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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Giugno 2004
 
   
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  BARROT RESPINGE UNA POLITICA REGIONALE EUROPEA FATTA DI "ELARGIZIONI E BENEFICENZA”  
   
  Bruxelles, 28 giugno 2004 - Il Comitato delle regioni ha unito le sue forze a quelle della Commissione europea per inviare un deciso messaggio agli Stati membri che reclamano tagli indiscriminati al bilancio della Ue, avvertendo che così si rischierebbe di compromettere totalmente il futuro della politica regionale in Europa. Rivolgendosi al Comitato riunito in sessione plenaria il 16 e 17 giugno, alla vigilia del vertice di Bruxelles, il commissario europeo per la politica regionale Jacques Barrot ha annunciato che l'Europa si trova a un crocevia e deve ora scegliere se mantenere una politica di coesione forte o ridurla a una politica di “elargizioni e beneficenza”. Poiché l'ex presidente del Comitato Jos Chabert (Be-ppe) aveva esortato la Commissione a “non fare marcia indietro” rispetto alle proprie proposte finanziarie per il periodo di programmazione 2007-2013, Barrot ha garantito che la Commissione avrebbe resistito alle pressioni di chi vuole porre un tetto al bilancio dell'Unione. “La Commissione manterrà le sue promesse” , ha dichiarato, pur ammettendo che dovrà presentare “argomenti di peso” a sostegno della sua posizione. Chabert, ministro per i lavori pubblici, i trasporti e la sanità presso il governo regionale di Bruxelles, ha anche sottolineato come la politica di coesione avesse ottenuto “strepitosi successi” negli ultimi venti anni e raccomandato alla Commissione di respingere qualsiasi “compromesso inaccettabile”. Il suo punto di vista ha riscosso l'approvazione dell'intero arco politico del Comitato. Secondo Michel Delebarre (Fr-pse) la dotazione di bilancio proposta dalla Commissione, corrispondente a una quota media dell'1,14% del reddito nazionale lordo (Rnl) dell'Unione, andrebbe considerata “il minimo indispensabile” . Un'eventuale riduzione rappresenterebbe “una catastrofe e l'inizio della fine per le nostre politiche” , ha aggiunto il sindaco di Dunkerque nonché ex ministro del governo francese. Secondo Flo Clucas (Uk-eldr) imporre al bilancio un tetto pari all'1% dell'Rnl, come richiedono la Germania, la Francia, il Regno Unito, i Paesi Bassi, la Svezia e l'Austria, significherebbe destinare al fallimento la futura politica di coesione. “Sarebbe uno sviluppo inevitabile” , ha aggiunto il consigliere comunale di Liverpool. Secondo José Maria Muñoa Ganuza (Es-ae), delegato alle relazioni esterne del presidente della comunità autonoma del Paese Basco, il mantenimento di una politica regionale efficace è “una questione di giustizia”. Poco prima, a margine della sessione plenaria, anche il membro del Parlamento europeo Poul Nyrup Rasmussen, presidente del Pse ed ex primo ministro danese, si era dichiarato contrario a questa proposta di limitazione del bilancio: “Non siamo così poveri da non poterci permettere di spendere più dell'1% dell'Rnl europeo per dare una vita migliore al comune cittadino” , ha segnalato ai membri del Comitato affiliati al gruppo socialista. Questa coincidenza di vedute è risultata ancora più evidente quando il Comitato ha adottato un parere favorevole al terzo rapporto della Commissione sulla coesione economica e sociale, che propone di assegnare a questa politica una dotazione complessiva di 336,3 miliardi di Eur nel prossimo periodo di programmazione finanziaria. Questo parere, redatto da Michael Schneider (De/ppe), rappresentante plenipotenziario del Land Sassonia-anhalt presso il governo federale tedesco, e da Vito D'ambrosio (It/pse), presidente della regione Marche, valuta in modo globalmente positivo l'intento della Commissione di introdurre un procedimento più lineare e trasparente per l'erogazione degli aiuti alle regioni che ne hanno più bisogno. Formula però anche una serie di raccomandazioni chiave. Raccomanda tra l'altro di: essere più flessibili nel determinare quali regioni possano usufruire di aiuti di Stato, trasferire alle regioni e agli enti locali competenze più estese che permettano loro di individuare e realizzare interventi di politica di coesione, definire più chiaramente i criteri che dovranno soddisfare le aree urbane per poter presentare una domanda di sostegno, erogare aiuti finanziari più consistenti agli abitanti delle zone rurali. Nel parere il Comitato invita a permettere l'erogazione di aiuti di Stato alle regioni interessate dal cosiddetto “effetto statistico”, cioè quelle che non rientreranno più nella categoria prioritaria “Convergenza” per via della diminuzione del Pil medio pro capite della Ue determinata dall'allargamento. Se l'Unione non cambierà posizione su questo punto, rischiano di rimetterci 17 regioni con una popolazione complessiva di circa 19 milioni di abitanti. Il Comitato, inoltre, invita a permettere l'erogazione di aiuti di Stato, per un periodo transitorio, anche alle regioni interessate dall'”effetto naturale”, cioè quelle che avrebbero superato il tetto massimo della categoria “Convergenza” (75% del Pil pro capite) anche senza l'allargamento. Barrot ha riconosciuto che “i membri del Comitato hanno espresso timori fondati in merito al difficile coordinamento tra la politica regionale e gli aiuti di Stato” . Ha aggiunto di avere affrontato la questione insieme al commissario europeo per la concorrenza Mario Monti, per il quale la rimozione degli ostacoli a questo processo è una priorità. Poiché il pacchetto legislativo della Commissione sulla politica di coesione dovrebbe essere adottato il 14 luglio, Barrot ha ringraziato i relatori del Comitato per il loro parere, che ha definito un “prezioso sostegno” all'argomentazione della Commissione in favore di un bilancio europeo realistico. Il 16 giugno il presidente Peter Straub ha inaugurato la nuova sede del Comitato delle regioni, situata in rue Belliard 101.  
     
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