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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Aprile 2005
 
   
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  "EVERESTVITESSE 2005" FINANZA, AMBIENTE, MODA: INSIEME SULLE CIME DELL'EVEREST  
   
  Milano, 12 aprile 2005 - Partirà mercoledì prossimo lo skyrunner Bruno Brunod insieme a dieci guide valdostane per tentare il record di salita dal campo base alla vetta dell'Everest nel tempo più breve possibile senza l'uso di ossigeno, per ridiscendere poi nuovamente al campo base senza fermarsi. L'impresa "Everestvitesse 2005" ha incontrato subito l'entusiasmo degli uomini della finanza. Tra i vari sponsors dell'impresa sportiva è oggi presente Borsa Italiana con il Mercato Expandi, il mercato per le Pmi italiane, Greenvision ambiente, la prima matricola a quotarsi sul Mercato Expandi della Borsa Italiana, attiva nel settore ambiente e sicurezza ambientale con una vasta gamma di prodotti eco-compatibili per il mondo delle costruzioni, e il gruppo del fashion quotato in Borsa Mariella Burani Fashion Group con i giacconi tecnici della nuova collezione Mille Miglia primavera estate 2006. I giacconi studiati per resistere a freddo e vento realizzati con materiali waterproof e wind stop verranno indossati dal team sino al campo base ( 5000 mt ). Finanza e sport inseime verso nuovi traguardi. Correre a 8.000 metri di altitudine. Una follia se si pensa che fino a pochi anni fa si riteneva addirittura impossibile raggiungere queste quote senza l'uso dell'ossigeno. Nel maggio prossimo Bruno Brunod tenterà una impresa quasi non immaginabile: percorrere nel tempo più breve possibile, per la via del colle Nord, gli oltre 3.600 mt di dislivello che separano il campo base (5.170 mt.) dalla vetta dell'Everest (8.852 mt.), senza l'uso di ossigeno, e ridiscendere poi nuovamente al campo base senza fermarsi. Normalmente gli alpinisti che salgono questa via (e la quasi totalità lo fa tuttora con l'uso di ossigeno), attrezzano 4 campi intermedi e pernottano in ciascuno di essi. L'obiettivo di Brunod è di compiere la salita in meno di 14 ore e ridiscendere in altre 10. Ad oggi, il più rapido a compiere questo percorso è stato Hans Kammerlander (famoso compagno di molte ascensioni Himalayane di R. Messner) che nel 1996 ha compiuto lo stesso percorso di salita (partendo però dal Campo Base avanzato, più in alto di 1200 mt. E molto più vicino alla vetta) in 16 ore e 46 minuti. Bruno Brunod è un uomo schivo, semplice. Per lui parlano i suoi incredibili record. Chiunque, dalla piazza della chiesa di Cervinia (2.050 mt.) guardi alla vetta del Cervino (4.478 mt.) non può che impallidire pensando che Bruno l'ha raggiunta da lì in poco più di due ore, per fare ritorno alla chiesa in un tempo complessivo di 3 ore e 15 minuti. Una velocità ascensionale verticale costante di 20 mt. Al minuto (come un palazzo di 7 piani), correndo su una cresta normalmente percorsa da alpinisti in cordate accompagnate da guide. Come è possibile ? Semplicemente, dove gli altri arrampicano, lui corre. Dai 5.170 mt. Del Campo Base ai 7.800 mt della zona del Campo 2, salirà in equipaggiamento leggero con scarpe speciali da trail running, e una tuta aderente. Dagli 8.000 mt. Alla vetta indosserà abbigliamento e calzature d'alta quota, alleggerite appositamente per questa impresa così particolare. L'assistenza, fondamentale in una impresa così estrema, sarà fornita da un team di 8 guide alpine valdostane, tutte di grande esperienza, alcune delle quali già salitori di montagne Himalayane. Il loro compito è molto difficile dovendo pensare alla sicurezza dell'atleta, ma anche alla loro, in un contesto dove non è possibile ottenere nessun tipo di soccorso da altri. Ii percorso di salita: Dal Campo base (5170 m), dove camion e fuoristrada si arrestano, si segue il ghiacciaio di Rongbuk e dopo aver oltrepassato la confluenza con il ghiacciaio di Changtse, si raggiunge il sito del Campo base avanzato (o Abc - 6400 m), posto alla base dello Changtse. L'itinerario di salita prosegue poi dall'Abc sino al Colle Nord (7066 m) dove, in una depressione protetta dal vento, si monta normalmente il primo campo alto (Campo 1). Dal Colle Nord si allunga una cresta poco marcata in direzione della cresta nord orientale dell'Everest lungo la quale, ad una quota compresa tra i 7560 e i 7800 m, s'incontra un terreno misto di roccette/ghiaie in cui è possibile montare la tenda (Campo 2). La via supera poi una successione di terrazze rocciose tenendosi a destra, sul fianco nordovest della montagna. Dopo alcuni piccoli risalti rocciosi si raggiunge la zona del Campo 3 (8200-8300 m) dopo il quale sarà necessario attraversare la cosiddetta Banda gialla, una fascia di roccia calcarea. Sulla cresta si dovranno affrontare 3 ostacoli caratteristici (i Tre Gradini) che costituiscono la difficoltà tecnica della via. Il Primo Gradino (8530 m) si supera con una breve arrampicata su grandi massi. In seguito si affronta un traverso molto esposto su terreno roccioso che sovrasta l'imponente parete di nordovest. Dopo il traverso si giunge alla base del Secondo Gradino (8610 m) che si divide in due parti: quella inferiore consiste in grandi massi che in arrampicata libera sarebbero di circa Iii grado. La famosa scala, alta quattro o cinque metri, si trova sopra un ripido canalino nevoso ed è stata sistemata in questa posizione per facilitare la salita di un lastrone verticale privo di appigli. Il traverso in alto a destra al termine della scala, sebbene non sia molto lungo, costituisce la difficoltà maggiore di tutta la via di salita. Il Terzo Gradino è evidentemente più facile degli altri due ed è alto circa 10 m. In seguito si sale verso un plateau nevoso triangolare, ma occorrerà, non essendo quello finale, lasciarselo sulla destra a 34 dell'altezza. Occorre poi affrontare un traverso orizzontale di circa 100 m verso destra e dopo alcune fasce di arenaria si raggiunge il vero plateau sommitale. La cresta nevosa conduce quindi alla vetta (8.852 mt.) che si trova oltre un paio di dossi. "Non possiamo non essere presenti a questa importante sfida, che contrappone un piccolo uomo alla più alta e maestosa cima della terra. E' da questa sollecitazione proveniente da un po' tutti gli appassionati di montagna, e sono tanti, che lavorano alla Cogne che è nata l'idea di accompagnare simbolicamente Bruno Brunod nella sua incredibile impresa 'Everest vitesse 20051". Così, l'ingegnere Roberto Marzorati, vice presidente della società Cogne Acciai Speciali di Aosta - la terza produttrice al mondo di acciai inossidabili lunghi - ha motivato la scelta di sponsorizzare la spedizione valdostana in Himalaya che tenterà di salire e ridiscendere dal tetto del Mondo in ventiquattro ore. "Una scelta quasi dovuta, visto che il nostro stabilimento ha come scenario privilegiato le più alte e belle cime dEuropa". Www.progettomontagna.com  
     
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