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Notiziario Marketpress di
Lunedì 07 Giugno 2004
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L'EUROPA DEVE ESSERE COMPETITIVA PER IL SAPERE, NON PER I COSTI, DICHIARA FIGEL' |
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Bruxelles, 7 giugno 2004 - Anche se non vi sono prove di un processo di deindustrializzazione su vasta scala in Europa, l'Ue deve evitare qualsiasi forma di compiacimento, considerate le molte sfide che deve affrontare la sua economia. Questo è il messaggio che è stato comunicato ai partecipanti alla giornata di conferenza sulla politica industriale tenutasi il 27 maggio a Bruxelles da Ján Figel', Commissario entrante per le Imprese e la Società dell'informazione, il quale ha aggiunto che la maggiore sfida che l'Unione europea deve affrontare è sicuramente quella di agevolare il processo di mutamento industriale. '[N]oi dobbiamo assolutamente rifuggire dalla tentazione di proteggere l'industria dai mutamenti, perché sforzi di questo tipo non farebbero che procrastinare, ma in nessun modo potrebbero evitare gli inevitabili cambiamenti; anzi, ritardandoli, non faremmo che renderli più dolorosi e costosi', ha spiegato Figel'. Secondo il Commissario dovrebbe essere ovvio che, almeno a lungo termine, l'Europa non sarà in grado di competere a livello mondiale sulla base dei costi. 'Alla lunga, la strada da percorrere è una sola, incrementare la catena dei valori. E questo significa creare, usare e introdurre costantemente quantità sempre crescenti di conoscenze'. Tentando di dare una veste pratica a questa visione, Figel' ha attirato l'attenzione sulla comunicazione della Commissione sulla politica industriale che, ha detto, equivale ad un piano di azione per l'adozione di un approccio di questo tipo, basato sulla conoscenza. Il Commissario ha ricordato ai delegati che la comunicazione si appuntava su tre aspetti principali. In primo luogo, considerata la necessità di garantire che l'industria non sia schiacciata dai regolamenti, i decisori politici debbono sforzarsi di misurare meglio l'impatto della nuova legislazione sull'economia. Inoltre, ha aggiunto, e ogni qual volta siano fattibili, non vanno dimenticate le alternative ai regolamenti. Secondo, l'Ue deve essere sicura che tutte le sue politiche contribuiscano al rafforzamento della competitività industriale. In quest'ottica, Figel' ha suggerito che la nuova Commissione esamini come certe aree della politica comunitaria potrebbero essere mobilitate meglio per raggiungere questo obiettivo. I candidati ovvi sono la politica di ricerca e sviluppo, quella sulla concorrenza e la politica per il commercio, che potrebbero diventare argomento di specifiche comunicazioni nei prossimi mesi o anni. Anche la politica regionale dovrebbe ricevere una maggiore considerazione. L'ultimo aspetto della comunicazione si appunta sullo sviluppo della dimensione settoriale della politica industriale. Anche qui Figel' ha avanzato un suggerimento alla nuova Commissione, che dovrebbe migliorare la sua consapevolezza dei punti forti e delle debolezze dell'economia europea settore per settore. Alcuni di questi esercizi settoriali sono già stati condotti, per esempio per il settore aerospaziale, dei cantieri navali e dell'abbigliamento; altri sono previsti nei settori dell'automobile e dell'ingegneria meccanica, ma la nuova Commissione potrebbe aggiungerne altri alla lista, ha dichiarato Figel'. Figel' ha concluso ricordando ai delegati che non spetta solo alla nuova Commissione portare avanti il nuovo programma sulla politica industriale, poiché il nuovo Parlamento europeo e gli stessi Stati membri ne condividono la responsabilità. 'Non basta citare gli obiettivi stabiliti durante i Consigli europei di Lisbona o di Göteborg. Dobbiamo darci da fare per renderli possibili'.
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