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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Agosto 2004
 
   
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  PRIMO RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO PERMANENTE SUI RAPPORTI BANCHE E IMPRESE LA QUOTA MAGGIORE DEI FINANZIAMENTI È PER INDUSTRIA E SERVIZI INDUSTRIALI (44,6%), SEGUONO COMMERCIO E ALBERGHIERO (19,7%) ED EDILIZIA (11,6%)  
   
   Roma, 3 agosto 2004 - E’ stato pubblicato il 3 agosto il primo Rapporto dell’Osservatorio permanente sui rapporti banche e imprese costituito da Abi, Casartigiani, Cna, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria e Coordinamento Nazionale Confidi per migliorare il dialogo tra il mondo del credito e delle imprese. Il Report – che ha cadenza trimestrale - contiene i dati sui finanziamenti per ogni segmento di mercato (agricoltura, artigianato, commercio, industria e nell’ambito dei vari comparti l’ammontare dei finanziamenti di micro, piccole, medie e grandi dimensioni). Tra le altre informazioni, la suddivisione per durata e aree geografiche dei finanziamenti, il rapporto tra finanziamenti accordati e utilizzati, il credito agevolato, le sofferenze, oltre ad alcuni dati sui tassi di interesse e le garanzie richieste nei diversi settori. Il data base è diretto a superare le difficoltà che si possono incontrare nella ricerca, nell’utilizzo e nella condivisione dei dati sui rapporti fra banche ed i diversi settori di attività economica. I principali risultati che emergono da questo primo Rapporto possono essere sintetizzati nei seguenti aspetti: · Finanziamenti bancari. Nell’ultimo quinquennio la dinamica dei prestiti delle banche italiane si è posizionata quasi sempre al di sopra di quella media degli altri Paesi dell’area dell’euro, segnando un differenziale medio del periodo di circa 2 punti percentuale. L’andamento degli impieghi dell’area dell’euro appare, tra l’altro, influenzato dalla contrazione dei finanziamenti alle imprese da parte delle banche tedesche. · Impieghi per destinazione. In Italia è prevalente la quota sul totale dei finanziamenti (famiglie ed imprese non finanziarie) concessi alle imprese rispetto a quella destinata alle famiglie, diversamente a quanto evidenziato nella media europea: in particolare, la quota degli impieghi alle imprese non finanziarie sul totale risulta a maggio 2004 pari al 64,2% in Italia, un valore notevolmente superiore alla media dell’area dell’euro: 46,1%. Ciò si spiega anche con riguardo alle diversità istituzionali, finanziarie e di struttura che caratterizzano il sistema economico italiano. In particolare, si ricorda l’elevato numero di piccole e medie imprese esistenti in Italia. · Credito alle micro, piccole e medie imprese. I micro, piccoli e medi finanziamenti ricevono il 46% dei finanziamenti delle banche italiane, mentre il restante 54% è rivolto alle grandi imprese. In dettaglio, la quota sul totale degli impieghi fino a 250.000 euro (attribuito ai micro finanziamenti) risulta alla fine del 2003 pari al 12,6%, percentuale che raggiunge quasi il 20% con riguardo agli impieghi fino 500.000 euro (micro e piccoli finanziamenti), e pari al 46% qualora si considerino i finanziamenti fino a 5.000.000 euro (micro, piccoli e medi finanziamenti). · La ripartizione dei finanziamenti bancari sulla base del settore produttivo a cui sono destinati indica che la quota principale è l’industria ed i servizi industriali (44,6%), seguita dal commercio ed alberghiero (19,7%), dall’edilizia (11,6%) dall’artigianato (7,5%) e dall’agricoltura (4,1%). Il restante 12,5% è attribuibile ad altro, che comprende le famiglie produttrici, ad eccezione di quelle artigiane, e le branche produttive non classificabili. · In base alla composizione percentuale dei finanziamenti bancari per ciascuna macroarea geografica emerge, con riferimento a dicembre 2003: - la quota dei finanziamenti destinati all’industria sul totale delle singole macro-aree geografiche, è pari a circa il 40% nel Nord d’Italia, ed al 30% circa nel Centro e nel Mezzogiorno; - la quota sul totale delle singole macro-aree geografiche del commercio ed alberghiero nel Nord e nel Centro è pari a circa il 19%, mentre risulta del 26,5% nel Mezzogiorno; - l’edilizia si attesta al 10,4% nel Nord d’Italia, al 14,7% nel Centro ed al 16,2% nel Mezzogiorno; - l’artigianato manifesta una quota – sempre sul totale delle singole macro-aree geografiche - dell’8,1% nel Nord e del 7% nel Centro-sud; - la quota dell’agricoltura risulta pari a circa il 4% nel Centro-nord e pari al 7,5% nel Mezzogiorno. · Sofferenze. In base alla ripartizione per macroarea geografica emerge che il 40,1% delle sofferenze lorde, in capo ai settori produttivi, si riscontra nel Nord d’Italia, il 33,2% nel Mezzogiorno ed il 26,6% nel Centro. Il rapporto sofferenze lorde/impieghi si colloca – sempre a fine 2003 - al 3,7% nel Nord d’Italia, al 7% nel Centro ed al 14,5% nel Mezzogiorno. Dalla ripartizione delle sofferenze lorde in base alla branca produttiva di riferimento emerge che il 35% di tale aggregato è in capo alle imprese industriali e dei servizi industriali, il 22,8% al commercio ed alberghiero, il 21,7% all’edilizia, il 10% all’artigianato ed il 7% all’agricoltura. Questo primo report sarà seguito da approfondimenti su specifici aspetti del rapporto tra banche e imprese - come ad esempio Basilea 2, il multiaffidamento, il credito agevolato, le garanzie, il ruolo dei Confidi, il Mezzogiorno ed approfondimenti sui rapporti banche – imprese nei singoli settori produttivi - che i partecipanti dell’Osservatorio riterranno utile affrontare.  
     
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