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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Aprile 2005
 
   
  Pagina1  
  ANIA: TARIFFE RC AUTO PRESSOCHE’ FERME DA QUASI DUE ANNI  
   
  Roma, 12 aprile 2005 – Con riferimento al comunicato diffuso da alcune Associazioni di Consumatori (Adusbef e Federconsumatori) in merito alla crescita dei prezzi dell’assicurazione R.c. Auto, Giampaolo Galli, Direttore Generale dell’Ania, ha dichiarato: 1. A seguito della firma del Protocollo d’Intesa fra l’Ania, il Governo e la maggioranza della associazioni dei consumatori, in oltre 20 mesi a partire da giugno 2003, secondo le rilevazioni dell’Istat, le tariffe R.c. Auto sono variate di appena l’1,4% rispetto ad un andamento dell’inflazione generale che ha registrato un +3,4%; 2. Sempre secondo i dati Istat, l’aumento medio del 2004 rispetto al 2003 è stato dello 0,95% e non del 2,8% come erroneamente segnalato nella tabella del Comunicato in questione; 3. Secondo l’ultima rilevazione Istat relativa al mese di febbraio 2005 l’inflazione R.c. Auto è pari a 0,88% negli ultimi 12 mesi. E’ dunque del tutto evidente che il Protocollo fra l’Ania, il Governo e la maggioranza della associazioni dei consumatori (Protocollo che non è stato firmato dall’Adusbef e da Federconsumatori) ha dato risultati positivi. E’ vero - e peraltro a tutti noto da gran tempo - che negli anni precedenti al 2003, gli aumenti tariffari furono rilevanti. Facciamo tuttavia notare che: l’aumento effettivo dei prezzi pagati dall’intera collettività per l’acquisto dell’assicurazione R.c. Auto non è stato del 110% come sostengono le due Associazioni di consumatori, tant’è che la raccolta dei premi complessiva, nello stesso periodo (dal 1996 al 2004), è aumentata dell’85%, un dato che peraltro comprende anche l’aumento del parco circolante che nello stesso periodo è cresciuto di quasi il 25%. L’aumento della spesa effettiva per una polizza media è stata quindi di circa il 60%; tale aumento, certamente rilevante, si è reso necessario a causa della forte crescita del costo medio dei risarcimenti (+120%) non controbilanciata dalla riduzione della frequenza sinistri (-30%) e delle conseguenti fortissime perdite d’esercizio registrate dalle compagnie fino a tutto il 2001; il premio medio nazionale è oggi pari a € 500 (comprensivo di tasse) e non a € 800, come erroneamente segnalato dalle due Associazioni.  
     
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