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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Maggio 2004
 
   
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  MILANO? CULTURA … A LIETO FINE TEATRO: UN INDOTTO DI CIRCA 15 MILIONI DI EURO ALL’ANNO TRA SPOSTAMENTI E DOPOTEATRO. PROTAGONISTE TRA IL PUBBLICO LE DONNE CINQUANTENNI. MA ANCHE I GIOVANI  
   
  Milano, 31 maggio 2004. A Milano ci sono 105 teatri, 11.500 rappresentazioni, 53 mila giorni di spettacoli, quasi 900 biblioteche, 3660 case editrici. Milano dunque con una vasta offerta culturale, con oltre la metà delle rappresentazioni teatrali e musicali regionali e più di un biglietto venduto all’anno per abitante. Con quasi la metà delle ore di cinema in Lombardia, più di 10 milioni di biglietti venduti all’anno e quasi la totalità di opere, escludendo quelle scolastiche e per ragazzi, pubblicate a livello regionale. E le famiglie milanesi e lombarde dedicano alle “spese di cultura ed attività ricreative” in media 140 euro al mese. Milano dietro le quinte. Vista dal pubblico teatrale assomiglia a un genere “impegnato” (35,6%) o anche una commedia a lieto fine (26,7%). Ma chi sono i protagonisti delle serate milanesi a teatro? Soprattutto donne con un’età media di 53 anni (anche se i giovani tra i 18 e i 30 anni superano il 10%), abitano a Milano città e vanno a teatro dalle 6 alle 10 volte in un anno, in compagnia di parenti o amici: un’abitudine radicata da oltre 10 anni. Nettamente favorevoli allo spettacolo anticipato alle 19,30 (74,5%). Una spesa per ogni sera, di 6,43 euro per spostamento e parcheggio e per il dopoteatro di 20 euro (per quel 35% che prosegue la serata fuori casa). Un indotto stimato di circa 15 milioni di euro all’anno per Milano. E’ quanto emerge dai dati elaborati dall’Ufficio Indici di Mercato e Statistica della Camera di Commercio di Milano e da un’indagine condotta dalla Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, su 350 spettatori. “Milano rappresenta – ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano - un chiaro esempio del proficuo rapporto di scambio e di integrazione tra attività imprenditoriali e produzione culturale. Senza cultura non c’è ricchezza per il territorio. E le imprese non possono che beneficiare della presenza di un contesto culturale all’avanguardia. Questo vale anche per i teatri, veri presidi di cultura. Ma anche fonte di ricchezza per la città, dall’indotto alla competività.” Tutti I Dati (indagine condotta dalla Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, su 350 spettatori) Gli spettatori. Sono soprattutto donne (65,7%), con un’età media di quasi 53 anni, abitano a Milano città (52,3%) e vanno a teatro dalle 6 alle 10 volte in un anno (38,3%): un’abitudine che per i più è radicata da oltre 10 anni (52,3%). Usano soprattutto biglietti comprati per l’occasione (52,3%), ma anche abbonamenti (45,3%), preferendo di gran lunga la platea (46,5%) e la compagnia di amici (64,7%) e parenti (42,6%). I gusti degli spettatori milanesi. Il genere teatrale preferito è quello drammatico (60,5%), meglio se d‘autore italiano (42,2%) o straniero (36,8%). Il genere comico è amato dal 37,7% degli intervistati. Tra gli altri generi (2,1%) troviamo invece i classici greci, il teatro “gestuale” e quello culturalmente impegnato. (La somma delle percentuali è maggiore di 100 in quanto la domanda prevedeva una risposta multipla). Come raggiungono il teatro. Il mezzo di trasporto più usato dagli spettatori milanesi per recarsi a teatro è quello pubblico (69,3%), seguito dall’auto (42,6%). Ma c’è anche chi va a piedi (4,9%), in taxi (3%), in bicicletta (3%) o con il motorino o la moto (1,8%). In media arrivano a spendere, per il viaggio, 6.43 €. E dopo il teatro? Terminato lo spettacolo la maggior parte degli intervistati torna a casa (65%), mentre 1 spettatore su 3 (35%) prosegue la serata fuori casa, preferendo soprattutto i ristoranti e le pizzerie (73,9%) e i locali notturni e i pub (22,6%), ma anche, complice il gran caldo, le gelaterie (9,6%). Chi cena fuori spende mediamente poco meno di 20 €. Spettacoli anticipati. Sono nel complesso favorevoli i pareri degli intervistati nei confronti dell’anticipo degli spettacoli alle 19.30: “positivo” il 38%, “molto positivo” il 36,5%. È una soluzione “negativa” invece per il 7,6% e addirittura “molto negativa” per il 2,7%, mentre il 10,6% si dichiara “indifferente”. Attori e professioni. È senz’altro quella del politico, con il 44,4% delle preferenze, la professione più vicina a quella di attore. Ma c’è anche chi vede l’attore come un Pr (11,9%), oppure un pubblicitario (8,8%) o un... Rappresentante (8,8%). Tra le altre professioni (in tutto il 7,3% delle preferenze) troviamo lo psicanalista, lo scrittore, l’artista e il pittore, l’intellettuale impegnato, l’insegnante. (La somma delle percentuali è maggiore di 100 in quanto la domanda prevedeva una risposta multipla). Se Milano fosse un genere teatrale, sarebbe… per la netta maggioranza un genere sicuramente “impegnato” (35,6%) o anche una commedia a lieto fine (26,7%).  
     
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