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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Aprile 2005
 
   
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  IL SETTIMO PROGRAMMA QUADRO: COOPERAZIONE, IDEE, PERSONE E CAPACITÀ  
   
  Bruxelles, 11 aprile 2005 - La Commissione europea ha reso noti i propri piani concernenti il Settimo programma quadro (7Pq): la proposta prevede una durata di sette anni (dal 2007 al 2013), un bilancio di 73 miliardi di euro e una struttura basata su quattro programmi specifici: cooperazione, idee, persone e capacità. Nell'ambito dei quattro programmi, "cooperazione" si riferisce ad attività transnazionali di ricerca cooperativa, "idee" riguarda la ricerca di base condotta attraverso un Consiglio europeo della ricerca (Cer), "persone" comprende le azioni Marie Curie e altre iniziative, mentre "capacità" riguarda il sostegno alle infrastrutture di ricerca, alle regioni della conoscenza e alle piccole e medie imprese (Pmi). Le proposte sottolineano che la ricerca in collaborazione, inserita sotto il titolo Cooperazione, "costituirà la parte principale e più rilevante dei finanziamenti comunitari a favore della ricerca". Di fatto, in base ai piani formulati dalla Commissione, circa 45 miliardi di euro del bilancio complessivo di 73 miliardi di euro verrebbero fatti confluire verso questa priorità. Oltre alla ricerca in collaborazione, il programma Cooperazione comprenderà anche le Iniziative tecnologiche comuni, il coordinamento di programmi di ricerca nazionali e la cooperazione internazionale. Vengono specificate nove aree tematiche di ricerca in collaborazione: sanità; prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie; tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic); nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione; energia, ambiente (compresi i cambiamenti climatici); trasporti (inclusa l'aeronautica); scienze socioeconomiche e studi umanistici, ricerca in campo spaziale e in materia di sicurezza. Come nel caso del 6Pq, l'area tematica più ampia in termini di bilancio è quella delle Tic, con una proposta di stanziamento di 12,7 miliardi di euro in sette anni. Il contesto immediatamente successivo è quello della sanità, con quasi 8,4 miliardi di euro, seguito dalle nanoscienze con una dotazione di poco inferiore ai 5 miliardi di euro. La quinta maggiore priorità in termini di bilancio è la ricerca in materia di sicurezza e ricerca spaziale, di recente istituzione, con una dotazione pari a 4 miliardi di euro, mentre all'altra area tematica di nuova introduzione, vale a dire le scienze socioeconomiche e gli studi umanistici, è destinata la quota più piccola del bilancio, pari a 797 milioni di euro. Per quanto riguarda il contenuto di ciascuna priorità, le proposte spiegano che in questa fase le tematiche sono definite in maniera piuttosto generica, in modo da poterle adattare alle esigenze e alle opportunità che potrebbero emergere nel corso della durata del 7Pq. Nell'area tematica delle Tic, ad esempio, le attività comprendono l'integrazione delle tecnologie negli ambienti personali e nei sistemi di robotica, le Tic a favore della salute, della mobilità e dell'inclusione, nonché le tecnologie future ed emergenti. Come si può dedurre, nel quadro del programma Idee la Commissione prevede il finanziamento di progetti individuali proposti da ricercatori su temi a loro scelta. Il programma sarà attuato da un Cer indipendentemente dal resto del programma quadro, con un progetto di bilancio di 12 miliardi di euro nell'arco di sette anni. In base alla proposta, il programma Persone coprirà la formazione iniziale dei ricercatori (attraverso le reti Marie Curie), la formazione lungo tutto l'arco della vita e lo sviluppo della carriera, i percorsi e i partenariati tra industria e mondo accademico, attività internazionali tra cui borse di studio per ricercatori in sede e fuori sede, e lo scambio di ricercatori. Lo stanziamento di bilancio proposto è il più basso dei quattro programmi specifici e ammonta a 7,2 miliardi di euro. Il programma Capacità, nel contempo, sarà incentrato sull'uso e sviluppo ottimale di infrastrutture di ricerca, sul rafforzamento delle capacità innovative delle Pmi, sullo sviluppo di incubatori regionali di ricerca, sul miglioramento del potenziale di ricerca nelle regioni di convergenza dell'Ue e su una migliore integrazione tra scienza e società. Per conseguire questi obiettivi la Commissione propone un bilancio di 7,5 miliardi di euro. Rispetto al programma quadro precedente, il 6Pq, le proposte relative al nuovo programma danno molto meno rilievo ai meccanismi di finanziamento che saranno utilizzati. Per i progetti transfrontalieri lanciati a titolo delle nove aree tematiche sono stati individuati tre strumenti principali: progetti in collaborazione - che vanno da progetti su piccola scala ad azioni di ricerca mirata fino a grandi progetti di integrazione -, reti di eccellenza che riuniscono numerosi istituti che operano in un determinato settore, nonché azioni di coordinamento e di sostegno, quali creazione di reti, scambi e accesso alle strutture di ricerca. Altri meccanismi di finanziamento che potrebbero essere applicati in risposta agli inviti a presentare proposte comprendono i progetti individuali - soprattutto per la ricerca di base prevista dalle attività del Cer - azioni Marie Curie e ricerca a favore di gruppi specifici (in particolare le Pmi). I meccanismi a sostegno di iniziative su larga scala e a finanziamento multiplo, sulla base delle decisioni del Consiglio e del Parlamento, contemplano l'articolo 169 del trattato, le Iniziative tecnologiche comuni, e lo sviluppo di infrastrutture ai sensi dell'articolo 171 del trattato. Oltre ai quattro programmi specifici, le proposte indicano che tutte le attività di ricerca intraprese a titolo del 7Pq "devono essere condotte in conformità dei principi etici fondamentali". Le proposte prevedono inoltre una valutazione intermedia del 7Pq e dei suoi programmi specifici entro e non oltre il 2010, con una valutazione esterna completa del fondamento, dell'attuazione e dei risultati del programma da effettuare a distanza di due anni dalla conclusione dello stesso. Durante il processo di consultazione che ha preceduto la pubblicazione delle proposte, alcuni Stati membri hanno chiesto al Centro comune di ricerca di competere su un piano di parità con le istituzioni nazionali allo scopo di fornire sostegno scientifico al processo decisionale comunitario. Secondo le proposte finali, tuttavia, l'indipendenza del Ccr da interessi nazionali o privati e le sue competenze tecniche lo rendono la sede più adatta a cercare il consenso tra le parti interessate e i responsabili politici, soprattutto a livello di Unione europea. Le attività non nucleari del Ccr si porranno pertanto quale obiettivo la prosperità in una società basata sulla conoscenza, la solidarietà e la gestione responsabile delle risorse, la sicurezza e la libertà, e il ruolo dell'Europa come partner mondiale. Inoltre, nei piani si legge che: "Il Ccr si impegnerà attivamente allo scopo di promuovere l'integrazione nelle proprie attività dei nuovi Stati membri e dei paesi candidati al livello attualmente garantito ai 15 Stati membri". Infine, le proposte rivelano che: "Allo scopo di rafforzare la diffusione e l'utilizzo dei risultati della ricerca comunitaria, si sosterrà la diffusione della conoscenza e il trasferimento dei risultati in tutte le aree tematiche ai responsabili politici, anche attraverso il finanziamento di iniziative di reti, di seminari e di eventi, l'assistenza di esperti esterni, e servizi d'informazione ed elettronici, in particolare Cordis". Http://www.cordis.lu/fp7/  
     
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