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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Aprile 2005
 
   
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  LA CULTURA NON È UN ARTICOLO COMMERCIALE  
   
  Bruxelles, 11 aprile 2005 - Sono attualmente in corso negoziati su un progetto di convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'istruzione, la scienza e la cultura (Unesco) per quel che concerne la protezione della diversità dei contenuti culturali e dell'espressione artistica in vista di un possibile accordo su un testo per l'ottobre 2005. La Commissione europea partecipa a detti negoziati, accanto agli Stati membri. Per tale motivo Nikolaos Sifunakis (Pse, El), a nome della commissione per la cultura e l'istruzione, chiederà all'Esecutivo di aggiornare il Parlamento sullo stato di attività con riguardo al contenuto e al calendario dei negoziati e di impegnarsi a fornire costanti informazioni sullo sviluppo dei lavori. La Plenaria, inoltre, è chiamata a pronunciarsi su una proposta di risoluzione intitolata «Per una convenzione sulla tutela della diversità culturale e l'espressione artistica» presentata dalla commissione Cultura. Tale documento parte dalla considerazione che il Trattato che istituisce una Costituzione per l'Europa sottolinea l'importanza della ricchezza culturale e della diversità linguistica nell'Unione. Ricorda, inoltre, che nel novembre 2001 l'Unesco ha adottato la Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale; un mezzo considerato importante per la cooperazione, ma inadeguato contro le minacce alla diversità culturale, specialmente in un mondo sempre più globalizzato. La convenzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'istruzione, la scienza e la cultura è volta a facilitare lo sviluppo e l'adozione di politiche culturali e di misure appropriate per la tutela e la promozione della diversità dell'espressione artistica, ed al tempo stesso incoraggiare scambi internazionali più intensi. Per questi motivi la proposta di risoluzione afferma l'importanza della convenzione come strumento di cooperazione internazionale per lo sviluppo culturale, ma le posizioni della Comunità devono essere coordinate con quelle degli Stati membri. Questi ultimi devono dunque avvalersi del diritto di sviluppare ed attuare politiche e norme disegnate per la promozione e la protezione della diversità culturale e il pluralismo dei media, nonché dei servizi pubblici. In particolare, è importante che si prenda coscienza che i servizi culturali non possono essere considerati sullo stesso piano di articoli commerciali qualsiasi, perché sono il riflesso dei principi democratici e sociali propri di ogni Paese. Il Parlamento, dunque, invita tutte le parti coinvolte nei negoziati a completare la bozza di testo il prima possibile, affinché possa essere analizzata ed accettata dalla Conferenza Generale che si terrà a Parigi il prossimo ottobre.  
     
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