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Notiziario Marketpress di Sabato 26 Giugno 2004
 
   
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  MESSICO: ARCHEOLOGIA E NATURA NEL CHIAPAS  
   
  La penisola dello Yucatan, estrema propaggine meridionale del Messico protesa a separare il golfo del Messico dal mar dei Carabi, costituisce da tempo la principale meta turistica del paese grazie alla contemporanea presenza di qualificati insediamenti balneari sulle sue magnifiche spiagge, come Cancun e Playa del Carmen, e ad alcuni tra i più significativi siti archeologici mesoamericani, appartenenti in particolare alla cultura maya, come Palenque, Uxmal, Chichen Itzà e Tulum. Quella maya è una civiltà di grande fascino per l’estensione dei suoi agglomerati urbani, per la grandiosità dei suoi monumenti, la raffinatezza dei suoi gioielli, la crudeltà dei suoi riti e il mistero legato al suo improvviso dissolvimento. Una civiltà anche di enormi contraddizioni, che dette vita ad imponenti agglomerati urbani ma non seppe mai creare uno stato unitario, che arrivò prima di noi a suddivedere l’anno in 365 giorni ed a prevedere le eclissi ma non conosceva la ruota, che sapeva tanto di astronomia ma era incapace di forgiare i metalli, che costruiva strade, canali e fognature ma non usava animali da soma. I turisti frettolosi e accaldati che si stipano nelle località più celebri ignorano che lo Yucatan, e in particolare la regione montuosa del Chiapas che ne costituisce la base celano, nascosti tra l’esuberante vegetazione tropicale e in luoghi spesso difficili da raggiungere, centinaia di altri tesori maya, spesso malnoti e non ancora scavati ma non di minore importanza, la cui visita assume il fascino delle scoperte ottocentesche. Ma la magia del Chipas discende anche dalla natura e dal paesaggio, spesso incontaminati e di grande fascino, nonché dai suoi abitanti originari, quegli indios discendenti dagli antichi maya che al dissolversi della loro civiltà trovarono rifugio negli angoli più nascosti, mantenendo intatti lingua, cultura e tradizioni, che nemmeno i conquistadores spagnoli riuscirono ad annientare. L’operatore milanese “Drive Out Viaggi” (tel. 02 48 51 94 45, www.Driveout.it ), specializzato in viaggi avventura, di scoperta e culturali, propone in Chiapas un itinerario di 9 giorni in fuoristrada dedicato alla conoscenza di alcune località di notevole rilevanza archeologica e naturalistica, ma poco note in quanto ubicate in luoghi di non facile accesso. Alcune notti vengono trascorse in campi gestiti da comunità di Lacandoni, indios discendenti dai maya che vivono da secoli isolati nella Selva Lacandona, la stessa che protegge da anni il celebre subcomandante Marcos e i suoi guerriglieri. Dopo Villahermosa il percorso tocca Palenque, una delle più importanti città maya scoperta soltanto negli anni 50, estesa su una superficie di 10 chilometri quadrati ma in gran parte ancora inesplorata e ricoperta dalla vegetazione. Risalendo in piroga il rio Usumacinta, che segna il confine tra Messico e Guatemala, si raggiunge quindi Yaxchilan, altro pregevole e malnoto insediamento maya nella giungla tuttora usato dai lacandoni come centro cerimoniale, e poi la riserva naturale di Monte Azules, dove un’escursione giornaliera in piroga lungo il rio Lacantun consentirà di ammirare la peculiare flora e l’ornitofauna di una delle più incontaminate aree naturali dell’America centrale. Lasciata la pianura si affrontano le montagne centrali, abitate da indios con vestiti dai colori sgargianti, per visitare le lagune di Montebello, laghi alpini incastonati tra foreste di conifere, e poi San Cristobal de las Casas, antico capoluogo del Chiapas ad oltre 2.000 metri di altezza e vero gioiello di architettura coloniale, dove oltre ai monumenti merita una visita l’animato mercato, con gli indios che presentano gli stessi caratteri somatici riscontrabili nelle sculture maya. La discesa su Villahermosa offre, in un dislivello di quasi 2 chilometri, una panoramica sui diversi tipi di vegetazione che spazia dalle conifere alle palme. Partenze individuali settimanali (minimo 2 persone) per tutto l’anno con voli di linea da Milano via Città del Messico, quote da 2.280 euro in mezza pensione con la miglior sistemazione alberghiera possibile e accompagnatore-autista italiano  
     
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