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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Giugno 2004
 
   
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  "CONFINI" E "FILI" A SALZANO: L'ANTICA FABBRICA PRODUCE ARTE  
   
  Salzano Ve, 14 giugno 2004 - Un settimana di eventi, laboratori, spettacoli, incontri, musica, teatro, danza restituisce voce e identità alla filanda di Salzano (Ve). L'antica fabbrica della seta - dal 15 al 20 giugno - produce arte. La filanda Romanin-jacur è un gioiello dell'archeologia industriale di grande suggestione legato alla storia del territorio e all'evoluzione della campagna veneta. Oggi l'Amministrazione comunale lavora per valorizzarne l'identità contemporanea seguendone il recupero strutturale. Fili - filanda idee lavoro identità, progetto ideato dall'associazione Echidna per il Comune di Salzano, è il cantiere culturale che accompagna la restituzione della Filanda come luogo vivo, attraverso il lavoro di artisti che nelle proprie opere mostrano poetiche e percorsi produttivi: come da una storia, da una suggestione, da un'emozione o da un luogo si arrivi al teatro, alla danza, alla musica. Municipalità e cittadini, istituzioni e aziende, operatori e artisti sono chiamati a condividere il progetto di una funzione extraquotidiana sulla quale è possibile ri/fondare l'autocoscenza di un'intera comunità. Su questo percorso si innesta Confini Progetto di studio, ricerca e ri/proposizione della musica popolare delle comunità veneziane, goriziane e slovene, un progetto Interreg ideato da Echidna, promosso dall'Assessorato alla Cultura di Salzano e cofinanziato dall'Unione Europea. La musica popolare è modalità espressiva di una identità locale. Oggi ha perduto questa funzione primaria e riproporla in modo non commerciale, arricchirla e attualizzarla come repertorio per la conoscenza di storie e di popoli, è un'operazione soprattutto di restituzione culturale e musicale. Per Confini - parola che non vuole indicare la separazione, ma l'incontro - l'area di raccolta di materiali, documenti musicali scritti e orali, testimonianze, autori, è quella transfrontaliera che collega Venezia, il Friuli, Gorizia, l'Istria e la Slovenia. Il Programma Martedi 15 - Mercoledi 16 Giugno: Sala della Comunità, ore 18.30 - 20.30, (iscrizione gratuita), “Laboratorio Sul Ritmo” condotto da Alfredo Lacosegliaz Laboratorio per non-musicisti, dedicato al ritmo e alle percussioni, finalizzato alla preparazione degli iscritti al concerto della Filandaorchestra del 18 giugno (per iscrizioni tel. 041 5709742-3409446568). Giovedi 17 Giugno : Sala della Comunità (ingresso libero) “Laboratorio Orchestra” Prove aperte della Filandaorchestra. Venerdì 18 Giugno: ore 10.40 e ore 18.00 da Radio Base Popolare Network (su 93.550 e 99.150 Mhz) accendi la tua radio per favore... “Voci Dalla Filanda” Spegnete ogni suono e accendete le radio, mettetele sul davanzale delle finestre o portatele con voi, e ascoltate, o venite in filanda ad ascoltare con noi Il Filo Del Racconto, una composizione in forma radiofonica di interviste, narrazioni, commenti e musiche raccolti da Ascanio Celestini durante il laboratorio sulla memoria tenuto con le filandine di Salzano. Ore 18.00 incontro “Italia E Slovenia Si Incontrano” I rappresentanti delle comunità di Salzano e Capodistria si incontrano per l'avvio della collaborazione. Partecipa Livio Crevatin, presidente dell'Associazione Piccolo Teatro Città di Capodistria. Ore 21.15 (ingresso gratuito) La Filandaorchestra Diretta Da Alfredo Lacosegliaz in “Confini - concerto 2004” con A.l.p.e, Controra, Bevano Est, Zuf De Zur, Vruja e Dario Marusic 24 musicisti tra Italia e Slovenia si incontrano nella nuova Europa A.l.p.e. Alfredo Lacosegliaz tamburitza, chalumeaux Edy Meola flauto, sax Ornella Serafini voce - Controra Matteo D'agostino chitarra classica e chitarrino battente Silvano Boschin mandolini Andrea Piccioni percussioni - Bevano Est Davide Castiglia violino Vanni Bendi chitarra acustica Stefano Del Vecchio organetto diatonico, voce Giampiero Cignali clarinetto - Brake Drum Percussion Pietro Bertelli, Davide Michieletto percussioni - Zuf De Zur Gabriella Gabrielli voce Stefano Andreutti percussioni Marinella Pavan violin e voce Roberto Nonini clarinetto Maurizio Verardi organetto Livio Rossi tromba, chitarra Pierluigi Bumbaca contrabbasso, cori - Vruja Alenka Kranjac voce, grata Marino Kranjac voce, violino, mandola, zampogna, chitarra Stelijo Reja voce, bassetto Rok Kleva Ivancic violino, flauto dolce Dario Marusic violino sopela. Direzione musicale Alfredo Lacosegliaz, suono di Mauro Magiaro. Ore 22.30 intervallo conviviale “Il Gusto Del Grano Italiano” . Ore 23.00 teatro (ingresso gratuito) Ascanio Celestini - Agresta “Fabbrica” Fabbrica è la storia di un capoforno alla fine della seconda guerra mondiale raccontato da un operaio che viene assunto in fabbrica per sbaglio. Il capoforno parla della famiglia, del padre e del nonno che erano in fabbrica quando il lavoro veniva raccontato in maniera epica. Chi racconta il lavoro racconta qualcosa del proprio corpo. Anche quando parla del cottimo collettivo o delle vertenze sindacali usa un immaginario che fa riferimento al corpo. Sabato 19 Giugno: ore 10.30 conversazione “Nuovi Orizzonti Della Ricerca E Della Ri/proposizione Della Musica Popolare” Intervengono Roberto Starec Insegnante di "Storia delle tradizioni popolari" presso la facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Trieste - Felice Liperi cristico musicale e autore di "Storia della canzone italiana" - Alfredo Lacosegliaz compositore, musicista e ricercatore - Marino Kraniac musicista dei Vruja - Roberto Tombesi studioso e musicista dei Calicanto. Ore 21.15 teatro-canzone (prima regionale) Giulio Casale “Tributo A Giorgio Gaber” Nel 1970 Giorgio Gaber lascia la canzone "leggera" e dà vita al teatro-canzone. L'impegno civile, la passione politica, l'attenzione al privato, l'anticonformismo, la spinta utopica fortissima, la fine ironia, la rabbia per i soprusi del potere attraversano il teatro-canzone del Signor G. Per Giulio Casale oggi si conferma l'urgenza di molte riflessioni suggerite da Gaber e Luporini. Giulio Casale sarà accompagnato sul palco da due chitarre, basso e batteria. Ore 23.00 intervallo conviviale “Il Gusto Del Grano Italiano” ore 23.30 teatro e videoarte (prima regionale) Roberta Biagiarelli - Babelia “Reportage Chernobyl l'atomo e la vanga - la scienza e la terra” con la partecipazione in video di Roberto Herlitzka regia Simona Gonella - video Giacomo Verde le testimonianze sono tratte da "Preghiera per Chernobyl" di Svetlana Aleksievic - edizioni e/o L'energia è la partita su cui si gioca il futuro nell'ottica di uno sviluppo eco-etologicamente sostenibile. Da un lato il mondo della scienza, con le proposte/risposte alle emergenze, dall'altra noi, con le nostre scarse conoscenze scientifiche e i nostri bisogni. Riflettere su questi temi ci sembra possa e debba essere oggetto di un'indagine artistica" Roberta Biagiarelli - Simona Gonella Lo spettacolo è coprodotto da Legambiente ed è presentato con il contributo dell'Assessorato all'Ambiente del Comune di Salzano in occasione dei 150 anni del Parco Romanin-jacur. Domenica 20 Giugno: ore 18.30 conversazione Intervengono Cèsar Brie autore attore regista e Fernando Marchiori scrittore critico teatrale. Partecipa Rodrigo Diaz presidente Associazione per la Promozione della Cultura Latino Americana in Italia. Ore 21.15 teatro Cèsar Brie - Teatro de los Andes “Solo Gli Ingenui Muoiono D'amore” "che altro è un uomo se non un bambino a cui è caduta addosso una montagna di anni?" C. Brie Un uomo veglia l'abito di un morto, in attesa di parenti e amici che arriveranno per l'ultimo saluto. E nell'attesa il morto diventa interlocutore muto, a cui ricordare tutta una vita: l'infanzia, gli amici, la madre e il padre, l'iniziazione sessuale, le idee politiche in ogni caso inopportune, le donne. E si può morire d'amore? Solo gli ingenui possono, perché capaci di atti eroici. Una storia in cui non mancano spunti per un sorriso amaro. Argentino in esilio (divenuto poi scelta esistenziale e intellettuale), Cèsar Brie ha fondato in Bolivia il Teatro de los Andes. Ore 22.30 intervallo conviviale “Il Gusto Del Grano Italiano” ore 23.00 danza (anteprima nazionale) Giorgio Rossi - Sosta Palmizi “Alma” "Io sono il passero che dorme sulla tua anima...." Pablo Neruda "... È il mio quarto assolo che, partendo da una poesia di Neruda, andrà a toccare sentimenti forti come l'amore, la solitudine e la sensazione della morte. Alma, che in castigliano significa anima, contiene nel suo suono: alba, arma, karma, calma, labbra, lacrima, lamento, lontano. (...). Sto lavorando inoltre su Cesare Pavese e sugli aforismi e le magie di Alda Merini. Le musiche sono da De Andrè, King Crimson, Death in Vegas, John Oswald. Quando mi chiedono che genere di danza faccio (...) rispondo che è più vicina all'esperienza di una passeggiata nella natura, nell'atto d'amare. Il teatro poetico del movimento è una definizione che può avvicinarsi a ciò che tento di fare in scena" Giorgio Rossi. Infolink: Www.filandadisalzano.it  
     
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