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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Aprile 2005
 
   
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  PER IL SALONE DEL MOBILE DOMUS RADDOPPIA: CON IL NUMERO DI APRILE LO SPECIALE ‘CONVIALITÀ’ LA REDAZIONE APERTA NEL ‘BRUCO’ DI VIA TORTONA  
   
  Milano, 12 aprile 2005 - Oggi alle ore 14, Stefano Boeri, direttore di Domus, e la sua redazione si riuniscono per incontrare il pubblico, all’interno del Bruco di via Tortona, al Superstudio Più, via Tortona 27. L’incontrò sarà una vera e propria riunione di redazione aperta. “L’idea è mettere in scena il modo di costruire il giornale, presentando e discutendo temi e ricerche che stanno particolarmente a cuore alla rivista” spiega Stefano Boeri. In esclusiva sarà presentato il reportage fatto da domus sulla città di Pyon Peng, e sulla Corea del Nord. Ne parleranno gli autori Stefano Boeri, Armin Linke e Andrea Petrecca. Speciale rilievo sarà dato inoltre alla presentazione dell'evento ‘Domus Circular’ organizzato da domus allo stadio di San Siro: lo stadio, uno dei più grandi d’Europa si trasformerà per una notte – il 14 aprile - in una vera e propria piazza urbana. E naturalmente sarà presentato il numero di Aprile di domus (il numero più importante dell’anno in termini di lettori raggiunti) attraverso i suoi articoli principali. Domus di aprile esce in accoppiata con lo Speciale Convialità una panoramica di luoghi classici e insoliti, dove ai momenti tradizionali per il consumo del cibo e del bere si combinano quelli di tipologie di spazi innovative, come le Cantine dei Feudi di San Gregorio - presso Avellino - con annesso ristorante e foresteria (progetto di Hikaru Mori), il Ristorante nel grattacielo Swiss Re Building di Londra ("The Gherkin") o il Bar Discoteca Passage (Sohne und Partner) a Vienna, ricavato in un vecchio sottopassaggio. All'analisi dei progetti si aggiungono rivisitazioni di archetipi storici (Sala Lutrario 1960, Carlo Mollino), rappresentazioni originali della convivialità (i "Supper Drawings" di Alan Fletcher) e approfondimenti critici - nella sezione "Culture Club" - con scritti di Giacinto Di Pietrantonio, Antonio Somaini, Stefano Casciani, Manolo De Giorgi, Brigitte Fitoussi, Hans Hollein e molti altri. Un progetto mai realizzato per la scenografia, l’arredamento, gli ambienti e i veicoli di un film di fantascienza scritto e concepito da Renato Castellani, maestro del neorealismo ‘rosa’. Domus di aprile racconta quando il celebre designer Achille Castiglioni e suo fratello Pier Giacomo, si trovarono a progettare la scenografia per un film di fantascienza ispirato un classico della letteratura: “L’isola del tesoro” di Robert Louis Stevenson. Così, a metà degli anni Sessanta, in piena ‘euforia spaziale’ il genio di Castiglioni si mise all’opera per creare le immagini di una brillante e italocentrica versione spaziale del romanzo, completa di protagonista dodicenne, pirati spaziali e ‘pianeta del tesoro’. Astronavi a ciambella e navicelle pirata a forma di cono dall’aspetto dichiaratamente modernista e del tutto anni Sessanta, in pratica prototipi per i vasi da fiori in ceramica che i Castiglioni avrebbero prodotto due anni dopo. Le due principali necropoli del Cairo si stendono a sud e a nord della cittadella, nel cuore della città islamica, su una superficie complessiva di circa 1.000 ettari. Da decenni, sono la residenza permanente di decine di migliaia di senza tetto che stabiliscono la propria dimora nelle antiche tombe di famiglia, con o senza il permesso dei proprietari. Principale causa del fenomeno è stata l’esplosione demografica, unita alla carenza di abitazioni a prezzi abbordabili. Considerando però che risiedere nella “città dei morti” è un fenomeno illegale e non codificato, è impossibile stabilire con certezza il numero dei suoi abitanti. I dati, diversi e spesso discordanti, offrono panorami divergenti: dal censo del 1986 che ne contava 109.673 alle stime non ufficiali che parlano addirittura di un milione di persone. Da anni, e a più riprese, il governo ha pensato anche di demolire le necropoli. Ma in difesa dei cimiteri, e in particolare dei loro nuclei storici e monumentali, si sono schierati l’Unesco, nel 1980, e diversi accademici che, sottolineandone il valore architettonico ed artistico, ribadiscono la necessità di un piano organico di restauro e conservazione.  
     
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