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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Marzo 2004
 
   
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  L’ASSESSORE VERGA IN CATTOLICA FA IL PUNTO SUL VERDE CHE CI SARA’ A MILANO PIÙ DI 8 MILIONI DI MQ LE AREE COMPLESSIVE TRASFORMATE O IN TRASFORMAZIONE, DI CUI OLTRE LA METÀ DESTINATE A VERDE PUBBLICO E SERVIZI  
   
  Milano, 2 marzo 2004 - L’assessore allo Sviluppo del Territorio Gianni Verga è intervenuto questa mattina alla sessione I Milanesi e il Verde del convegno organizzato da Urban Land Institute presso l’Università Cattolica di Milano. Durante il convegno l’assessore Verga ha fatto il punto sullo stato delle riqualificazioni urbane che porteranno alla trasformazione a verde pubblico di ampie aree della città. Dai dati raccolti dall’ufficio Pianificazione Strategica dell’Assessorato allo Sviluppo del Territorio, sono emersi importanti e significativi risultati: da quando sono stati attivati i piani e i programmi complessi di trasformazione urbana in variante al Piano Regolatore del 1980 sono state e sono in corso di trasformazione 8 milioni e 300 mila mq di aree. Di queste quasi 3 milioni è destinato al verde pubblico e quasi 1 milione a servizi e strutture di interesse pubblico come, ad esempio, scuole, asili, strutture sportive e parcheggi a raso. Complessivamente, dunque, su 8 milioni e 300 mila mq di aree già trasformate o in trasformazione la metà è destinata a verde e servizi. Da quando sono stati istituiti i P.i.i. (Programmi Integrati di Intervento- legge regionale 9 del ’99) lo strumento urbanistico di trasformazione urbana di ultima generazione, è stato introdotto anche lo standard di qualità che consente l’acquisizione a costo zero da parte dell’Amministrazione di opere di interesse pubblico (come ad esempio i centri congressi, strutture espositive, asili nido, biblioteche, strutture sportive etc.) realizzate, e in molti casi gestite in convenzione, dai privati promotori del P.i.i. In questo modo l’Amministrazione, oltre alle aree, acquisisce anche opere di interesse pubblico che, se tradotte in termini di mq, equivalgono allo stato attuale a 1 milione e mezzo di mq. Le aree complessive di verde e servizi, comprensivi dello standard qualitativo, ammontano a 5 milioni e mezzo di mq. “La pianificazione delle aree verdi e degli spazi aperti - ha sottolineato l’assessore Verga - non gioca solo un ruolo decisivo nella produzione della qualità ambientale è anche lo strumento per ridisegnare la forma urbana a procedere da quegli spazi aperti che solo la Pubblica Amministrazione può scegliere e configurare in un sistema complessivo”. Il verde a Milano sarà anche un verde di qualità: su gran parte di queste nuove aree a verde hanno lavorato e stanno lavorando importanti architetti paesaggisti di tutto il mondo come l’arch. Kippar per l’area Om, l’arch Jencks, per il Portello e l’arch. Desvigne per il Sieroterapico. Il Comune di Milano negli ultimi due anni, ha bandito due concorsi internazionali di progettazione per due grandi aree a verde. Il primo, quello per il parco Forlanini, è stato vinto dal portoghese Gonçalo Byrne, il secondo quello per i Giardini di Porta Nuova (che sorgerà all’interno di Garibaldi Repubblica), è stato vinto dal gruppo olandese Inside Outside. A Milano sta nascendo, inoltre, una greenway, uno strumento di connessione tra persone, parchi, aree di interesse storico e culturale, tra abitazioni, luoghi di studio e lavoro e connessione tra la crescita della qualità della vita e lo sviluppo economico. La greenway percorrerà, partendo dalla Darsena, il Piano di Recupero di Magolfa, attraverserà il Piano Particolareggiato del Sieroterapico e il Piano Integrato di Intervento Autari e il Parco Argelati per poi congiungersi al Piano Particolareggiato di Romolo e al Parco la Spezia fino ad arrivare al Parco Sud di Milano. Questa greenway, che si snoderà lungo un ambito di grande interesse storico–testimoniale come quello dei Navigli, è il frutto di un accurato lavoro comune, di studio e di progettazione realizzato dagli uffici tecnici dell’Assessorato allo Sviluppo del Territorio volto a dare una visione d’insieme e una linea unitaria a piani urbanistici differenti. La creazione di una rete di greenways a livello urbano permetterebbe di fruire della città in un modo nuovo, garantendo la connessione delle aree verdi e dei centri di interesse mediante una rete dedicata ad una mobilità dolce e, al contempo, la fruizione (anche a piedi) di un verde “sotto casa”. “La qualità delle città moderne – ha sottolineato l’assessore Verga- è influenzata da diversi fattori, tra i quali la presenza di verde fruibile è sicuramente uno dei più importanti. Inoltre, se il verde è diffuso può contribuire a dare un volto nuovo a molti angoli della città”. “Le greenways urbane, coniugando la presenza di verde con una mobilità non motorizzata, costituiscono un’interessante occasione per “ridisegnare” la città”.  
     
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