Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Febbraio 2004
 
   
  Pagina4  
  IL TEST DEL PAPILLOMA VIRUS: UNA NUOVA ARMA PER LA PREVENZIONE DEL TUMORE AL COLLO DELL'UTERO  
   
  Milano, 9 febbraio 2004 – Oltre 640 tra ginecologi, oncologi, medici di base e ricercatori hanno aderito alla 2° edizione del convegno organizzato sabato 7 febbraio all’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele per fare il punto su una grave e diffusa patologia, il cancro del collo dell’utero, che colpisce ancora un numero troppo elevato di donne, ma che, se identificato nelle primissime fasi del suo sviluppo, è l’unico tipo di tumore curabile al 99%. In Italia ogni anno vengono diagnosticati 3.500 nuovi casi di tumore della cervice uterina che, dopo il tumore al seno, è la seconda causa che più incide sulla mortalità femminile (1.800 decessi all’anno). Oggi sappiamo che questo tipo di tumore ha per il 99,7% dei casi un’origine virale: recenti studi hanno dimostrato che il Dna del papillomavirus umano (Hpv) è presente, infatti, in tutti i carcinomi del collo dell’utero e nelle lesioni che lo precedono. Questa scoperta ha portato alla realizzazione di un nuovo test, l’Hpv test, che rileva la presenza del papilloma virus umano e di conseguenza è in grado di individuare le donne con un alto rischio di sviluppare il tumore del collo dell’utero. “L’introduzione negli anni ’60 di programmi di screening citologico (Pap test) nella popolazione femminile ha permesso di ridurre del 50-70% l’incidenza del carcinoma della cervice uterina e la mortalità ad esso associata.”, spiega Flavia Lillo ricercatrice del Laboratorio di Virologia dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, “Tuttavia, il beneficio di questi programmi dipende in gran parte dalla capillarità con cui vengono effettuati, dalla frequenza con cui vengono eseguiti e dalla qualità ed efficacia della lettura dei preparati. Nella migliore delle ipotesi, la sensibilità del Pap test nel diagnosticare una lesione cervicale non eccede l’80%…” “Senza quindi nulla togliere all’utilità e al valore del Pap test quale strumento di screening, lo sforzo della comunità scientifica internazionale”, continua Flavia Lillo, “è volto allo sviluppo di tecnologie che possano ottimizzare ed affiancare le procedure convenzionali di prevenzione.” Il nuovo test Hpv, semplice ed indolore, si esegue in ambulatorio con un tampone vaginale che permette di prelevare un piccolo campione di cellule del collo dell’utero. Il test Hpv associato al Pap test dà, quindi, una elevata garanzia di sicurezza diagnostica e preventiva del tumore del collo dell’utero.  
     
  <<BACK