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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Giugno 2004
 
   
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  TREVI ACQUISISCE COMMESSA DA 45 MILIONI DI DOLLARI DALLA OIL COMPANY PETROBRAS  
   
  Cesena, 24 giugno 2004 - Il Gruppo Trevi, tra i principali operatori mondiali nel settore dei servizi di ingegneria del sottosuolo e delle macchine per fondazioni e perforazioni, ha acquisito dall’ente energetico brasiliano Petrobras, un’importante e prestigiosa commessa del valore di 45 milioni di Usd. La commessa, una delle più importanti della recente storia del Gruppo, prevede l’esecuzione di servizi di perforazione petrolifera in Argentina nella provincia del Neuquén, utilizzerà due innovativi impianti G 102 che saranno costruiti della consociata Drillmec S.p.a. Nello stabilimento di Piacenza e avrà durata di 5 anni a partire dai primi mesi del 2005. Attualmente il settore perforazioni rappresenta circa l’11% dei ricavi totali del Gruppo. All’origine dell’aggiudicazione di questo contratto, infatti, stanno i successi registrati negli ultimi 18 mesi dal Gruppo Trevi, in particolare nel Campo Guando per conto di Petrobras in Colombia. L’impiego di nuovi impianti costruiti e gestiti da Trevi ha consentito a Petrobras di ridurre il costo medio di un pozzo petrolifero di oltre il 25%, di ridurre il tempo medio di perforazione di un pozzo da 21 a 8 giorni, di ridurre i tempi di manutenzione, e i tempi di mobilitazione fino ad un giorno. Non ultimi fattori decisivi per l’acquisizione del contratto il raggiungimento del record di un milione di ore di lavoro senza infortuni professionali sul posto di lavoro e il record di velocità ottenuto perforando 3.138 piedi a 30° in un tempo complessivo pari a 7,84 giorni senza incidenti né interruzioni. “Questa importante commessa – dichiara il Presidente Davide Trevisani - fa seguito ai riconoscimenti già ottenuti nel settore delle perforazioni dal Gruppo e agli investimenti effettuati negli ultimi anni che ci hanno portato ad un livello tecnologico di primaria importanza per il settore petrolifero. Quest’ultimo del resto sta conoscendo un vero e proprio risveglio con molti Paesi che stanno facendo investimenti aggiuntivi in nuovi impianti, investimenti legati alla necessità di incrementare le estrazioni petrolifere per l’elevato prezzo del petrolio”. “In questo contesto - prosegue Trevisani - gli impianti di nuova generazione da noi immessi sul mercato cominciano ad ottenere riscontri sempre più positivi, che ne confermano l’affidabilità, la velocità di perforazione e di spostamento e soprattutto gli elevati standard di sicurezza e tutela ambientale, caratteristiche sempre più apprezzate e richieste dalle principali Oil Company mondiali”.  
     
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