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Notiziario Marketpress di Venerdì 08 Aprile 2005
 
   
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  “IL DESIGN E LA LUCE”, HAPPY HOUR DI ENTERPRISE HOTEL, GIOVEDI’ 14 APRILE 2005  
   
  Giovedì 14 aprile dalle ore 19 Enterprise Hotel (corso Sempione 91, Milano), proprio a metà della settimana che a Milano ospita l’edizione 2005 del Salone del Mobile e Euroluce, dedica interamente il suo happy hour al “design”. Lo fa in modo naturale e assolutamente non invasivo, cercando di far vivere a ogni ospite un incontro diretto con questo affascinante mondo senza farlo sentire impreparato o inadeguato per la sua comprensione. Protagonista della serata sarà una particolarissima esposizione di lampade create dal designer Matthias Burhenne e prodotte dalla Luxit spa. Ciò che gli ospiti vedranno è la contestualizzazione e ambientazione di tali lampade all’interno dell’ormai nota Event Plaza e del Foyer; come nel salotto di casa sarà possibile vedere il frutto di un lungo studio creativo che ha portato il designer Burhenne alla realizzazione di “Abacus”, nome dato appunto alla famiglia di lampade in esposizione. Il concetto che sta alla base di Abacus è quello degli antichi pallottolieri, uno dei primi strumenti inventati dall’uomo per poter fare calcoli in modo veloce. Il pallottoliere, come tutti sanno, funziona con un semplice scorrimento di biglie lungo delle asticelle; lo stesso scorrimento lo si ha in queste lampade per la scelta dei colori che la luce deve avere. Così come nel pallottoliere si ottiene un risultato visivo istantaneo spostando le biglie sulle asticelle, la stessa immediatezza e semplicità di movimento si ottiene con il campo luminoso delle lampade. Rimangono sempre in esposizione fino al 28 aprile le opere pittoriche e le installazioni luminose di Luigi Lanaro. Inoltre, gli Chef del Sophia’s Restaurant - il ristorante di Enterprise aperto alla clientela esterna - prepareranno il consueto e ricchissimo buffet. Tutto ciò, nella tradizione Enterprise Hotel, sempre compreso nel costo di una consumazione (8 euro). Matthias Burhenne – Designer, tedesco di origine, studia dal 1987 al 1993 all’Accademia delle Belle Arti di Stoccarda con Richard Sapper, ma da più di 8 anni vive ormai a Milano. Prima di dar vita al suo studio di Milano nel 2003, collabora con numerosi altri studi di design in Germania, in Inghilterra e in Italia, tra cui lo studio di Michele De Lucchi e lo Studio&partners a Milano, in quest’ultimo con il ruolo di Senior Designer. Durante questo periodo è responsabile tra le altre cose di progetti per l’illuminazione, sistemi per l’ufficio, elettrodomestici, interior e accessori per clienti come Zumbotelstaff, Nemo Italianaluce, Haworthcastelli, Fritz Hansen e Danese. Vince inoltre diversi premi internazionali. Attualmente nel suo studio si occupa di progettazione nei settori dell’illuminazione, di interni, di accessori per l’ufficio e la casa, giocattoli e elettrodomestici. L’approccio è piuttosto tecnologico, con molta attenzione alla funzionalità e alle esigenze dell’utente. L’attività di ricerca professionale si intreccia inoltre con l’insegnamento universitario presso la Libera Università di Bolzano e presso l’Istituto Europeo di Design a Milano. Al Salone del Mobile/euroluce 2005 (Pad 16, Salone 2, Stand D28) Matthias Burhenne presenta la famiglia di lampade “Abacus” prodotta dalla Luxit Spa. Burhenne@tiscali.it  Luxit spa - Dal 2004 c’è un nuovo nome nel panorama dell’industria italiana del design: Luxit. In realtà si tratta di una novità solo di nome, della semplice variazione della ragione sociale di una realtà imprenditoriale, la Luxo Italiana, presente sul mercato ormai da quasi quarant’anni, da quando cioè, nel 1967, fu costituita la filiale italiana della Luxo norvegese. Nel 1979 la filiale divenne una vera e propria azienda, gestionalmente e produttivamente autonoma rispetto alla casa madre scandinava, della quale tuttavia continuava a fabbricare alcuni modelli contraddistinti secondo il tipico imprinting del design nordico, un’attenta ricerca in fatto di funzionalità, ergonomia, eleganza formale e semplicità costruttiva. Tra loro, il prodotto di punta era certamente la L-1 disegnata nel 1937 da Jac Jacobsen, la leggendaria lampada da tavolo con braccio a pantografo compagna fedele e insostituibile delle scrivanie e dei tavoli da disegno dei progettisti di tutto il mondo. Un classico del design contemporaneo la cui distribuzione in Italia venne affidata alla Noska Loris ingenerando l’equivoco fosse stata questa ditta, e non Jacobsen e Luxo, a idearla e a realizzarla. L-1, che pure permane nel catalogo di Luxit, non è comunque il solo best-seller di Luxit, né, tanto meno, domina la sua strategia produttiva e commerciale. Fin dal 1979, infatti, l’azienda che ha sede a Presezzo (in provincia di Bergamo), ha scelto la via della diversificazione suddividendo la propria attività in due branche ben distinte: le lampade di design e i sistemi integrati di illuminazione. In collaborazione con i più prestigiosi designer ha messo a punto un repertorio di creazioni stilisticamente straordinarie, ma anche funzionalmente ed ergonomicamente ineccepibili, concreti esempi di come la ricerca formale possa avere ricadute virtuose e innovative anche sul versante tecnologico. Di recente la linea di lampade di design si è ulteriormente ampliata con apparecchi luminosi destinati alla casa. Grande favore hanno incontrato le collezioni Art Box e Art Light che annoverano le “invenzioni” di designer di caratura internazionale, ovvero riproducono opere di grandi artisti come Karim Rashid, Andy Warhol, Joan Mirò, Salvador Dalì e, più vicini a noi, l’italo-americano James Rizzi e Alberto Salvati, geniale ideatore della tecnica del frottage. Www.luxit.it  Luigi Lanaro – “Nato a Cantù nel 1962 è un giovane artista, ma con notevolissimi fatti esperenziali alle spalle. Gravita nell’area astratto gestuale di un “dripping” molto personalizzato con la ripetizione differente del segno e del colore. Opere realizzate anche su dimensioni estese su supporto di superfici compatte, oltre che su tele. Molto significative sono le realizzazioni su mediumdensity sprovviste di cornici e concepite affinché possano essere accostate tra di loro per comporre grandi polittici. Presenze numerose e tutte qualificanti in gallerie, musei e spazi pubblici. Pur essendo attratto dall’arte concettuale, dal design e dalla fotografia, le sperimentazioni vissute dall’artista lo hanno portato a identificarsi ora con uno stile proprio, molto originale e facilmente riconoscibile. Solo nel 2003/2004 la sua agenda segna più di quaranta uscite in sedi d’arte in Italia, Europa, Usa e Giappone” (Prof. D. Cotenna, giornalista e critico d’arte). Www.luigilanaro.it  
     
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