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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Aprile 2005
 
   
  Web alimentazione e benessere  
  IL SOAVE GUIDA IL DISTRETTO VENETO DEL VINO BIANCO  
   
  I grandi Bianchi del veronese tengono a battesimo il Distretto Veneto del Vino. E' la vetrina del Vinitaly quella che l'Ati (Associazione temporanea di impresa), da poco costitutita tra i Consorzi Tutela del Soave, del Lessini Durello e dell'Arcole (che coinvolgono complessivamente oltre 10 mila ettari di superficie) ha scelto per presentare il progetto che per primo dà corso alla quinta misura del Distretto Veneto. Un flute, il bicchiere del Soave ed un tulipano da degustazione, i contenitori elettivi del Lessini Durello, del Soave e dell'Arcole, sono infatti l'immagine visiva del progetto che punta, secondo gli obiettivi del Distretto, alla “realizzazione di un progetto di comunicazione integrata per la valorizzazione e la conoscenza del vino veneto bianco attraverso le più moderne tecnologie divulgative”. Numeri importanti quelli del distretto con 10.000 ettari complessivi ed una potenzialità di 100 milioni di bottiglie per testimoniare la vocazione di un territorio di origine vulcanica votato alla produzione di grandi bianchi. I vitigni autoctoni che stanno alla base del Soave (3 mila e 300 aziende suddivise su 6 mila e 500 ettari ed il primato tra le produzioni a Doc della provincia di Verona), del Lessini Durello (500 ettari di vigneto e oltre 400 aziende e dell'Arcole (2500 ettari di vigneto sul quale insistono 1500 imprese), costituiscono la summa dei valori delle rispettive Denominazioni. Un concetto, questo, ben espresso dal progetto che individua nella “qualità intesa come diversificazione, tipicizzazione, capacità di produrre vini di qualità e dotati di identità territoriale, specificità socio-culturali, valori storico-artistici dei differenziati sistemi vitivinicoli locali”, il futuro dei bianchi prodotti tra Est veronese ed Ovest vicentino. La priorità che ne consegue, e che sola potrà centrare l'obiettivo di creare curiosità, interesse e una maggiore conoscenza presso reali e potenziali consumatori sensibilizzando al consumo del vino di origine, è quindi la comunicazione dei valori delle tre Denominazioni attraverso strategie di marketing coordinato. Target del progetto, che punta alla valorizzazione del territorio, all'analisi della percezione qualitativa da parte del consumatore e al trasferimento allo stesso dei valori dell'area, non sarà solo il consumatore, ma anche il trade. Come dire che solo investendo in comunicazione è possibile restituire l'appeal emotivo a tre tra i più grandi bianchi veneti.  
     
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