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Notiziario Marketpress di Venerdì 08 Aprile 2005
 
   
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  UNGHERIA / UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI PIACERI DELLA TAVOLA, GODENDO I PROFUMI E I SAPORI DELLA CUCINA TIPICA LOCALE  
   
  Bacco ha donato all'Ungheria una cultura enologica di tutto rispetto. Il vino più celebre è il Tokaj aszu o szamorodni, un passito che al friulano Tokai ha conteso con successo, recentemente, la legittimità del nome. Ottimo da dessert, il Tokaj conferma di essere «il re dei vini, il vino dei re» – secondo l’efficacissima definizione che ricevette alla corte francese di re Luigi Xiv. Anche se il Tokaj è il vino ungherese più conosciuto, il Paese vanta però molti altri vini pregiati, come ad esempio il vellutato «Sangue di toro» della regione di Eger, i potenti vini della regione di Villany-siklos, e l'ampia gamma di vini del Lago Balaton, tra cui quelli eccellenti di Badacsony e il noto Bikaver di Szekszard, solo per citarne alcuni. Numerosi sono i vini certificati e addirittura 22 sono le regioni vitivinicole ungheresi, territori interessanti non solo per gli amanti del buon bere, ma anche per i turisti che vogliono entrare in contatto con le tradizioni locali. Si possono infatti percorrere le strade del vino, tra i dolci rilievi della regione Tokaj-hegyalja (www.Tokaji-borut.hu) dichiarata Patrimonio mondiale dell'Umanità dall'Unesco, oppure tra le chine meridionali e orientali dei Monti Villany (www.Borut.hu), dove poderi magnificamente coltivati accolgono il visitatore nel vivo di una spettacolare festa della natura. Lungo gli itinerari del vino ci si può soffermare a degustare i vini in antiche cantine della zona e soggiornare negli agriturismi locali, accolti dalla proverbiale ospitalità della gente di campagna. Esistono in Ungheria interi villaggi votati unicamente alla viticultura e costituiti da sole cantine, come quelli di Hajos nella Grande Pianura, di Lenanyvar e di Gyorkony nel Transdanubio, cantine di celebri famiglie come i Rakoczi (ora aperte al pubblico) e cantine scavate nel tufo come ad Eger, dove il vino viene fatto invecchiare seguendo i procedimenti di un'antichissima tradizione. Sia a Tokaj sia Villany esiste anche un Museo della cultura vinicola ungherese, mentre a Tolna (Transdanubio) si trova la ‘Casa dei vini’, nella cantina dell'antico castello barocco di Mercy. Nella regione di Somlo (Transdanubio), invece, sono state conservate le stazioni da cui partivano i carri carichi di bottiglie di vino destinate alla corte degli Asburgo a Vienna. A Tokaj l'evento dedicato al nettare degli dei si tiene due volte l'anno, a maggio e a ottobre, mentre a Eger si fa festa ben 3 volte: a luglio, durante i festeggiamenti per San Donato, a settembre in occasione della vendemmia e a dicembre. Oltre a celebrare la cultura e le tradizioni enologiche con degustazioni, fiere, aste e simposi professionali, questi eventi si trasformano in un tripudio di folclore, spettacoli, mostre, concerti, spesso conclusi da lunghe e colorate sfilate. Viaggio Tra I Sapori - Se il patrimonio enologico ungherese regala esperienze straordinarie, il viaggio tra i sapori magiari si rivela un'avventura indimenticabile. La cucina ungherese, infatti, esercita un forte richiamo sui palati degli italiani, poco abituati a sapori speziati e agrodolci. Il pepe, ma soprattutto la paprika, sono presenti in tutti piatti regionali e danno un gusto tutto particolare al gulyas e al porkolt, la zuppa e lo spezzatino più conosciuti e apprezzati dai turisti italiani. Lo stesso dicasi per la panna acida (tejfol), sempre presente sulle tavole delle famiglie ungheresi e quasi introvabile in Italia. Molto rinomati sono i salumi, di cui esiste un'ampia offerta regionale che ha, come suo rappresentante più noto, l'inimitabile salame ungherese di Szeged (teli szalami o Pick szalami). A questo salame è dedicato un intero Museo, che presenta il processo completo di produzione, seguito ininterrottamente sin dal 1869. Molto pregiata è poi la paprika di Szeged. Questo prezioso ingrediente, nelle sue varianti dolce e piccante, insaporisce e colora i piatti tradizionali ungheresi, mentre abbonda nel pollo alla paprika e nella zuppa di pesce di Szeged. La capitale ungherese della paprika, simbolo per eccellenza della cucina magiara, è però Kalocsa, il cui ‘Museo della paprika’, unico in Europa, custodisce tutta la storia di questa curiosa pianta proveniente dall’America del Sud e introdotta in Ungheria dai turchi. Oggi gli ungheresi la propongono in diverse forme: da consumare cruda, da conservare sottaceto, o anche da triturare in polvere e usare come spezia. La raccolta della paprika avviene tutti gli anni a settembre, quando migliaia di ettari di piantagioni dove viene coltivata diventano di un colore rosso fuoco, offrendo uno spettacolo indimenticabile. Dopo la raccolta, vengono preparate “collane” di peperoncino, appese sui muri delle case ad essiccare. In questa occasione gli abitanti di Kalocsa organizzano ogni anno un festival di folclore e cultura, per far conoscere ai turisti e ai curiosi le tradizioni legate alla storia di questa pianta; in programma esposizioni, mostre d’arte, programmi folcloristici, competizioni gastronomiche, insieme all’evento più spettacolare: il «Corteo della Paprika». Altra celeberrima ghiottoneria ungherese è il patè di fegato d'oca (libamaj), che si gusta come antipasto insieme al korozott – crema di ricotta e cipolline con spezie che si spalma sulle tartine – e alle pogacsa, focaccine al forno variamente condite. La palinka, ossia la grappa magiara, viene servita in Ungheria come aperitivo. La più famosa è la grappa all’albicocca di Kecskemet, città nel cuore della Grande Pianura ungherese. Quanto ai dolci ungheresi, il “tema” basterebbe da solo a riempire un intero trattato. I più squisiti sono la Dobostorte, lo strudel, la crepe alla Gundel (Gundelpalacsinta), gli gnocchetti di Somlo e il purè di castagne. A Budapest esistono veri e propri “itinerari golosi” tra i caffè-pasticcerie più antichi e prestigiosi della capitale, come Gerbeaud e Ruzwurm, dove Sissi amava fermarsi per una dolce sosta. E a fine pasto non può mai mancare l'amaro: per antonomasia l'Unicum, uno dei prodotti più tipici dell’Ungheria. Www.turismoungherese.it  
     
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