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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Maggio 2004
 
   
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  ASSOCONSULENZA: I DATI DELL’ECONOMIA USA TENDONO TUTTI AL BELLO MA LO SHOCK PETROLIFERO…  
   
  Milano, 18 maggio 2004 - Per il momento il mercato vuole credere ad una Federal Reserve pronta ad avviare un ciclo rialzista dei tassi da qui alla fine di agosto. In realtà Greenspan sta solo preparando il terreno per gestire le conseguenze di un aumento effettivo dei tassi sulla parte lunga della curva. Ciò che teme è il ripetersi del crack obbligazionario registrato nel 1994. Non a caso, la Fed è già riuscita ad aumentare di 300 punti base, in un anno, i rendimenti dei Fondi federali ed anche i tassi a 10 anni sono risultati in forte aumento (250 punti base). A tempo debito, quando la Fed interverrà sui tassi a breve l’effetto sull’insieme della curva dei tassi sarà minimo. La previsione più realistica è di un intervento della Fed a fine agosto al fine di controllare un eccesso di acquisti sulle borse e soprattutto, per evitare che si creino le condizioni di uno scoppio della bolla immobiliare, il solo settore che serve a fornire le garanzie necessarie alle famiglie americane super indebitate. Il rendimento delle azioni supera di 1,4% quello delle obbligazioni Il rendimento delle obbligazioni societarie è attualmente quasi al più basso livello da 20 anni mentre i titoli di Stato a lungo termine soffrono di una volatilità di molto superiore alla media storica. Al contrario, la volatilità implicita delle azioni è tuttora molto inferiore alla media storica. Tutto ciò si riflette sui rendimenti: sulla base degli utili attesi nel 2004, il rendimento medio delle azioni (indice Eurostoxx) è pari al 2,7% nettamente superiore al livello (2,4%) raggiunto nel 1995 dopo il crack obbligazionario. Per i titoli del Dow Jones il rendimento medio azionario è pari all’1,9%, inferiore al picco del 2,9% raggiunto nel 1993. Nel complesso il divario di rendimento, pari all’1,4%, tra le azioni e le obbligazioni non è mai stato così elevato mentre nel 1999 era negativo (-0,4%). La valorizzazione delle borse europee e americane si è normalizzata dopo la forte revisione delle stime sugli utili. In questo contesto i mercati azionari dovrebbero registrare una pausa. E’ solida la ripresa Usa La crescita del Pil Usa è stata del 4,2% (annualizzato) nel primo trimestre del 2004. Un dato rafforzato dagli ottimi risultati dei profitti: +26% tra il primo trimestre del 2003 e il primo trimestre del 2004. Questa la brillante sequenza degli ultimi cinque trimestri:
1° Q 2003 2° Q 2003 3° Q 2003 4°Q 2003 1° Q 2004
+ 3,2%; +4,4%; + 4,6%; +3,6% + 7,8%
I risultati attesi per il prossimo trimestre restano ancora elevati con il +17% nel confronto annuo. Inoltre, il rapporto prezzi/utili dello S&p500 è a 16,9 nel 2004 e 15,3 nel 2005, nettamente al disotto di 20 volte (che rappresenta l’inverso del tasso al 5%). Solo uno shock petrolifero può sconvolgere il significato di questi dati macroeconomici.
 
     
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