Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Giugno 2004
 
   
  Pagina1  
  PROMETEIA: RAPPORTO ANALISI DEI BILANCI BANCARI GIUGNO 2004 AUMENTO DEL ROE MEDIO DEI GRUPPI BANCARI AL 6.7% NEL 2003 (+1.1% RISPETTO AL 2002)  
   
  Milano, 10 giugno 2004 - Il 2003 sarà certamente ricordato come l'anno in cui il sistema bancario italiano, nonostante una generale debolezza sul fronte della crescita economica europea e domestica e malgrado alcuni shock finanziari, in alcuni casi di risonanza mondiale, è riuscito a riprendere la via in termini di efficientamento e di recupero di redditività. In una cornice non certo favorevole alla crescita dei ricavi, i Gruppi Bancari e le Banche appartenenti al campione analizzato (che consideriamo sufficientemente rappresentativo del sistema), hanno dimostrato una buona performance in termini di efficienza operativa grazie all'attenzione prestata sul fronte dei costi. In termini di redditività netta del patrimonio, il Roe medio dei Gruppi, pur non recuperando i valori del 2001, si porta al 6.7% con un aumento pari ad un +1.1% rispetto al dicembre 2002. Questi i dati generali che emergono dal Rapporto Analisi dei bilanci bancari, il Rapporto periodico Prometeia che propone una elaborazione sistematica delle rilevazioni contabili effettuate dall'Abi su 37 Gruppi Bancari e 134 Banche di cui 15 Ex Istituti di Credito Speciale. L'analisi si basa soprattutto sulle rilevazioni al 31 dicembre 2003 e ai due periodi corrispondenti del 2002 e 2001. Nel Rapporto vengono esaminati alcuni aspetti di particolare rilievo che caratterizzano la struttura dell'intermediazione, la dinamica e la composizione dei principali margini per il campione di Banche e di Gruppi esaminato che, data la sua ampiezza, risulta sufficientemente rappresentativo del sistema bancario italiano; inoltre, l'analisi viene concentrata sulle differenziazioni che emergono tra le diverse classi dimensionali di Gruppi. Il 2003 sarà certamente ricordato come l'anno in cui il sistema bancario italiano, nono-stante una generale debolezza sul fronte della crescita economica europea e domestica e mal-grado alcuni shock finanziari, in alcuni casi di risonanza mondiale, è riuscito a riprendere la via in termini di efficientamento e di recupero di redditività. I casi Cirio e Parmalat, quest'ultimo il più grande default della storia italiana dal dopoguerra, hanno determinato, al di là di un generale ripensamento sui meccanismi a difesa del risparmio e sulla stabilità del sistema creditizio, anche effetti immediati sui bilanci delle banche dei gruppi bancari, i quali, nei conti economici 2003, hanno dovuto far fronte ai diversi eventi con oltre 1.4 miliardi di Euro (per la sola vicenda Parmalat) di maggiori accantonamenti e svalutazioni. In questa cornice non certo favorevole alla crescita dei ricavi, i Gruppi Bancari e le Banche appartenenti ai campione analizzato (che consideriamo sufficientemente rappresentativo del sistema), hanno dimostrato una buona performance in termini di efficienza operativa grazie all'attenzione prestata sul fronte dei costi. In termini di redditività netta del patrimonio, il Roe medio dei Gruppi, pur non recuperando i valori del 2001, si porta al 6.7% con un aumento pari ad un +1.1% rispetto al dicembre 2002. E' altresì significativo sottolineare come nessuno tra i Gruppi Grandi abbia chiuso il 2003 con un bilancio in perdita e come, tra i Gruppi Medi, solo un Gruppo di dimensioni rilevanti, Banca Antonveneta, per effetto di una severa politica di svalutazione, abbia chiuso con un Roe negativo. Il recupero di redditività più significativo è quello registrato dai Gruppi Grandi che a dicembre 2003 chiudono con un Roe medio al 6.5% (+2.7% rispetto a fine 2002); anche i Gruppi Piccoli, con un Roe di fine anno al 6.3% (+1.8% rispetto al 2002), si allineano alla media dei campione. I Gruppi Medi confermano anche nel 2003 il Roe medio più elevato (7.6%), pur se in flessione deil'1.3% rispetto ai 2002. Complessivamente si è assistito però ad una riduzione della varianza tra le classi dimensionali e ad una minore dispersione intorno alla media del campione da parte di singoli Gruppi.
gruppi - Redditività netta dei mezzi propri: Valori medi e distribuzione per performance
Valori medi^ Sup. Media Inf. Media
2001 2002 2003 campione 3 anni* campione 3 anni* Altri Totale
Grandi 9.5 3.8 6.5 1 2 3 6
Medi 8.9 8.9 7.6. 6 1 3 10
Piccoli 7.0 4.5 6.3 2 5 10 17
Totale 8.0 5.6 6.7 9 8 16 33
(*) Numero di gruppi che presenta un valore del Roe superiore (inferiore) alla media in ognuno degli ultimi tre anni - Campione di 33 Gruppi: sono esclusi perché non presenti in tutto il triennio Cr Ferrara, Cr Chieti, Cr San Miniato (Piccoli) e Banche Popolari Unite (Medi) (A) Dalla media del Roe, oltre agli istituti non presenti in uno dei tre anni, è esclusa Antonveneta‑ Importante evidenziare come generalmente tali risultati siano stati il diretto riflesso di una positiva dinamica della redditività della gestione ordinaria sui mezzi investiti tranne che per i Gruppi Medi, per i quali si è registrata una sostanziale stabilità sui valori del 2002. Ancor più completo risulta il messaggio presente nella Figura in cui è visibile lo spaccato — sempre per classi dimensionali — dei contributi alla variazione del Roe nell'ultimo anno. Il cost/income del campione diminuisce in-fatti del 3%, passando dal 69% circa del 2002 al 66% circa del 2003. La variazione più significativa (dal 71% al 66% tra il 2002 e il 2003) è quella riscontrata per i Gruppi Piccoli, che recuperano il gap mostrato negli esercizi passati e si allineano così al valore medio com‑ plessivo. In miglioramento, anche se più contenuto (-1 %), il cost/income dei Gruppi Medi, a testimonianza di una sostanziale tenuta della redditività caratteristica. I Gruppi Grandi confermano anche nel 2003 (e anzi consolidano), il primato di best performer del campione con un livello di efficienza che migliora di oltre 2 punti percentuali per attestarsi sul 64%, dato molto prossimo a quello del dicembre 2001. I Gruppi di questa categoria confermano così, con i risultati descritti, il successo dei programmi di ristrutturazione che hanno fatto seguito alle politiche di espansione per linee esterne e hanno prodotto economie di scala e di scopo sia attraverso l'accentramento di determinati servizi presso società con mercato essenzialmente captive, sia attraverso l'eliminazione della duplicazione di alcuni costi di struttura, sia attraverso l'ottimizzazione delle strategie commerciali. Sostanzialmente stabile l'esposizione al rischio di credito: il rapporto sofferenze nette su impieghi non appare significativamente influenzato dalle vicende Cirio e Parmalat soprattutto in ragione dell'elevata percentuale di svalutazione che ha interessato i crediti erogati alle società coinvolte. Tale quoziente quindi, rimane pressoché inalterato rispetto al dicembre 2002 e su valori oramai da considerarsi frizionali rispetto ad un portafoglio crediti "risanato" dalle passate operazioni di securitisation: il dato medio, rispetto all'anno precedente, cresce di un modesto 0.1%. Solo per i Gruppi Grandi tale rapporto presenta una dinamica in lieve crescita (+0.2%), in ragione sia del maggiore coinvolgimento nelle aziende in default, sia per una contrazione media nel portafoglio di crediti (-1 % circa rispetto a dati 2002 pro forma), visto il perseguimento, da parte di alcuni Grandi Gruppi, di strategie di progressivo disimpegno da alcuni settori come il large corporate e l'estero. Il livello di patrimonializzazione risulta stabile, con un coefficiente di vigilanza medio pari a circa 1'11% delle attività ponderate per il rischio e quindi in linea con le raccomandazioni di Banca d'Italia tese a sollecitare un livello di mezzi propri più elevato rispetto ai minimi regolamentari. Sono i Gruppi Piccoli la classe che si distingue per la dotazione patrimoniale più elevata (11.6%) e quindi con un maggior margine da spendere in future politiche commerciali o strategiche. Le Performance Delle Banche Al 2003 - Con specifico riferimento alle banche individuali, l'analisi ha riguardato la dinamica dei margini e delle masse intermediate, isolando quando possibile tutte le più significative operazioni di M&a che avrebbero falsato le variazioni rilevate. Nel dettaglio, per il campione delle 119 banche commerciali, risulta in crescita del +6% rispetto al 2002, il totale massa amministrata da clientela ordinaria: il contributo maggiore proviene dalla raccolta diretta (il cui stock aumenta del +6% rispetto al dicembre 2002); la raccolta indiretta aumenta del +5%, in particolare nella componente gestita (che contribuisce del 4.1% alla crescita complessiva della raccolta in titoli). La crescita maggiore è quella registrata per le banche Piccole (+7% con un rilevante contributo della raccolta diretta) e per le banche Medie (+7%), grazie soprattutto alla componente relativa alla raccolta indiretta. Le banche Maggiori e Grandi evidenziano una dinamica riflessiva con una variazione totale del -1.6% quasi esclusivamente ascrivibile al calo della raccolta indiretta. Nell'ambito dei crediti alla clientela si registra un importante contributo proveniente sia dalla domanda delle famiglie che delle imprese. In media le banche Maggiori hanno però ridotto il volume dei crediti, sia verso i settori produttivi, che verso le famiglie, dove hanno quindi acquisito quote di mercato le banche Medie e Piccole. In ripresa (+4%), il margine di intermediazione lordo del campione delle banche con raccolta prevalentemente a breve, la cui variazione si riduce al +2.0% una volta dedotte le rettifiche su crediti. Poco rilevante il contributo del margine di interesse: le banche del campione sostengono i propri ricavi grazie soprattutto al contributo dei profitti da operazioni finanziarie e, dato positivo, grazie ad un recupero delle commissioni da servizi. La crescita relativamente più marcata è quella che riguarda le banche Piccole con un +4.8% rispetto al 2002 (2.8% al netto delle rettifiche su crediti): contribuiscono sostanzialmente in egual misura i ricavi da servizi e i profitti da operazioni finanziarie, mentre risultano stabili dividendi e margine di interesse. La categoria delle banche Maggiori e Grandi vede i propri ricavi lordi in calo del -1.7%, dato che però si azzera una volta dedotte le rettifiche su crediti; queste ultime infatti, già nel 2002 erano cresciute in seguito alle vicende di riassetto delle partecipazioni nel Sudamerica e alle crisi di alcune multinazionali straniere. Pertanto, per le banche Maggiori e Grandi il livello medio di rettifiche cala nel 2003, nonostante i casi di default domestici più sopra segnalati. Le rettifiche su crediti infine, penalizzano in modo significativo le banche Medie che, a fronte di ricavi lordi in crescita del 2.4%, contabilizzano svalutazioni nette che portano i ricavi netti ad un -1.2% rispetto al dicembre 2002. Approfondimento Monografico "Crescita, Diversificazione, Specializzazione: Gruppi Bancari A Confronto" - Lo studio monografico presentato nel Rapporto approfondisce la tematica inerente l'estensione/misurazione della diversificazione produttiva dei gruppi bancari italiani e la relazione della medesima con indicatori espressivi della performance aziendale. Il lavoro ha preso in esame differenti livelli di approfondimento: in via preliminare e con un taglio maggiormente descrittivo del fenomeno nel suo complesso, si sono sinteticamente analizzati sia alcuni dati relativi al processo di ristrutturazione/concentrazione del sistema bancario italiano sia la composizione, in chiave dinamica dal 1999 al 2003, della morfologia del complesso degli 82 gruppi bancari iscritti all'Albo della Banca d'Italia individuando i principali interventi di riorganizzazione avvenuti sia in ambito nazionale che internazionale; a seguire, focalizzando l'attenzione sui primi 34 gruppi bancari per dimensione partecipanti alle rilevazioni semestrali Abi si è effettuato un confronto, sia in termini di diversificazione che soprattutto di performance, tra il cluster dei Gruppi Grandi e Medi e quello composto dai Gruppi Piccoli, sempre per l'arco temporale di medio periodo '99-'03, al fine di verificare la sostenibilità economica delle realtà di minori dimensioni; infine, si è cercato di esaminare l'intensità della diversificazione produttiva di un campione ristretto di gruppi bancari di maggiore dimensione, cercando di collegare gli esiti di tale strategia alle decisioni sottostanti il complessivo business mode/ aziendale per capire non solo l'evoluzione quantitativa di tale processo (in termini di costi e di ricavi), ma anche quella qualitativa relativamente alle sperimentazioni intraprese nei modelli organizzativi al fine di individuare, laddove presenti, sistematicità in termini di performance aziendale. I Gruppi Analizzati - Il campione oggetto di analisi nel presente Rapporto si compone di 37 gruppi bancari. La tabella sottostante riporta l'elenco dei gruppi analizzati, ordinati per prodotto bancario lordo (Pbl) decrescente.
Siqla Peer Group Nome Istituto Pbl (mln Euro)
Bint Grandi Gruppo Banca Intesa 595 420
Unic Grandi Gruppo Unicredito Italiano 484 809
Spao Grandi Gruppo Bancario Sanpaolo Imi 465 519
Mpas Grandi Gruppo Monte dei Paschi di Siena 242 752
Capt Grandi Gruppo Bancario Capitalia 239 748
Bnla Grandi Gruppo Bancario Banca Nazionale del Lavoro 185 328
Bpun Medi Gruppo Banche Popolari Unite 135 452
Bpvn Medi Gruppo Bancario Banco Popolare di Verona e Novara 122 749
Bapd Medi Gruppo Bancario Banca Antoniana - Popolare Veneta 100 803
Bpld Medi Gruppo Creditizio Bipielle 87 478
Blbd Medi Gruppo Bancario Banca Lombarda e Piemontese 82 885
Bper Medi Gruppo Banca Popolare dell'Emilia Romagna 77 886
Bpmi Medi Gruppo Bipiemme - Banca Popolare di Milano 64 923
Cdem Medi Gruppo Credito Emiliano - Credem 60 597
Deut Medi Gruppo Deutsche Bank 41 315
Crfi Medi Gruppo Banca Cr Firenze 38 749
Crge Medi Gruppo Carige 35 503
Bsel Piccoli Gruppo Banca Sella 30 566
Bpvi Piccoli Gruppo Bancario Banca Popolare di Vicenza 30 468
Bpso Piccoli Gruppo Banca Popolare di Sondrio 26 784
Bpcv Piccoli Gruppo Credito Valtellinese 24 692
Bmar Piccoli Gruppo Bancario Banca delle Marche 23 331
Bdso Piccoli Gruppo Banco di Desio e della Brianza 13 925
Venb Piccoli Gruppo Bancario Veneto Banca 12 260
Crfe Piccoli Gruppo Cassa di Risparmio di Ferrara 12 044
Bpin Piccoli Gruppo Bancario Banca Popolare di Intra 10 771
Bpet Piccoli Gruppo Etruria 10 696
Bpba Piccoli Gruppo Creditizio Banca Popolare di Bari 8 695
Crra Piccoli Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna 8 117
Unib Piccoli Gruppo Bancario Unibanca 7436
Crsm Piccoli Gruppo Bancario Cassa di Risparmio di San Miniato 5 211
Crtm Piccoli Gruppo Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo 3 919
Bprg Piccoli Gruppo Bancario Banca Agricola Popolare di Ragusa 4 528
Bppu Piccoli Gruppo Bancario Banca Popolare Pugliese 4 304
Crch Piccoli Gruppo Carichieti 2 738
Xcip Piccoli Gruppo Bancario Dexia Crediop 24 933
Xcnm Piccoli Gruppo Meliorbanca 8 468
legenda: Pbl = Impieghi + Raccolta Diretta + Raccolta Indiretta
 
     
  <<BACK