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Notiziario Marketpress di
Lunedì 11 Aprile 2005
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VERNICI, LACCHE E COLLE PIÙ SICURE PER LA SALUTE |
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Bruxelles, 11 aprile 2005 - La commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, adottando in prima lettura della procedura di codecisione la relazione di Karl-heinz Florenz (Ppe/de, De), ha approvato la proposta di direttiva riguardante le restrizioni alla commercializzazione e all'utilizzo del toluene e del triclorobenzene (Tcb). Tali sostanze sono utilizzate come materie prime per la produzione di prodotti chimici, ma sono presenti anche in articoli di consumo. Il toluene, ad esempio, viene usato nella produzione di benzene, tinture, prodotti farmaceutici, additivi alimentari e materie plastiche e, grazie al suo potere solvente, è presente negli aerosol domestici, nelle vernici, nelle lacche, negli adesivi e nelle colle. Il Tcb, invece, è principalmente usato come prodotto intermedio nella fabbricazione di diserbanti ed ha impieghi secondari come solvente, vettore di tintura e inibitore di corrosione. L’obiettivo della direttiva proposta è introdurre disposizioni armonizzate per quanto riguarda queste due sostanze, preservando in tal modo il mercato interno e assicurando al contempo un livello elevato di tutela della salute umana e dell’ambiente. In effetti, le valutazioni di rischio, compiute a norma del regolamento 793/93, hanno individuato la necessità di ridurre i rischi per la salute derivanti dal toluene e dal Tcb. La Commissione, pertanto, propone di restringere la commercializzazione e l’utilizzo delle due sostanze e dei preparati che le contengono, anche in considerazione del fatto che, in determinate condizioni, taluni utilizzi di questi prodotti chimici non possono essere controllati. Ciò vale in particolare per gli utilizzi da parte dei consumatori. La relazione adottata dalla commissione parlamentare, ora all'esame della Plenaria, introduce un solo emendamento volto ad escludere l'applicazione del limite dello 0,1% di concentrazione al Tcb che entra nella fabbricazione di una sostanza utilizzata per la produzione di un particolare tipo di munizioni che non possono esplodere per motivi accidentali, come ad esempio in caso di incendio di carburante. Non essendoci alternative a tale prodotto e considerato che la Nato intende sostenere fortemente tale tipo di munizioni, la limitazione imposta porrebbe il rischio di compromettere gli standard di sicurezza delle munizioni stesse e la sicurezza dei civili che vivono nei pressi di depositi di munizioni.
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