggior impatto organizzativo, informatico e contabile, è stata svolta, da un lato, un’attività volta alla verifica della presenza nel sistema informativo aziendale dei dati necessari alle nuove predisposizioni contabili e alla modalità di reperimento delle informazioni mancanti e, dall’altro lato, un’attività di approfondimento con fornitori di software e società di consulenza. Per quanto riguarda in particolar modo il 2004, sono stati effettuati investimenti necessari per l’adeguamento dei software informativi, nonché sono stati predisposti dettagliati modelli di analisi e piani operativi finalizzati soprattutto alla valutazione dei crediti e dei titoli ed alla realizzazione di quanto previsto dallo Ifrs 14 in termini di Segment Reporting. Sulla base delle necessarie definitive determinazioni degli Organi di Vigilanza l’orientamento del Gruppo Carige, sarebbe, previa approvazione da parte degli Organi competenti, il seguente: 1. Utilizzo della facoltà prevista dal Decreto Ias per l'adozione degli Ias/ifrs anche per i bilanci d'esercizio del 2005 relativamente alle imprese bancarie del Gruppo; 2. Prima applicazione dei principi contabili internazionali alla redazione della relazione semestrale consolidata al 30/6/2005 e alle relazioni individuali delle banche del Gruppo; 3. Per quanto riguarda la trimestrale al 31/3/2005, il Gruppo intende avvalersi della facoltà prevista nel Documento di Consultazione della Consob di redigere l'informativa secondo la previgente normativa. L’analisi effettuata in termini di effetti della prima applicazione fa ritenere che i benefici riconducibili all’adozione del fair value nella valutazione delle partecipazioni e delle immobilizzazioni materiali saranno superiori a eventuali effetti negativi derivanti dal diverso criterio di valutazione dei crediti, determinando un impatto positivo sulla consistenza patrimoniale della Banca. Si informa, infine, che è in corso il conferimento - da parte dei Consigli di Amministrazione delle società del Gruppo - dell’incarico alla società di revisione per la verifica dei dati risultanti dal processo di transizione. L’andamento nei primi due mesi del 2005 evidenzia aggregati patrimoniali ed economici in linea con le aspettative del Budget che ipotizza risultati superiori a quelli del 2004. In particolare l’attività del raccolta del risparmio cresce complessivamente ad un ritmo annuo dell’8,7%, mentre quella di concessione del credito all’economia sale del 12,5% nei dodici mesi sterilizzando l’operazione di cartolarizzazione di mutui in bonis. In occasione della medesima seduta, il Consiglio di Amministrazione ha discusso la “Proposta di autorizzazione all’acquisto ed alla disposizione di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e seguenti del Codice Civile” che verrà sottoposta all’Assemblea Ordinaria degli Azionisti. Tale proposta riguarda l’autorizzazione all’acquisto fino ad un massimo di n. 55.666.341 azioni della Banca Carige, del valore nominale di 1 euro cadauna (di cui fino a 47.994.875 azioni ordinarie e fino a 7.671.466 azioni a risparmio convertibili, corrispondenti rispettivamente alla ventesima parte del capitale ordinario e di risparmio). L’autorizzazione richiesta riguarda, inoltre, la possibilità di alienare tutte o parte delle azioni proprie detenute dalla Banca (ordinarie e/o di risparmio).  
     
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