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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Maggio 2004
 
   
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  LIBERI PROFESSIONISTI LONTANI DAL LIBERO MERCATO ALTROCONSUMO E LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDONO ALL’ITALIA MAGGIORE TRASPARENZA E CONCORRENZA  
   
  Milano, 18 maggio 2004 - Negli ultimi tre anni sono giunte ad Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, 2448 segnalazioni da consumatori insoddisfatti del servizio fruito da un libero professionista. Oggetto delle lettere o delle telefonate: la trasparenza sulle tariffe, quali siano i criteri con cui si calcola il compenso del professionista, quali siano i doveri del professionista, quali i contenuti e i limiti dell’incarico, e fin dove si estenda la responsabilità. Spesso è esplicitamente richiesto quali siano i canali da utilizzare per scegliere il professionista più adatto. Il 41% delle segnalazioni riguarda la categoria degli avvocati; a seguire medici 26%, notai 12% e architetti 5,5%. Il restante 15,5% vede coinvolte altre categorie quali commercialisti, geometri, veterinai. L’incidenza che ricopre la voce libero professionista nel budget di una famiglia tipo italiana non è trascurabile: all’interno del paniere Istat la voce pesa per lo 0,7% pari a quello dei servizi bancari e dei trasporti aerei. La voce liberi professionisti rappresenta l’1% del totale delle segnalazioni che sono giunte ai giuristi e agli esperti di Altroconsumo negli ultimi tre anni. Per discutere delle prospettive di un mercato delle libere professioni aperto alla concorrenza, il Commissario europeo Mario Monti, il presidente di Altroconsumo Paolo Martinello, rappresentanti degli ordini professionali, del mondo universitario e della ricerca, del Governo e dell’Antitrust, delle associazioni di consumatori italiane e europee, oltre al senatore della Repubblica Giuliano Amato danno vita oggi a Milano, al Palazzo delle Stelline, alla tavola rotonda Liberi professionisti & consumatori: a chi serve la concorrenza, organizzata da Altroconsumo e della Commissione europea. La Commissione europea e l’Antitrust italiano sono intervenuti, rispettivamente, con la Comunicazione n.83 del 2004 e con il parere 05.02.1999 per aprire alla concorrenza il mercato dei liberi professionisti, favorendo prioritariamente l’interesse del consumatore. Un mercato dei servizi professionali più aperto, trasparente, concorrenziale e corretto risponderebbe a un interesse collettivo e sarebbe qualitativamente più elevato. Ma in Italia, pur essendo uno dei paesi dove le libere professioni sono maggiormente regolamentate, come rilevato anche dal Commissario europeo Monti, sembra si voglia andare in direzione opposta: le iniziative legislative di Governo e Parlamento prevedono una regolamentazione del settore più aspra, con tariffari minimi e massimi per tutti gli ordini professionali e una disciplina più rigida in fatto di accesso alla professione. In particolare il Commissario Monti ha criticato la fissazione delle tariffe, un passo che va in direzione opposta rispetto alle richieste del mercato e al resto d’Europa. Poche le note positive: l’introduzione dell’assicurazione di responsabilità civile obbligatoria per ogni professionista e la possibilità di creare società tra professionisti. Per Altroconsumo gli ostacoli da rimuovere per ottenere un mercato concorrenziale delle libere professioni sono: la determinazione delle tariffe minime; il divieto di pubblicità; la difficoltà per il consumatore in caso di controversia; le restrizioni ingiustificate all’accesso alla professione; l’assenza di trasparenza e informazione sulle tariffe; i limiti alla responsabilità civile per i professionisti. La mancanza di armonizzazione tra l’Italia e le normative europee per la tutela del consumatore in questo ambito crea diffidenza tra gli utenti italiani verso il servizio offerto dai liberi professionisti, ne pregiudica la qualità, ne mantiene elevati i costi e ostacola la libera circolazione dei servizi in tutta Europa.  
     
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