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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Marzo 2004
 
   
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  GLI ARTISTI DI PORTFOLIO INCONTRO CON RENATO BARBATO, SELVA BARNI, TINE FEHR, CLAUDIO GOBBI, FEDERICA LA ROSA, MATILDE MONTANARI, CLAUDIO SABATINO, MATTEO SERRI  
   
  Padova, 4 marzo 2004 - Nell’ambito della mostra “Portfolio. Giovane fotografia in Italia”, giovedì 11 marzo 2004 alle ore 16.30 nella Galleria Sottopasso della Stua (Largo Europa) avrà luogo l’incontro con gli artisti di “Portfolio”. Nell’occasione interverranno Renato Barbato, Selva Barni, Tine Fehr, Claudio Gobbi, Federica La Rosa, Matilde Montanari, Claudio Sabatino e Matteo Serri. La rassegna padovana che tanto interesse sta suscitando soprattutto nel pubblico giovanile, presenta una serie di immagini non solo legate alle tradizioni e ai generi fotografici ma, anche, alle linee di tendenza della ricerca fotografica contemporanea nel nostro Paese. Sono così le foto a colori di Renato Barbato, “Vinales 2003”, che ritraggono situazioni di realtà e quotidianità oppure quelle monocromatiche di Selva Barni, “Ritratti iracheni”, scattate a Bagdad e che ritraggono uomini in posa e bagnanti nel fiume Tigri. Il paesaggio è un altro tema presente in mostra: “Serie 7 # 0 5” di Federica la Rosa, è la rappresentazione di atmosfere enigmatiche e di linee essenziali costituite da pieni e vuoti in una dinamica che nasconde e svela l’immagine. In Tine Fehr, “Amrum 1971 - Capocotta 2001”, è la memoria il suo segno narrativo che vive nell’analogia con le foto scattate trent’anni prima dalla madre: una sorta di omaggio e di ritorno agli affetti e al tempo che scorre. Diversi ancora, gli scatti realizzati da Claudio Gobbi - “Persistenze” - dove l’atmosfera degli ambienti raffigurati è resa vivace da un particolare uso dei colori. L’autoritratto, ma anche gli aspetti narrativi e autobiografici, è quanto sviluppa Matilde Montanari in “Proiezioni di un desiderio”: un lavoro che nasce da un sentimento di appartenenza, all’interno di spazi domestici e personali in cui prende forma il proprio corpo, riflesso in uno specchio, quale motivo di un dialogo, di rinvio alla rimembranza . Ne “La mano del santo” di Claudio Sabatino è l’elemento religioso, in un contesto quotidiano, a caratterizzare le sue immagini nelle strade della periferia di Napoli. Sabatino, infatti, sceglie di guardare queste icone poiché esse sono la metafora delle persone che abitano la periferia napoletana, rendendone fisica la loro quotidianità. Infine Matteo Serri, che in “U Monaceu” presenta immagini di grande effetto, foto enigmatiche per un lavoro centrato sul concetto della casualità e sulla dualistica figura del mondo e del suo contrario.  
     
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